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08 giugno 2010

2010/06/08 POSIZIONI DEL" DOTTOR FRANCESCHI "E DEL "MODA "SUL PROBLEMA DELLA CENTRALE T. POWER DI VADO / "Per un AET senza carbone"

Tratto da Uomini liberi

Del Dottor Paolo Franceschi

Le dichiarazioni furbesche e contraddittorie, addirittura a tratti confuse di Miceli si commentano da sole. Anche le risposte degli amministratori locali e del PD sono però assai sibilline...

Il presunto adeguamento degli attuali gruppi esistenti secondo le BAT (migliori tecnologie disponibili) da loro proposto è chiaramente impossibile, e l’ abbiamo più volte dimostrato dati alla mano , con documenti che sono pubblicati anche sul portale dell’ Ordine dei Medici di Savona.

E allora perchè continuano a tirare fuori questo concetto inapplicabile?

Lo ripetiamo: i vecchi gruppi sono così obsoleti che non possono essere adeguati alle BAT.

Il fatto che non lo dicano, ma anzi che sostengano il contrario, si commenta a sua volte da solo come le dichiarazioni di Miceli.

Sanno benissimo che l' unico modo per abbattere drasticamente l' attuale inquinamento, a livelli ancora inaccettabili ma sicuramente sensibilmente inferiori agli attuali, sarebbe stato quello di abbattere i gruppi obsoleti e costruirne 2 nuovi di zecca a polverino di carbone con ciclo ultrasupercritico, senza aumentarne la potenza di 660 MW.

Questa sarebbe una proposta degna di considerazione da parte di politici che volessero conservare il carbone ma ridurne l' inquinamento, se non fosse che non più tardi di 2 anni fa hanno permesso la costruzione di un gruppo a turbogas da 760 MW che ovviamente rende del tutto ingiustificato l' impiego del carbone dalle nostre parti, che invece deve essere sostituito dal gas, perché non sussistono necessità energetiche da soddisfare.

Inoltre non lo propongono perchè sanno che T P non accetterebbe mai di spendere i miliardo e passa di euro per continuare a guadagnare quanto prima: e quindi perpetuano l'inganno,confondendo la ristrutturazione dei vecchi gruppi con il loro abbattimento totale e totale rifacimento.

Se non fosse appena stata costruita la centrale a gas, un progetto del genere avrebbe potuto, , rispetto alle condizioni disastrose in cui ci troviamo adesso, essere anche ragionevole.

Ovviamente adesso abbiamo la centrale a turbogas che basta e avanza, anche sul fronte dell’ inquinamento, per cui la partita del carbone deve chiudersi definitivamente qui.

Richiamo pertanto le forze politiche, sindacali e sociali ad acquisire quella serietà intellettuale di cui finora hanno dimostrato carenza, a vantaggio invece dell’ opportunismo e dell’ opacità, nella miope ricerca di un consenso effimero che non può risolvere i problemi primari della società.

Dottor Paolo Franceschi

Pneumologo, ISDE Italia

Referente scientifico della Commissione Salute e Ambiente Dell’ Ordine dei Medici di

Savona.

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Riceviamo e pubblichiamo .Tratto da "Uomini liberi "

POSIZIONE DEL "MODA "SUL PROBLEMA DELLA CENTRALE T. POWER DI VADO

"DEPOTENZIAMENTO E METANIZZAZIONE"

I SINDACI PER DIFENDERE SALUTE, ECONOMIA, AMBIENTE E RISPETTARE LE NORME ITALIANE ED EUROPEE DEVONO IMPORRE LA CHIUSURA IMMEDIATA DEGLI INQUINANTI GRUPPI A CARBONE DELLA CENTRALE DI VADO.

Dopo le pericolose esternazioni del consigliere regionale del PD Miceli che apre a Tirreno Power per l’ampliamento a carbone della centrale di Vado affermando "Ampliamento solo con riduzione emissioni"(IVG del 04.06.2010) e del Presidente regionale Burlando che si preoccupa "…se l’ente regionale farà parte o meno del tavolo che dovrà dare il via libero definitivo" (IVG del 04.06.2010) compiendo così un vergognoso VOLTAFACCIA rispetto agli impegni elettorali che invece esprimevano un netto NO al potenziamento a carbone, il MODA ribadisce quanto segue:

1. NON ESISTE IL CARBONE PULITO COME PIU VOLTE DA NOI DIMOSTRATO SCIENTIFICAMENTE DATI ALLA MANO(vedi)

  • A livello locale la centrale Tirreno Power di Vado nel suo assetto attuale emette ogni anno nell’aria circa :
  • 5 milioni di tonnellate di Anidride Carbonica (CO2)
  • 5.500 tonnellate di Ossidi di Zolfo (SO2)
  • 4.000 tonnellate di Ossidi di Azoto (NOx)
  • Complessivamente circa 6.500 tonnellate di polveri sottili secondarie cancerogene e cardiotossiche (stimate per i gas emessi in atmosfera).

