Parma chiama Brindisi: i medici protestano contro l’inceneritore.
(E in Liguria?)
di Maurizio Portaluri
Ed anche in Puglia alla fine spuntano gli inceneritori. Ce ne è uno a Massafra, uno a Modugno ed uno in costruzione a Borgo Tressanti a Foggia. Tutti del gruppo Marcegaglia.
La Giunta di centro destra cercò di costruirne uno a Trani ma non ci riuscì. Recentemente un nuovo “mantra” viene ripetuto dal presidente Vendola e dall’Assessore all’ambiente Nicastro: “ci vogliono inceneritori di ultima generazione per chiudere il ciclo dei rifiuti”.
Purtroppo cambiano gli attori ma la trama è sempre la stessa. Per cui vale la pena di ricordare ai cittadini alcuni elementari principi.
Se si fa la raccolta differenziata porta a porta, non ci sarà mai abbastanza rifiuto da incenerire. L’incenerimento è economicamente vantaggioso per i gestori degli impianti a condizione che le quantità assicurate all’incenerimento siano adeguate.
Quindi o si fa raccolta differenziata o si brucia. “Tertium non datur”.
L’incenerimento ha come prospettiva l’incremento nel tempo della tassa rifiuti proprio per l’alto costo di gestione degli impianti. I vantaggi economici sono solo per i gestori, non per la collettività. Infatti l’occupazione prodotta da simili impianti è risibile in confronto a quella prodotta con la raccolta porta a porta e con il riciclo dei materiali.
Una regione che avesse a cuore una industria ecologica, svilupperebbe l’imprenditoria del riutilizzo.
Dal punto di vista del bilancio energetico, il riciclo dei materiali è molto più vantaggioso dell’incenerimento.
Dal punto di vista ambientale e sanitario bruciare rifiuti è una scelta che si muove contro due importanti indirizzi della Comunità Europea: la riduzione dell’immissione di diossine nell’ambiente, perchè il loro contenuto negli organismi biologici, uomo compreso, è ormai a livelli di guardia, e la riduzione della produzione dei rifiuti alla fonte.
Il “mantra” ripete anche che a mille gradi non si producono diossine ma non dice che a mille gradi bisogna arrivarci e poi bisogna raffreddare gli impianti. Inoltre, poiché nulla si crea e nulla si distrugge, ciò che non va in aria resta nei filtri e nelle ceneri. E dove vanno le ceneri?
Avremo trasformato materiali riutilizzabili in rifiuto tossico-nocivo, che avrà a sua volta bisogno di uno smaltitore e di una discarica speciale. Una semplice assurdità.
La verità è che non si è mai voluta sviluppare una vera raccolta differenziata ed una industria del riutilizzo dei materiali. Chi produce materie prime e gestisce inceneritori e discariche può stare quindi tranquillo.
Per queste preoccupazioni nel 2008 gli Ordini dei Medici della Regione Emilia Romagna insorsero contro il dilagare degli inceneritori e l’allora ministro Bersani chiese al Ministro della Salute di intervenire per censurarli.
Quei medici non si sono fatti intimidire e continuano a dire la verità sugli inceneritori come è accaduto a Parma qualche settimana fa.
A Brindisi, dove il carbone bruciato negli ultimi 5 anni è aumentato del 30%, dove si vuole sostituirne il 5% con il CDR (rifiuti) e si vuole costruire qualche altro inceneritore, siamo ancora in attesa del “II tempo” annunciato a più riprese dal governo regionale, dopo quello, un po’ misero in verità, di Taranto.
Un tempo dove la riduzione delle nocività si accompagni alla quantificazione dei danni ambientali subiti, attraverso la misurazione degli inquinanti finora mai misurati e delle patologie mai rilevate. Non altro.
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E a Sanremo?
Sanremo, affermazioni di Zoccarato su futuro inceneritore: la protesta del Beppe Grillo Meetup
http://www.youtube.com/watch?v=QB5oyqNCINI
Inceneritori, perché siamo contrari.
1. L’incenerimento dei rifiuti li trasforma in nanoparticelle tossiche e diossine
2. L’incenerimento necessita di sostanze come acqua, calce, bicarbonato che aumentano la massa iniziale dei rifiuti
3. Da una tonnellata di rifiuti vengono prodotti fumi e 300 kg di ceneri solide e altre sostanze.
- le ceneri solide vanno smaltite per legge in una discarica per rifiuti tossici nocivi, rifiuti estremamente più pericolosi delle vecchie discariche
- i fumi contengono 30 kg di ceneri volanti cancerogene, 25 kg di gesso
- l’incenerimento produce 650 kg di acque inquinate da depurare
4. Le micro polveri (pm 2 fino a pm 0,1) derivanti dall’incenerimento se inalate dai polmoni giungono al sangue in 60 secondi e in ogni altro organo in 60 minuti.
5. Le patologie derivanti dall’inalazione sono: cancro, malformazioni fetali, Parkinson, Alzheimer, infarto e ictus. Lo comprovano migliaia di lavori scientifici
6. Gli inceneritori, detti anche termovalorizzatori, sono stati finanziati con il 7% della bolletta dell’Enel associandoli alle energie rinnovabili insieme ai rifiuti delle raffinerie di petrolio al carbone. Senza tale tassa sarebbero diseconomici. Nell’ultima Finanziaria è stato accordato il finanziamento, ma solo agli inceneritori già costruiti
7. In Italia ci sono 51 inceneritori, sarebbe opportuno disporre di centraline che analizzino la concentrazione di micro polveri per ognuno di essi, insieme all’aumento delle malattie derivate sul territorio nel lungo periodo
8. I petrolieri, i costruttori di inceneritori e i partiti finanziati alla luce del sole da queste realtà economiche sono gli unici beneficiaridell’incenerimento dei rifiuti
Tratto da Sanremo News.it
Sanremo: una dettagliata mail sull'inquinamento degli inceneritori
Considerazioni di Uniti per la Salute
PER SAPERE COSA SONO GLI INCENERITORI BASTA DIGITARE IL NOME DI UNA GRANDE PERSONA : PATRIZIA GENTILINI ONCOLOGA E MEDICO ISDE.
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