tratto da il Corriere della sera
LE VERIFICHE SULLE RILEVAZIONI DELL’AGENZIA REGIONALE DA MILANO A MONZA
L'Ue, sottostimati i dati sullo smog
Il dossier europeo sulle centraline: le cifre Arpa inferiori ai valori reali del Pm10 anche del 40 per cento
Blocco del traffico a Milano (Fotogramma) |
«Sottostima sistematica» - I rapporti seguenti andranno avanti con relazioni su altre campagne di controllo, concludendo che durante le prime verifiche i dati registrati dall’Arpa sono «sistematicamente » più bassi di quelli reali. Che sopra una certa soglia (120 microgrammi) la sottostima delle macchine regionali diventa «drammatica». A pagina 6 del primo rapporto (concluso nel novembre 2006, relativo a Monza), c’è addirittura una conclusione che nel testo è stata «nascosta» sotto un grafico e dice testualmente: «I dati della rete locale sottostimano i valori delle concentrazioni di circa il 40 per cento» rispetto agli strumenti dei tecnici europei.
La ricerca - I rapporti sono stati redatti ogni 6 mesi, a partire dal novembre 2006, da un’équipe specializzata del Joint research center, il Centro comune di ricerca di Ispra, direzione generale della Commissione europea che si occupa della ricerca scientifica. Il lavoro è frutto di un accordo tra Commissione e Regione Lombardia siglato nel 2006 e costato al Pirellone 6 milioni di euro. Lo studio è articolato in quattro aree: «identificazione delle sorgenti dell’inquinamento», «analisi delle opzioni tecnologiche per l’abbattimento dello smog», «monitoraggio della qualità dell’aria», «valutazione integrata». È una sorta di «bibbia» della ricerca ambientale sull’inquinamento, in corso ormai da oltre tre anni. La Regione però non ha mai diffuso i risultati. Né ai cittadini, né agli altri enti locali. Fino ad oggi sono stati ultimati 7 rapporti: il Corriere ha potuto consultare i primi sei grazie all’impegno dei «Genitori antismog », che da anni si battono per la ricerca della documentazione scientifica sull’inquinamento che le istituzioni «nascondono » ai cittadini.
Macchine e polveri - Per le rilevazioni del Pm10 nell’aria, l’unico metodo di riferimento stabilito dalle leggi europee è il gravimetrico (si pesano le polveri depositate sui filtri). È concesso usare macchine con sistemi diversi, purché siano calibrate sul metodo gravimetrico. L’accuratezza delle rilevazioni dipende in questo caso da molti fattori: tipo di macchina/centralina, manutenzione, applicazione di coefficienti per la correzione degli errori, aggiornamenti tecnologici. Per questo un certo limite di incertezza è tollerato. A colpire però nelle campagne di controllo in Lombardia, soprattutto durante le prime verifiche, è l’incertezza a senso unico: nella stragrande maggioranza dei casi, i dati dell’Arpa sono inferiori a quelli rilevati con le tecnologie di Ispra. Diciotto giorni su 18 nelle verifiche a Pioltello nel 2006; 13 su 13 a Monza nel 2007; 13 giorni su 14 a Milano- via Pascal sempre nel 2007. Ancora nel 2007 vengono realizzate altre due campagne: a Bergamo l’allineamento dei dati per la prima vola è buono; ma a Busto Arsizio, dice Ispra, la centralina «sottostima regolarmente i valori del Pm10 tra il 10 e il 20 per cento».
Gianni Santucci
01 marzo 2010
Considerazioni di Uniti per la salute
Quando dovremmo ancora aspettare noi "Cittadini Liguri" , che abbiamo la "fortuna...di avere il vento "ma dove su un territorio parecchio limitato coesistono tre inquinanti centrali a carbone, per avere un simile «controllo di qualità» sulle stazioni di rilevamento da parte della Comunità Europea ,o da chi di competenza,per verificare il reale livello dell'inquinamento con tecnologie adeguate ! Questo potrebbe essere un ottimo punto di partenza per evitare ulteriori anni di polemiche e per conoscere realmente la qualità della nostra aria ed anche per scongiurare a nostro parere "ULTERIORI POTENZIAMENTI FUTURI" .
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