COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

11 gennaio 2010

2009/01/11studio di biomonitoraggio dei metalli pesanti sulla popolazione della città di Taranto./ Le centraline qualità dell'aria e il pollo

Fonte: Corriere del Giorno (06/01/10)
Studio di biomonitoraggio dei metalli pesanti sulla popolazione della città di Taranto.

Organizzato dall'Asl con l'Università di Bari coinvolgerà 200 tarantini.

E' tutto pronto per lo studio di biomonitoraggio dei metalli pesanti sulla popolazione della città di Taranto.....
Il test che prevede l'analisi delle urine, per l'eventuale rilevamento della presenza di metalli pesanti quali mercurio, zinco, arsenico, piombo ed altri, coinvolgerà 200 cittadini. Agli interessati sarà inoltre somministrato un questionario per conoscere età, sesso, residenza, e abitudini alimentari, se fumano o bevono alcolici, se allattano, ed una serie di altre notizie utili allo studio. «Di recente ho affrettato l'avvio del biomonitoraggio - aggiunge Conversano - perché dobbiamo selezionare i cittadini. Per i prelievi ed i questionari sarà coinvolto il personale del Dipartimento di prevenzione dell'Asl di Taranto, mentre le analisi saranno effettuate dall'Università di Bari. L'intero progetto lo abbiamo organizzato con risorse dell'Asl».

Per il capoluogo ionico si tratta di un primo studio di tal genere sebbene ci sia già un precedente risalente a qualche anno fa. «Ci sono altri studi fatti in altre realtà. Proprio qui a Taranto ad esempio lo abbiamo effettuato sui lavoratori dell'Ilva. I risultati non furono di grande rilevanza, ma questi studi insieme con altri già portati a compimento, saranno messi a confronto con i nuovi che saranno effettuati con metodiche innovative e quindi saranno più precisi ed incisivi. Ecco perché dico da sempre - conclude Conversano - che ci si deve affidare a chi questi lavori li fa da anni, come l'Università di Bari, e non a chi si improvvisa». Dunque una volta raccolti i dati saranno messi a confronto con altri per verificare lo stato di salute e gli eventuali danni causati dall'inquinamento.

Ricercatori medici da tempo affermano infatti che i metalli pesanti, ingeriti attraverso cibo, acqua ed aria, si accumulano nell'organismo umano anche per anni sino a poter causare malattie del sistema nervoso quali ad esempio l'autismo, del sistema immunitario con produzione ridotta di globuli rossi e bianchi del sangue, tumori e persino patologie cardiovascolari. Ma al vaglio dell'Asl e del Dipartimento di prevenzione c'è anche un altro monitoraggio che potrebbe partire presto. Si tratta della diossina da rilevare nei prelievi di sangue sugli allevatori, i familiari e gli operai degli allevamenti del territorio ionico che negli ultimi anni sono stati sottoposti a verifiche. Lo studio è però più complesso ed ancora in programmazione insieme con l'Istituto Superiore di Sanità. Sarà una mappatura diversa: dopo quella sugli animali e sul suolo, ci sarà quella sulle persone. Il numero delle analisi, per entrambi gli studi, è limitato in quanto hanno costi molto elevati.

__________________________________________________________-
Tratto da http://edicola.lagazzettadelmezzogiorno.it
Mentire con le statistiche
Le centraline qualità dell'aria e il pollo...
Rino Daloiso
La vicenda fa venire in mente la ben nota poesia sulla statistica di Carlo Alberto Salustri, in arte Trilussa. Scriveva sardonico il poeta romano: «Sai ched'è la statistica? È na' cosa / che serve pe fà un conto in generale / de la gente che nasce, che sta male, / che more, che va in carcere e che spósa. / Ma pè me la statistica curiosa / è dove c'entra la percentuale, / pè via che, lì, la media è sempre eguale / puro co' la persona bisognosa. Me spiego: da li conti che se fanno / seconno le statistiche d'adesso / risurta che te tocca un pollo all'anno: / e, se nun entra nelle spese tue, / t'entra ne la statistica lo stesso / perch'è c'è un antro che ne magna due». Insomma, la statistica curiosa della percentuale faceva e fa miracoli: in passato faceva «mangiare» un pollo all'anno a chi non ne vedeva neppure l'ombra, ora induce a considerare buona l'aria anche quando è pericolosa e meno dannoso pure il rumore più assordante. Ma non basta. Se a Bari le centraline in sede fissa elaborano dati falsati dalla media statistica, allora che si dovrebbe dire, se le apparecchiature (come accade, ad esempio, a Barletta per quella all'interno del velodromo «Lello Simeone») vengono collocate in punti non sfiorati da un'auto nell'arco delle 24 ore e il livello di inquinamento atmosferico è all'evidenza molto al di otto di quello riscontrabile in altre zone della città? Si tratta di un semplice spreco o di uno specchietto per allodole credulone? E poi: perché non diffondere d'iniziativa da parte dei Comuni i dati sulla qualità dell'aria? Ad Andria nel maggio 2008 si sviluppò un'aspra polemica tra Comune e associazioni su chi dovesse chiedere cosa: non si fa prima a diffondere periodicamente dati e statistiche, con buona pace e soddisfazione di tutti? Ancora. A Barletta era prevista l'attivazione di una centrale mobile per il monitoraggio dell'aria, a Trani addirittura due: che fine hanno fatto? «Occorre conoscere per delibe rare», si diceva una volta: non è che in questo caso la mancata, insufficiente o errata conoscenza, altro non che è un comodo ma pericoloso alibi per non decidere in materia di regolazione del traffico, di isole pedonali e adeguata pulizia delle strade........? Certo, le bugie della statistica fanno sorridere, ma il guaio è che la febbre non diminuisce, se il termometro rotto non segnala alcunché. Fastidioso, poi, sorge un ultimo dubbio: oltre che evocare il pollo trilussano della statistica, non è che le centraline sulla qualità dell'aria in qualche modo ci segnalano pure che i veri polli, in fondo, siamo noi?
____________________________________________________________