2. CON IL FOLLE PROGETTO DI POTENZIAMENTO A CARBONE AUMENTERA’ L’INQUINAMENTO DEL COMPRENSORIO DI SAVONA-VADO E DI TUTTA LA PROVINCIA DI SAVONA .

  • 7,5 milioni di t/anno CO2
  • 5.900 t/anno SO2
  • 4.500 t/anno di NOx
  • Complessivamente circa 7.000 tonnellate di polveri sottili secondarie

3. IL PROBLEMA DELL’AUMENTO DI MORTALITA’ ED I COSTI ESTERNI

Ormai tutto il mondo si è accorto, ma non gli Enti pubblici locali ed alcuni industriali, che siamo arrivati ad una svolta epocale. Non è più razionalmente proponibile produrre energia con fonti energetiche non rinnovabi e soprattutto con il carbone che, come è noto, a parità di energia erogata, produce il massimo dell’inquinamento possibile con costi esterni altissimi per malattie, danni ambientali ed eccesso di CO2.

  • A partire dagli attuali valori di inquinamento i costi esterni stimati dalla Comunità Europea ( fonte ExternE) sarebbero almeno di circa 140 milioni di euro ogni anno e graverebbero quasi interamente sulla comunità del Savonese e della val Bormida.
  • (vedi ).
  • Rimane purtroppo ben documentato da studi internazionali che una centrale come quella di Vado produce attualmente una mortalità prematura di circa 20 morti/anno e che tale impianto in 30 anni circa di funzionamento totalmente a carbone (anche con 4 gruppi) ha prodotto una mortalità cumulativa di circa 3.400 morti (vedi).

4. LA CENTRALE NEL SUO ASSETTO ATTUALE NON E' TOLLERABILE E SI IMPONE CHIUSURA DEI GRUPPI 3 E 4 A CARBONE NON RISTRUTTURABILI E NON A NORMA PER LA LEGGE ITALIANA E LA NORMATIVA EUROPEA.


  • Addirittura i due Sindaci di Vado e Quiliano nel 2009, ma solo a fine del mandato elettorale, in base ai commi 10 e 11 dell'Art. 5 D.lgs. 59/05, avevano chiesto ufficialmente la chiusura dei 2 gruppi a carbone perché in contrasto con la normativa Ippc 96_61 della Ue e relativo decreto legislativo 4 gosto 1999, n.372. (vedi)
  • Perché i Sindaci di Vado e Quiliano e della Provincia oggi non intervengono quando tali gruppi sono fuorilegge, e quando senza l’obbligatoria autorizzazione AIA non potrebbero funzionare? Oltretutto con un sistema di controlli ambientali della qualità dell'aria negli anni del tutto inadeguati.
  • E cosa dire poi della opportunità di bruciare il rifiuto CDR, tecnicamente possibile solo sui gruppi a carbone, previsto a pag. 170 del Piano Provinciale Rifiuti approvato dalla Regione Liguria ma vietato dalla Comunità Europea, che produrrebbe in aggiunta all'inquinamento da carbone e da gas anche un pericoloso inquinamento da diossine e metalli pesanti?  

CHI CI RIPAGHERA’ DEGLI IMMENSI COSTI ESTERNI DEL CARBONE E DEI MORTI PRODOTTI DALL’INQUINAMENTO DELLA CENTRALE A CARBONE IN QUESTI 30 ANNI?

I SINDACI DI VADO, QUILIANO, SAVONA, CAIRO M. E DELLA PROVINCIA DEVONO IMPORRE QUINDI CON URGENZA PER QUESTA "CENTRALE IN CITTÀ" ALMENO LA CHIUSURA DEI VECCHI GRUPPI 3 E 4 A CARBONE CHE A CAUSA DELLA LORO OBSOLETA TECNOLOGIA, ANCHE SE RISTRUTTURATI, HANNO BASSI RENDIMENTI, ALTISSIMO INQUINAMENTO E NON RISPETTANO LA MIGLIORE TECNOLOGIA DISPONIBILE PREVISTA PER GLI IMPIANTI TERMOELETTRICI DALLA DIRETTIVA DELLA COMUNITÀ EUROPEA IPPC 96_61 E RELATIVO DECRETO LEGISLATIVO 4 AGOSTO 1999, N.372.

