Tratto da brundisium.net 23/12/2009
Storia di ordinario carbone. Di Emanuele Amoruso
Incontro un amico, valente chimico; sul volto il colore di una malattia grave.
Mi racconta una storia.
“Ho un terrazzo sul quale raccolgo periodicamente un sacchetto, di oltre un kilogrammo, di polvere nera. L’ho analizzata. Vi sono parti di carbone incombusto, altri elementi resistenti alla combustione, residui di trasformazione.
Questo accade per 365 gironi all’anno, e oramai da molti anni.
Tutto ciò è sugli edifici, per le strade, sulle campagne, sui vestiti che indossiamo, sulle mani e sui corpi.
C’è una sola cosa da fare: non pensare a riduzioni di uso di carbone nelle centrali elettriche. Occorre programmare una rapida, anzi rapidissima, conversione della centrale di Cerano a gas metano.
La centrale di Costa Morena occorre, invece, chiuderla, subito".
Questo ascolto in una piovosa giornata prossima al nuovo Natale.
Quale per noi?
Emanuele Amoruso
tratto da NOALCARBONE sabato 26 dicembre 2009
Centraline di monitoraggio dell'aria - un caso emblematico
Riceviamo e pubblichiamo
"Comunicato stampa Agenzia Europea Ambiente. Dopo l’inganno le beffe!
Anna Gasquet dell’Ufficio Comunicazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) risponde ai Cittadini ed al WWF con una breve nota di spiegazioni su quanto denunciato nei giorni scorsi circa l’approssimazione insolita di un sito web gestito proprio dall’Agenzia stessa.
“In prossimità dell’Edipower nel comprensorio del Mela (Messina) non ci sono centraline di monitoraggio che trasmettono dati della qualità dell’aria al sito Eye on Earth. L’autore del comunicato stampa (WWF), per affermare che l’Agenzia definisce “Ottima” la qualità dell’aria nella zona di ASI, deve aver utilizzato i dati del modello il quale procura valori approssimativi per superfici molto estese di territorio.
Come tutti i modelli, sembra ingiusto imputare all’Agenzia colpe di mancata accuratezza: specialmente in una zona di superficie così limitata come nel caso del sito Edipower. Eye on Earth, nella sezione “Aiuto”, procura indicazioni molto chiare su la differenza tra dati della qualità dell’aria, effettivamente misurati sul territorio, e quelli che risultato da calcoli del modello di previsione della qualità dell’aria. Il comunicato afferma che il sito Edipower si vede solo in Google Earth ma non nelle mappe dell’Agenzia. Ciò è vero. I governi hanno in genere regole diverse nel consentire la pubblicazione di immagini aeree di zone ritenute sensibili dal punto di vista di sicurezza nazionale. Particolarmente quando queste sono acquisite dallo spazio aereo da essi controllato. E’ possibile che il governo italiano abbia identificato dei dettagli nelle immagini ad alta risoluzione della Microsoft che non potevano essere mostrati per motivi di sicurezza nazionale. Allora perché è diverso in Google? Bene, Google utilizza immagini satellitari raccolte al disopra dello spazio aereo controllato dove il diritto nazionale d'Italia non si applica.”
Anna Gasquet - European Environment Agency Communications.
Avevamo ragione! L’EEA ha confermato i sospetti circa l’approssimazione delle rilevazioni e i segreti di Pulcinella che sono alla base delle false comunicazioni ai Cittadini. In questo caso la Salute ed il diritto alla informazione sono mero appannaggio di opportunismo economico quali i diritti di pubblicazione di un sito web piuttosto che un altro. E mentre continuano le pericolose fumate della Centrale Edipower (le immagini allegate sono del 15/12/2009 alle ore 7.20), si assiste alla indecorosa battaglia verbale che il Consiglio comunale di Milazzo sta diluendo nel tempo per poter giungere ad un “documento di condanna” per chi inquina. La verità è che non si ha il CORAGGIO di denunciare gli inquinatori e di prendere le difese dei Cittadini senza mezze misure. Nei giorni scorsi c’è stata una importante riunione a Palermo all’Assessorato Territorio ed Ambiente per definire alcune regole importanti volte alla regolamentazione dell’installazione di nuovi impianti ed è stato ufficialmente detto che il “Piano di Risanamento” del Comprensorio del Mela è pronto dal 2008 ma NESSUNO ne tiene conto per adottare i provvedimenti suggeriti!
Milazzo li 19/12/2009
Referente regionale aree industriali a rischio
Dr. Giuseppe Falliti
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