Tratto da Trucioli Savonesi

GLI INTERESSI DI PARTE SUL NOSTRO TERRITORIO
di Antonia Briuglia

Straordinario! La Chiesa savonese scende in campo contro la speculazione edilizia.
Le parole chiave sono quelle che da anni sono state protagoniste della vita di cittadini impegnati a difendere le tutele di un territorio ormai troppo sfruttato, depredato, offeso, svilito.

Impegnati a difendere la salute propria e dei propri figli: valore più importante di un falso sviluppo che baratta il bene di molti per il guadagno di pochi.

Il Vescovo Lupi nella Messa del 31 dicembre 2009, al Duomo di Savona, si è ammirevolmente espresso dicendo:<No a interessi di parte su Margonara, Tirreno Power e Maersk>.

L’ha fatto nell’omelia...LEGGI... dando così anche dignità spirituale a una battaglia civile che molti di noi hanno difeso da anni, bistrattati, emarginati, ignorati sempre più, da interlocutori sordi ma al tempo stesso determinati nelle loro arroganti ipocrisie.

Il Vescovo ha richiamato amministratori, privati, industriali alle loro responsabilità nella ricerca del bene comune.

Mentre, però, il richiamo sembrerebbe scontato per gli Amministratori proprio perché amministrano la cosa pubblica, eletti dal popolo e stipendiati da quest’ultimo e non ci si riferisce solo agli Enti Comunali, Provinciali e Regionali ma anche alle Autorità Portuali, lo stesso sembrerebbe un po’ anacronistico per i privati e gli industriali che noi, “comuni mortali”, siamo abituati a vedere come antagonisti con cui mediare per barattare il male minore.

Chi ha frequentato amministrazioni si è spesso sentito dire che il privato si sa, soprattutto nell’edilizia, fa i suoi interessi e noi dobbiamo solo sperare che li faccia sul nostro territorio, sempre in nome di quel fatidico sviluppo che non è arrivato mai, ma di cui si sono visti solo devastanti effetti in termini d’inutili volumetrie e di dissesti idrogeologici.

Gli industriali, poi, ci hanno deliziato nel corso degli anni con ricatti occupazionali, spesso in cambio di sicurezza, di vendite e chiusure, fallimenti, casse integrazioni, ma soprattutto in cambio di diritti alla salute.

Così ci siamo ritrovati a discutere su un porticciolo, quello della Margonara, che privati costruiranno su terreno demaniale dato in concessione e dove per poterlo realizzare, dovremo concedere loro l’ennesima cementificazione con volumetrie senza le quali come possiamo pretendere che abbiano il loro tornaconto?

Ci siamo ritrovati a discutere su una Centrale a carbone che invece di essere depotenziata, perché responsabile di un lento ma incontrastato disastro ambientale su un vastissimo territorio, si chiede addirittura di ampliare, per produrre energia che servirà ad altri industriali su altri territori lontano dal nostro, ma con ricatto occupazionale assicurato.
Ci siamo ritrovati a discutere di una piattaforma di cemento sul mare di Vado, la Maersk, grande come cinque campi di calcio, che dovrebbe ospitare container e merci per l’ipotetico sviluppo di qualche altro territorio, ma il ricatto occupazionale è assicurato.

Temi «caldi», è vero ma che non hanno diviso l’opinione pubblica che quando è stata interpellata, come nel referendum sulla piattaforma, si è espressa contro.

Temi caldi che hanno invece creato una distanza incolmabile tra i cittadini e chi opera le scelte sul territorio.

Il caso delle elezioni a Vado ne è stata la prova.

Mi piacerebbe però poter dire al nostro Vescovo che, per noi che ci battiamo da sempre perchè ” si custodisca il creato” e che abbiamo fatto della sensibilità ecologica il nostro valore di vita, è veramente difficile vedere i vantaggi e le angolature diverse dei progetti citati, se non ci caliamo proprio nelle “esigenze di parte”, quelle che Sua Eminenza, segnala proprio come da respingere.

Non ci sono angolature diverse sulle colate di cemento sul mare e sulle nostre martoriate coste se non il profitto di chi le realizza.

Non ci sono angolature diverse sulle emissioni nocive dalle ciminiere delle centrali a carbone, perché il carbone buono non esiste, ma esistono solo il cancro e le malattie per noi e per i nostri bambini.

Non è difficile pronunciarsi, se si giudica senza pregiudizi, la natura e la vita dell’uomo sono sopra di tutto e lo abbiamo imparato a nostre spese, in un territorio tra i più inquinati e tra i più idrogeologicamente dissestati.

Questa è la verità ed è sotto gli occhi di tutti, cristiani compresi.

Basterebbe che gli uomini avessero almeno una buona coscienza per riflettere su quanto si sta compiendo nelle nostre città, alzare finalmente il naso e la testa e che…il Vangelo ci assista!

Nessun commento: