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21 dicembre 2009

2009/12/22 "Saline vicinissima alla temuta centrale a carbone/Aria pulita: un diritto per noi e per i nostri bambini

Tratto da http://www.reggiotv.it/news.php?id=12781
Saline vicinissima alla temuta centrale a carbone

Montebello Jonico (Reggio Calabria). Il ragionamento è dei più semplici: la comunità locale è contraria, il sindaco è contrario, la Provincia è contraria, la Regione è contraria… “quindi”, la centrale a carbone di Saline Joniche si farà!

Dopo il finto “passo indietro” del gruppo italo-elvetico Sei, il primo ‘squillo di tromba’ era giunto dalle colonne del maggior quotidiano italiano.

"Produrre più elettricità riducendo i gas nell’atmosfera: / le ultime tecnologie per ‘imprigionare’ l’anidride carbonica", titolava una settimana fa il “Corriere della sera”, non senza una certa euforia, circa la "sfida delle nuove centrali". Citando espressamente il caso-Saline come apripista “made-in-Italy” dello stoccaggio della CO2 in cavità sottomarine, quanto a centrali elettriche… sempre"se il progetto sarà approvato".

…Il punto è che questo scenario è ormai più di un’ipotesi.

Altro che Copenaghen e attenzione alle immissioni nocive!


Giusto nel giorno della Conferenza danese delle Nazioni unite sul cambiamento climatico, s’è tenuta a Roma la seduta plenaria della Commissione Via (Valutazione d’impatto ambientale) del Ministero dell’Ambiente: l’autorizzazione è stata rinviata al 20 gennaio perché – incredibile anche solo a sentirsi… - "mancava una carta protocollata"; ma l’ok è assolutamente nell’aria.

La centrale a “clean coal” da 1.320 megawatt è praticamente realtà, a dispetto delle indignate reazioni degli ecologisti e dell’immensa contraddizione, rispetto al protagonismo italiano in Danimarca, di cui è emblema Saline (peraltro preceduta da Vado Ligure, Fiume Santo e Porto Tolle, 3 progetti analoghi approvati “a raffica” nell’ultimo anno).
Mario MeliadòMario Meliadò

Lunedì 21 dicembre 2009

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_ Via libera al carbone a Fiumesanto. Disattesi gli impegni per ...
La Regione ha dato il via libera alla nuova centrale a carbone di Fiumesanto ... di una nuova sezione a carbone da 410 megawatt nella centrale termoelettrica".

La Regione ha dato il via libera alla nuova centrale a carbone di Fiume Santo che dovrebbe sostituire i gruppi 1 e 2 attualmente funzionanti con olio combustibile, particolarmente inquinante.

La Giunta ha espresso parere positivo sulla "autorizzazione unica del Ministero per lo sviluppo economico per la costruzione e l'esercizio di una nuova sezione a carbone da 410 megawatt nella centrale termoelettrica". La Giunta Cappellacci ha approvato giovedì scorso la delibera numero 54/29 che, però, non è ancora consultabile sul web della Regione, perché è presente solo il titolo. Quindi al momento non si sa se nella delibera c’è anche la clausola, a suo tempo inserita dalla Giunta Soru (gennaio 2007), con la quale la Regione acquisiva dall’Endesa, allora proprietaria della Centrale, la disponibilità ad usare il metano appena questo si fosse reso disponibile. Un passaggio delicato perché il gasdotto Galsi proprio nel 2014, dovrebbe essere operativo. Sarebbe paradossale che, per alimentare la Centrale, si utilizzasse ancora il carbone anziché il metano che proprio tra 4 anni, hanno giurato i vertici del Galsi, in un recente convegno a Cagliari, dovrebbe essere disponibile per la Sardegna.

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Tratto da http://www.saluteeuropa.it

APPELLO DEI PEDIATRI ACP PER UN MONDO POSSIBILE

Aria pulita: un diritto per noi e per i nostri bambini


Le nostre città sono inquinate. Di smog ci si ammala e si muore. I bambini sono i più esposti.
"Invitiamo i nostri politici, le istituzioni e i pediatri a realizzare al più presto tutte le azioni necessarie per il miglioramento della qualità dell'aria, come indicato dal Piano d'azione per l'Europa sull'ambiente e la salute dei bambini e dall'Organizzazione mondiale della salute".
"È il momento di passare dalla presa d'atto alle azioni possibili"
21 dicembre 2009. Alla chiusura del vertice delle Nazioni Unite sul clima a Copenhagen, l'Associazione Culturale Pediatri (ACP) - con il suo gruppo di studio sull'inquinamento Pediatri per un mondo possibile - lancia un appello per chiedere a politici, istituzioni, operatori sanitari e pediatri di prendersi cura nei fatti dell'emergenza inquinamento dell'aria.

