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27 dicembre 2009

2009/12/27 "Storia di ordinario carbone. /Centraline di monitoraggio dell'aria - un caso emblematico


Tratto da brundisium.net 23/12/2009

Storia di ordinario carbone. Di Emanuele Amoruso
Incontro un amico, valente chimico;
sul volto il colore di una malattia grave.
Mi racconta una storia.

“Ho un terrazzo sul quale raccolgo periodicamente un sacchetto, di oltre un kilogrammo, di polvere nera. L’ho analizzata. Vi sono parti di carbone incombusto, altri elementi resistenti alla combustione, residui di trasformazione.
Questo accade per 365 gironi all’anno, e oramai da molti anni.
Tutto ciò è sugli edifici, per le strade, sulle campagne, sui vestiti che indossiamo, sulle mani e sui corpi.
C’è una sola cosa da fare: non pensare a riduzioni di uso di carbone nelle centrali elettriche. Occorre programmare una rapida, anzi rapidissima, conversione della centrale di Cerano a gas metano.
La centrale di Costa Morena occorre, invece, chiuderla, subito".

Questo ascolto in una piovosa giornata prossima al nuovo Natale.
Quale per noi?

Emanuele Amoruso
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tratto da NOALCARBONE sabato 26 dicembre 2009

Centraline di monitoraggio dell'aria - un caso emblematico



Riceviamo e pubblichiamo

"Comunicato stampa Agenzia Europea Ambiente.
Dopo l’inganno le beffe!

Anna Gasquet dell’Ufficio Comunicazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) risponde ai Cittadini ed al WWF con una breve nota di spiegazioni su quanto denunciato nei giorni scorsi circa l’approssimazione insolita di un sito web gestito proprio dall’Agenzia stessa.

In prossimità dell’Edipower nel comprensorio del Mela (Messina) non ci sono centraline di monitoraggio che trasmettono dati della qualità dell’aria al sito Eye on Earth. L’autore del comunicato stampa (WWF), per affermare che l’Agenzia definisce “Ottima” la qualità dell’aria nella zona di ASI, deve aver utilizzato i dati del modello il quale procura valori approssimativi per superfici molto estese di territorio.

Come tutti i modelli, sembra ingiusto imputare all’Agenzia colpe di mancata accuratezza: specialmente in una zona di superficie così limitata come nel caso del sito Edipower. Eye on Earth, nella sezione “Aiuto”, procura indicazioni molto chiare su la differenza tra dati della qualità dell’aria, effettivamente misurati sul territorio, e quelli che risultato da calcoli del modello di previsione della qualità dell’aria. Il comunicato afferma che il sito Edipower si vede solo in Google Earth ma non nelle mappe dell’Agenzia. Ciò è vero. I governi hanno in genere regole diverse nel consentire la pubblicazione di immagini aeree di zone ritenute sensibili dal punto di vista di sicurezza nazionale. Particolarmente quando queste sono acquisite dallo spazio aereo da essi controllato. E’ possibile che il governo italiano abbia identificato dei dettagli nelle immagini ad alta risoluzione della Microsoft che non potevano essere mostrati per motivi di sicurezza nazionale. Allora perché è diverso in Google? Bene, Google utilizza immagini satellitari raccolte al disopra dello spazio aereo controllato dove il diritto nazionale d'Italia non si applica.”
Anna Gasquet - European Environment Agency Communications.


Avevamo ragione! L’EEA ha confermato i sospetti circa l’approssimazione delle rilevazioni e i segreti di Pulcinella che sono alla base delle false comunicazioni ai Cittadini. In questo caso la Salute ed il diritto alla informazione sono mero appannaggio di opportunismo economico quali i diritti di pubblicazione di un sito web piuttosto che un altro.
E mentre continuano le pericolose fumate della Centrale Edipower (le immagini allegate sono del 15/12/2009 alle ore 7.20), si assiste alla indecorosa battaglia verbale che il Consiglio comunale di Milazzo sta diluendo nel tempo per poter giungere ad un “documento di condanna” per chi inquina. La verità è che non si ha il CORAGGIO di denunciare gli inquinatori e di prendere le difese dei Cittadini senza mezze misure. Nei giorni scorsi c’è stata una importante riunione a Palermo all’Assessorato Territorio ed Ambiente per definire alcune regole importanti volte alla regolamentazione dell’installazione di nuovi impianti ed è stato ufficialmente detto che il “Piano di Risanamento” del Comprensorio del Mela è pronto dal 2008 ma NESSUNO ne tiene conto per adottare i provvedimenti suggeriti!