Ricodiamo infine che depotenziamento e completa metanizzazione richiesta dall'Istituto Superiore di Sanità e dalla Commissione Scientifica di Spotorno, con la chiusura al carbone per la centrale di Vado e lasciando il gruppo da 760 MW a turbogas in funzione dal 2007, votato nel 1990 dai Comuni di Vado e Quiliano, nel 1993 e 1996 dalla Provincia di Savona e di recente nel 2007 dal Comune di Savona, è la posizione espressa non solo dal MODA, dal WWF, dagli Amici di Grillo, da Greenpeace e da Legambiente ma oggi anche autorevolmente sostenuta dall’Ordine dei Medici della Provincia di Savona.

Savona, 7 Giugno 2010

Dr. Virginio Fadda (Biologo)

Dr. Agostino Torcello (Medico pneumologo)

M.O.D.A. Savona

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manifesto albisola

Tratto da Savona news

Tirreno Power e il Comune di Albisola Superiore ....

Nell’apprendere con grande piacere che il comune di Albisola Superiore ha riottenuto la certificazione integrata qualità e ambiente secondo le norme UNI EN ISO 9001 e 14001, raggiunta nel 2004 e già riconfermata nel 2007, non possiamo fare altro che complimentarci con la nuova amministrazione per non aver reso vano il riconoscimento che già i loro predecessori avevano ottenuto.


I

nfatti, dal momento che la certificazione ISO 14001 rilasciata dal RINA s.p.a., non attesta particolari qualità ambientali, né tantomeno dimostra un basso impatto ambientale, ma piuttosto garantisce che l’organizzazione certificata ha un sistema di gestione adeguato a tenere sotto controllo gli impatti ambientali, e ne ricerca sistematicamente il miglioramento in modo coerente, efficace e sostenibile siamo felici di riscontrare nell’ente la volontà di essere particolarmente attento a questa problematica.

Per questo notiamo con grande stupore che l’amministrazione comunale tanto sensibile alla questione ambientale, non si sia posta nessun problema etico prima di abbinare l’immagine del Comune di Albisola Superiore a quella del neo sponsor Tirreno Power, che ha contribuito alla promozione pubblicitaria della cittadina, dimostrando a parer nostro grande incoerenza.

Precisiamo che la scelta effettuata è assolutamente lecita, ma vista l’attenzione ad impegnarsi quotidianamente per ridurre gli impatti ambientali e le recenti polemiche, appena passate in secondo piano ma pronte a tornare alla ribalta del dialogo politico, inerenti un possibile ampliamento della centrale a carbone Tirreno Power di Vado Ligure, ci pare quantomeno controverso, cercare visibilità tramite un’azienda che se pur nei limiti consentiti dalla legge, essendo anch’essa in possesso di certificazione ISO 14001, produce un evidente inquinamento ambientale per portare avanti le sue attività con grandi profitti.

Riconosciamo inoltre dotato di grande umorismo l’ideatore del brillante spot dove si fa riferimento ai quattro elementi apparso su alcuni manifesti promozionali finanziati evidentemente da Tirreno Power, il cui marchio appare in bella vista.

Confidando che la stima riposta dall’amministrazione verso la società sponsorizzatrice, che ha portato ad affiancare il gonfalone di Albisola Superiore al logo di Tirreno Power, non sia espressione di un eventuale definitivo parere favorevole in merito al progetto di ampliamento della centrale, probabilmente non condiviso dai cittadini, ci dichiariamo contrari ad un’operazione che porterebbe evidenti danni alla salute dei residenti di tutte le aree interessate dalla diffusione delle polveri compreso l’albisolese.

Federazione Giovani Democratici Savona, Circolo Territoriale delle Abisole.

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Tratto da Ticinonews.ch

"Per un AET senza carbone": iniziativa riuscita

Ampiamente superate le 7 mila firme necessarie, si veleggia verso le 10 mila

Foto CdT

È ampiamente riuscita l’iniziativa popolare “Per un AET senza carbone”. Lanciata dai Verdi il 20 aprile scorso sull’onda lunga del voto parlamentare a favore dell’investimento nella centrale di Lunen, la raccolta firme ha di gran lunga superato la soglia delle settemila firme richieste, e veleggia per le diecimila e oltre.

L’iniziativa dei Verdi – sostenuta anche dalla Lega e dal PS -
propone che l’Azienda elettrica non possa più acquisire partecipazioni a centrali elettriche a carbone, in Svizzera e all’estero. Oltre a questo, il testo prevede che AET ceda le partecipazioni già acquisite in centrali a carbone entro il 2015.

“Sono davvero molto soddisfatto e ringrazio tutti quelli che hanno firmato”, commenta euforico Sergio Savoia. “Ma chiedo a tutti di firmare e far firmare in questi ultimi giorni di raccolta e di farci avere prima possibile i formulari. Perché più firme avremo e più sarà forte la nostra iniziativa”, conclude il coordinatore. La consegna delle firme è fissata per il 21 giugno.

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