Le emissioni di gas serra e di inquinanti contribuiscono ai cambiamenti climatici e minano la salute del Pianeta e dei cittadini che lo abitano. C'è una chiara associazione fra l'esposizione ad alcuni inquinanti, tra cui le polveri fini (PM10), ed effetti sulla salute. Lo smog è causa di malattie respiratorie e cardiache, allergie, ricoveri e morti. I bambini sono i cittadini a più alto rischio: si stima che nella Regione OMS Europa, l'1% della mortalità infantile è attribuibile all'esposizione ad aria inquinata.

I problemi dei cambiamenti climatici e delle polveri fini richiedono risposte politiche su grande scala, ma anche azioni coordinate fra Comuni, Province e Regioni. Una politica di concrete riduzioni delle emissioni nelle città è urgente e necessaria. Ridurre la circolazione dei veicoli serve per ridurre il traffico, ma non basta a ridurre l'inquinamento. Devono essere realizzate al più presto tutte le azioni necessarie per il miglioramento della qualità dell'aria, come indicato dal Piano d'azione per l'Europa sull'ambiente e la salute dei bambini (CEHAPE) e dall'Organizzazione mondiale della salute (OMS).

"Respirare aria pulita è un diritto fondamentale per la salute e il benessere di tutti noi e soprattutto per i più piccoli", dichiarano i Pediatri per un Mondo Possibile dell'ACP. "È il momento di passare dalla presa d'atto alle azioni possibili".

"Si discute molto sulla nuova Influenza, sulla efficacia e sicurezza dei vaccini e su altre aree di incertezza della medicina, ma ci si dimentica dell'inquinamento ambientale, nonostante numerosi studi scientifici dimostrino la relazione causale tra smog e malattie respiratorie nel bambino, malattie cardiovascolari e tumori del polmone nell'adulto", commenta Paolo Siani, Presidente dell'ACP, Direttore dell'UOC Pediatria dell'Ospedale "Cardarelli" di Napoli.

Malattie da smog e costi sanitari
Evidenze scientifiche stabiliscono una relazione causale tra inquinamento atmosferico da polveri sottili e decessi post-neonatali per disturbi respiratori, basso peso alla nascita, sviluppo e funzionalità polmonare, aumentata incidenza di malattie respiratorie e allergie nei bambini e negli adolescenti.

Lo studio MISA-1, condotto in 8 grandi città italiane, ha stimato che livelli di PM10 superiori a 30 µg/m3 nella fascia di età 0-15 anni provocherebbero 31.500 bronchiti e 29.700 attacchi d'asma per anno. Altri studi hanno quantificato anche i costi sanitari: per incrementi di 10 µg/m3 di PM10 ci sarebbe un aumento dell'1,7% dei ricoveri per asma e del 3,3% dell'uso di farmaci per asma. In molte delle nostre città la concentrazione delle polveri sottili PM10 e di altri inquinanti dell'aria, supera i valori guida indicati come più sicuri dall'OMS.

I pediatri dell'ACP esprimono tutta la loro preoccupazione per il persistere di condizioni di grave inquinamento ambientale, specie nelle aree industriali e nei grandi agglomerati urbani del nostro Paese come denunciato anche recentemente dal Codacon. "Invitiamo tutte le istituzioni deputate a garantire l'applicazione di tali norme, a non trascurare queste osservazioni e ad impegnarsi affinché questi limiti vengano rispettati".
L'impegno dell'ACP
L'ACP nel suo piccolo cerca di provvedere a migliorare il bagaglio culturale dei medici e dei cittadini sul rapporto tra ambiente e salute, impegnandosi in una difficile opera di informazione, ascolto e comunicazione nei confronti dei propri assistiti e delle loro famiglie. Dalla valutazione degli studi scientifici pubblicati fino ad oggi siamo convinti di trovarci di fronte a un passaggio cruciale e che dobbiamo imparare a "trattare meglio il nostro mondo", l'unico che abbiamo, anche con piccoli gesti quotidiani: usare l'automobile il meno possibile, specie per piccoli spostamenti; evitare di sostare col motore acceso; andare di più a piedi o in bicicletta; contribuire ad attivare "Pedibus", il progetto con cui i nostri bambini possono andare a scuola a piedi in modo autonomo.

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