Milazzo li 19/12/2009
Referente regionale aree industriali a rischio
Dr. Giuseppe Falliti

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Tratto da Ecceterra

Al Sindaco del Comune di Trento

All'Assessore all'ambiente del Comune di Trento

Al Presidente della Provincia di Trento

All'Assessore ai lavori pubblici, ambiente e trasporti

All'Assessore alla salute e politiche sociali

Oggetto: Decisioni, studio di fattibilità e bando di gara per la costruzione dell'inceneritore previsto a Trento in località Ischia Podetti.

Diffida e preavviso di azione legale.

La scrivente Nimby trentino onlus, portatrice di interessi individuali, collettivi e diffusi, nonché di diritti soggettivi anche costituzionalmente protetti con particolare riguardo al diritto fondamentale alla salute tutelato dall’art. 32 della Costituzione anche nell’interesse della collettività,

PREMESSO CHE

il Piano Provinciale di Smaltimento Rifiuti della Provincia di Trento - nell'aggiornamento vigente - prevede che venga realizzato un unico impianto di incenerimento dei rifiuti a servizio di tutta la Provincia e stabilisce in maniera vincolante le caratteristiche principali di tale impianto;

in applicazione dell'articolo 72 del DPGP 26.1.1987 il Comune di Trento ha dato corso alle attività preparatorie per la costruzione di un impianto di trattamento termico dei rifiuti a servizio di tutta la provincia di Trento, ubicato nella località di Ischia Podetti;

in particolare il Comune di Trento sta per pubblicare un bando di gara per individuare il contraente cui affidare l'elaborazione del progetto dell'impianto, il relativo studio di impatto ambientale e la successiva costruzione e gestione dell'impianto;

appare nella sostanza non conforme alla normativa vigente - come di seguito evidenziato - tutto il processo decisionale che ha portato ad individuare un impianto di incenerimento quale soluzione tecnologica unica indispensabile per la chiusura del ciclo dei rifiuti in Provincia di Trento;

tale processo decisionale - proprio per non aver tenuto conto delle indicazioni delle disposizioni comunitarie e nazionali vigenti in materia di prevenzione e precauzione - presenta non solo vizi di legittimità che saranno fatti valere nelle sedi opportune ma anche e soprattutto (per quanto attiene al contenuto della presente diffida) vizi sostanziali relativi alla mancata acquisizione e valutazione di tutte le conoscenze disponibili sia in materia di assetti tendenziali della gestione dei rifiuti in Trentino sia in materia di danni potenziali alla salute umana e all'ambiente derivanti dall'esercizio di un impianto di incenerimento di rifiuti con le caratteristiche di quello programmato;

di conseguenza i destinatari in indirizzo potrebbero risultare responsabili di reati e di danni civili di diversi tipi e natura la cui rilevanza sarà fatta in ipotesi valutare dalle autorità competenti, con l'eventuale conseguenza di richieste personali di risarcimenti adeguati…

[...]

Si intimano pertanto le amministrazioni in indirizzo, ciascuna per quanto di diretta competenza:

- alla immediata sospensione in via di autotutela di ogni decisione preordinata alla realizzazione del citato impianto ed alla pubblicazione del bando di gara. Tutto ciò a tutela della pubblica amministrazione e per motivi di conservazione della salute pubblica, con necessità di riformulare il bando prevedendo una soluzione per la chiusura del ciclo dei rifiuti trentini non vincolata esclusivamente all'impiego di processi di recupero energetico mediante trattamenti termici e che comunque richieda ai concorrenti di elaborare progetti e studi di VIA imperniati su metodi, tecniche, modelli e dati scientifici aggiornati adeguati al caso;

- a prendere ogni altra iniziativa urgente per non permettere che si verifichi in futuro un danno praticamente certo alla salute pubblica della popolazione di Trento, della valle dell'Adige e di tutte le zone investite dalla propagazione delle emissioni dell'inceneritore e di non permettere quindi che si debba intervenire a posteriori, tardivamente, quando il danno sarà già consumato;

- a prendere atto che in mancanza di provvedimenti urgenti e certi la scrivente Associazione non mancherà di valutare se avviare direttamente e promuovere presso terzi ogni azione legale utile, ivi compresi tra gli altri un esposto alla Corte dei Conti per danno erariale, azione collettiva nella forma della class action e comunque richiesta personale di risarcimento integrale dei danni materiali, biologici, psichici e morali al primo verificarsi di conseguenze dannose per la salute della popolazione residente e per l'ambiente.

Si chiede riscontro scritto entro e non oltre il 31 dicembre p.v. con indicazione di eventuali interventi o soluzioni alternative, con l’intesa che in difetto di comunicazioni o di adeguate risposte saranno, senza ulteriore preavviso, intentate le vie giudiziali più opportune nei termini richiesti dai profili di interesse più sopra indicati e con riserva di ogni ulteriore azione e per ogni ulteriore aspetto anche qualora qui non espressamente richiamato.

Simonetta Gabrielli

Presidente Nimby trentino onlus

Trento, 10 dicembre 2009

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