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01 agosto 2010

1)«Tirreno Power non è più affidabile» 2)Tirreno Power, Mara Giusto (Pd): “Sostegno alla linea della Giuliano



Tratto da" Il Secolo.it"

  1. "Tirreno Power non è più affidabile"

Non è una pietra tombale sul progetto di ampliamento della Centrale ma poco ci manca: ieri il segretario Pd Livio Di Tullio è uscito allo scoperto sul progetto vadese e non avrebbe potuto usare toni e parole più dure per definire il comportamento e la “strategia” dell’azienda.
«Tirreno Power sta dicendo e facendo di tutto meno che l’unica cosa che dovrebbe fare: i monitoraggi, la copertura dei parchi e in generale investimenti per diminuire l’impatto del carbone sul territorio - ha tuonato Di Tullio Prima lo capisce meglio è che “porte aperte in azienda”, finanziamenti di iniziative sportive e sociali e tutto il resto che ha messo in campo finora non servirà per far passare un progetto di cui non c’è bisogno e non è in sintonia con i tempi»
Sembra una pietra tombale.
«Dico solo che da anni continuiamo a parlare di cose che avrebbero già dovuto essere fatte e l’azienda non ha fatto. È questione di credibilità: mi spiace ma quest’azienda non è più un’interlocutore affidabile».
Si spieghi meglio.
«Io credo che il carbone, ad oggi, non sia il futuro e non vada incrementato in assoluto ma sul progetto di Vado dico che se l’azienda vuole parlarne deve prima sgombrare il campo dagli elementi negativi che si trascina da troppi anni».
Forse questi “elementi” sono interventi molto costosi da fare.
«È chiaro che gli interventi di tipo ambientale sono costosi ma è anche vero che produrre energia elettrica dal carbone è il sistema più conveniente e inquinante in assoluto. E quindi sono interventi imprescindibili, precondizioni di ogni discorso».
E se rispondono: “allora andiamo a investire altrove?!”
«Non è con questi argomenti che cambieremo atteggiamento. Anche la Fiat vuole andare in Serbia, c’è un generale impazzimento che non porta da nessuna parte. E comunque voglio vederli portare carbone altrove»
Eppure i sindacati nazionali e genovesi sono pro-Tirreno Power
«È stata un’intrusione fastidiosa. La mia lettura? Ansaldo è in difficoltà, non vende, ed è chiaro che se l’azienda chiama i sindacati e gli dice che devono tagliare lavoratori, da li intervengono a favore dei principali fattori che possono riattivare gli affari, come i lavori per una nuova centrale. É umano, fossi in loro farei lo stesso, ma il punto è che qui Tirreno Power, invece di questi “aiuti”, deve fare quello che da anni attendiamo».
La Regione la pensa come lei?
«Io so che la Regione finora ha chiuso la porta come lo hanno fatto giustamente i Comuni di Vado e Quiliano. Loro come azienda finora hanno continuato a confidare sul Governo, su Scajola, poi sulla Provincia, non rendendosi conto che sono state tutte scelte sbagliate e l’unica strada possibile era ed è dare segnali concreti di impegno, ovvero interventi».
Anche a Cairo hanno problemi ambientali.
«Per Italiana Coke è la stessa cosa: la cokeria è una risorsa occupazionale importante ma è da tempo che dicono che devono spendere 30 milioni di euro per adeguarla e non l’hanno mai spesi. Probabilmente non sarebbero stati ugualmente decisivi ma oggettivamente sarebbe stato un impegno forte agli occhi della comunità locale. E invece niente, si usa sempre la logica ricattatoria occupazionale per non fare! È ora di finirla. A cominciare da Cairo e da Vado».

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Tirreno Power, Mara Giusto (Pd): “Sostegno alla linea della Giuliano”

Pieno sostegno alla linea di Monica Giuliano sul dibattito in corso per l’ampliamento della centrale Tirreno Power di vado Ligure da parte della consigliere provinciale del Pd Mara Giusto, che in una nota afferma:
“E’ innegabile che Tirreno Power non abbia mai dimostrato, se non a parole, la volontà di dare risposte serie e sostenibili, come stabilito nella convenzione del 2005, rispetto alla riduzione delle polveri di carbone con l’eventuale realizzazione del carbonile e al teleriscaldamento”.
“Pertanto – prosegue la nota – la mia posizione non può che essere quella già espressa dal Pd a livello locale e provinciale e dalle amministrazioni di Quiliano e Vado Ligure,
e cioè una ferma contrarietà al progetto di ampliamento della centrale attraverso la realizzazione di un nuovo gruppo a carbone in quanto insostenibile sotto il profilo dell’impatto ambientale in un territorio già pesantemente compromesso.
Ritengo che l’azienda debba rivedere i propri progetti rinunciando al potenziamento e intervenendo in modo radicale sui due gruppi esistenti”.
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Tratto da Albenga Corsara


Tirreno Power, Giuliano (Pd): “Se non cambia radicalmente l’obiettivo mancano condizioni per avviare un tavolo serio e produttivo”



di Monica Giuliano Le dichiarazioni rilasciate dalle Segreterie genovesi di FIM, FIOM e Uilm non fanno altro che alimentare il clima di scontro tra le diverse parti coinvolte. Il vero problema è che Tirreno Power in questi ultimi mesi non ha fatto il minimo sforzo per rivedere la sua posizione alla luce del chiaro e determinato no al progetto di ampliamento da parte delle Istituzioni locali e della Regione Liguria.
È chiaro a tutti che c’è bisogno di aprire un tavolo serio ma devono cambiare i termini del confronto, si deve tornare e discutere di progetti di ristrutturazione e riqualificazione dell’esistente; l’obiettivo primario non può essere quello dell’aumento della produttività e la conseguente realizzazione dei nuovi gruppi ma la riduzione delle emissioni attuali e la definizione di un nuovo sistema di monitoraggio ambientale innovativo e coordinato dalle parti pubbliche.
Se non cambia radicalmente l’obiettivo non credo ci siano le condizioni per poter avviare un tavolo serio e produttivo.

.........questo progetto rischia soltanto di aggravare il peso ambientale dell’impianto sui territori di Vado e Quiliano e pertanto non può essere oggetto di discussione.









È


troppo semplice da parte dei sindacalisti genovesi scaricare la responsabilità sui Comuni, considerata la contrarietà a quel progetto;








sarebbe più opportuno che si sforzassero di individuare percorsi alternativi che sicuramente esistono in grado di far sopravvivere l’impianto, migliorarne le condizioni ambientali, renderlo moderno e nello stesso tempo inquadrare un percorso di crescita occupazionale con l’azienda
, questo credo sia il loro lavoro e se ancora non conoscono le specificità di Vado e Quiliano li invito a farsi un giro tra i nostri siti produttivi per valutare





quanto è stato fatto e quanto ancora bisogna fare per far si che il concetto di sviluppo sostenibile resti sempre e comunque il nostro obiettivo primario.
Monica Giuliano-Capogruppo PD di Vado Ligure


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