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28 novembre 2010

ANTONIA BRIUGLIA:lLA TERRA RUBATA "Un tale sciopero ...... sarebbe il fallimento della politica e della democrazia".

Riportiamo alcuni delle numerose prese di posizione sul nostro territorio degli ultimi giorni .

AUSPICANDO CHE ROSSELLO E SEGUACI CAPISCANO CHE LA VALENZA DELLA NOSTRA BATTAGLIA VA OLTRE I POSTI DI LAVORO OFFERTI SUL TERRITORIO MA E' FONDAMENTALMENTE UNA BATTAGLIA DI AMORE E DI CIVILTA' PER IL NOSTRO TERRITORIO E PER IL FUTURO DEI NOSTRI FIGLI......
SIAMO AD UN BIVIO STORICO PER IL NOSTRO PIANETA E PER I SUOI ABITANTI: QUESTO ANCHE I SINDACATI DOVREBBERO ORMAI AVERLO CAPITO ,VI SONO CHIARI SEGNALI INTERNAZIONALI CHE INVITANO A CAMBIARE STILI DI VITA E A VOLGERSI FORME DI ENERGIA ECOSOSTENIBILI..........
MA PERCHE' INVECE A SAVONA CONTINUANO A METTERCI SUL PIATTO IL SOLITO VECCHIO,INQUINANTE CARBONE?
E NOI DOVREMMO ACCETTARE,IN SILENZIO COME ABBIAMO FATTO PER OLTRE 40 ANNI ED ACCETTARE ULTERIORI 40 ANNI DI INQUINAMENTO DA CARBONE O ANCOR PEGGIO LA COMBUSTIONE DEL CDR IN CENTRALE ?
BASTA DECIDETEVI UNA BUONA VOLTA A VOLTARE PAGINA , A GUARDARE AVANTI
E' PROFONDAMENTE MUTATO IL MONDO MA QUALCUNO.... FORSE NON SI E'ACCORTO CHE NEL FRATTEMPO ,GRAZIE AD INTERNET,SONO PROFONDAMENTE CAMBIATI SOPRATTUTTO I CITTADINI , LE LORO CONOSCENZE IN MATERIA AMBIENTALE............E LA DIVULGAZIONE DELLE NOTIZIE DA UN TERRITORIO ALL'ALTRO.

Tratto da Trucioli Savonesi un articolo
di ANTONIA BRIUGLIA
LA TERRA RUBATA !!!
"Uno sciopero come propongono Rossello e Di Tullio sarebbe il fallimento della politica e della democrazia"
Sarebbe nuovamente una guerra fratricida come fu per Acna.

"All’inizio si lotta da soli………..i sindaci piemontesi si danno anche da fare, ma hanno le mani legate perché la fabbrica è di là in Liguria. I partiti? Quelli meglio lasciarli perdere, che tanto in Piemonte dicono una cosa e in Liguria un’altra. Appena si avvicinano le elezioni quelli della provincia di Savona fanno a gara a difendere l’Acna e i posti di lavoro, mentre i colleghi di partito della provincia di Cuneo son tutti lì a deplorare l’inquinamento e i danni all’agricoltura. Si sa che le cose della politica richiedono compromessi e mediazione e la gente non capisce.
Per la gente si sa o è bianco o è nero, per la politica è sempre meglio che sia grigio.”

Tratto da “Cent’anni di veleno” Il caso ACNA l’ultima guerra civile italiana.

...

o la penultima?

Il segretario della CGIL, il più grande sindacato della sinistra, ha deciso che dopo le parole e le azioni di sostegno alla politica industriale della Tirreno Power e a quella poco attendibile degli industriali savonesi e dell’autorità portuale che spinge sempre più decisamente per la costruzione della piattaforma Merks, si debba passare ai fatti.

Bisogna far vedere la faccia e sentire le voci di chi crede in questi progetti, contro l’idea sempre più diffusa, a Savona, di una decrescita felice sostiene Rossello.....

Denuncia una situazione in cui, quella che chiama con sottile disprezzo “ decrescita felice” contrapporrebbe il lavoro all’ambiente, per difendere quest’ultimo.....

Si deve dire chiaro che questo modello di sviluppo non piace”. Insiste.

Quale modello ? Si riferisce forse a quello dell’industria savonese che per responsabilità politiche e imprenditoriali è fallito da tempo, e che quotidianamente continua dare prove ineluttabili di incapacità progettuali e gestionali ?

Un modello che a Vado, si basa ancora su inquinamento, su malattie e morte di un territorio, che si protraggono da quarant’anni, ma i cui effetti bisognerebbe sopportare perché ci sono 80 milioni d’investimenti che è un peccato perdere?

Deve piacere quello che viene chiamato impropriamente sviluppo, che non garantisce che poche decine di posti a fronte di un disastro ambientale i cui effetti e danni non saremmo neanche in grado di fronteggiare?

Deve piacere lo sviluppo delle “formiche “, tanto care a Di Tullio, che sanno solo costruire l’inutile e assurdo raddoppio di una centrale a carbone, mentre tutti le dismettono guardando a fonti rinnovabili, e una mega piattaforma sul mare che non darà sicure garanzie se non quelle di uno stravolgimento territoriale inutile e dannoso?

Saranno forse le stesse formiche che magari riutilizzeranno i due gruppi dismessi della centrale per bruciarci rifiuti?

Sarebbe bene, però, che la gente dimenticasse che, per anni, con la promessa di un lavoro si è permesso che una centrale si trasformasse in un territorio già fortemente industrializzato e diventasse la più grande della Liguria, passando da una proprietà all’altra, sempre nel mancato rispetto di tutti gli obblighi di ambientalizzazione di legge, disposti per la difesa della salute dei cittadini e per gli stessi lavoratori.

I cittadini dovrebbero dimenticare quarant’anni d’inquinamento ambientale, di mancati monitoraggi, di controlli fatti dai controllati, di omissioni, di complicità, di gruppi a carbone fuorilegge che sono stati causa di malattie respiratorie, cardiovascolari e di tumori in una popolazione ben più vasta di quella del territorio vadese.

Come si spiega, allora, il silenzio del sindacato in tutti questi anni ?

E lo Stato dov'era?

Proprio nel profondo Nord succedeva tutto questo. In una Vado, governata per decenni prima dal PCI, di cui era roccaforte, poi dai DS e PD e i cui saldi rapporti con la vicina Provincia e con Savona si sono interrotti proprio per volere della gente, che ha voluto cancellare le ambiguità con cui si stava amministrando un territorio

Forse è proprio questo che quelle formiche non riescono ad accettare e mentre continuano a ignorare le ragioni del territorio e della gente, distolgono l’attenzione sulla vera crisi economica quella della classe imprenditoriale savonese.

Forse sarebbe più comprensibile uno sciopero sulle mancanze di quest’ultima!!!!

E invece, paradossalmente, a distanza di anni la stessa ambiguità che fu alla base del rapporto tra sindacati e proprietà, all’ACNA di Cengio, sembra tornare a Vado e la gente, che si oppone da tutta la Provincia all’ampliamento e si batte per la dismissione del carbone e per una migliore qualità della vita, sembra potersi riconoscere in quella che si batteva allora per la chiusura dell’ACNA.

Sarà utile ricordare a Rossello e a Di Tullio che anche all’ACNA fu storia di uomini che lottavano per la loro vita e quella dei figli. Lottavano per far chiudere il “mostro” che aveva portato ricchezza per alcuni e morte per molti, per troppi.

Un “mostro” che controllava la vita di Cengio (il Sindaco e molti amministratori del Comune lavoravano nella fabbrica, la classe medica era silente se non connivente) e al solo nominarla bisognava fare attenzione, anche se calpestava duramente i diritti dei lavoratori.

Un “mostro” che poteva ignorare i dimostranti e gli scioperi dei valligiani perché aveva alle spalle ministri e politici pronti ad avallare ogni menzogna.

La parola d'ordine era: "Tenere aperta l'Acna"; tutto il resto non contava. Non contavano i morti, non contava un'intera valle deturpata dall'inquinamento. L'Acna produceva ricchezza al cartello politico-imprenditoriale che la sosteneva, e questo era sufficiente, anche per lo Stato italiano, che è stato assente, debole e complice.

Qual è, oggi, la parola d’ordine per la centrale di Vado?

Che cosa spinge un Segretario Sindacale a promuovere uno sciopero fratricida, di gente contro la gente?

Che cosa spinge il Segretario PD, Di Tullio a dare del “faccia di tolla” a un Sindaco, solo perché rimane coerente al mandato dei suoi cittadini?

Non brucia ancora abbastanza la sconfitta elettorale di Vado, proprio sul fallimento di una politica distante dalla gente?

Io sono d’accordo col Sindaco di Vado Uno sciopero come propongono Rossello e Di Tullio sarebbe il fallimento della politica e della democrazia!” e aggiungo, sarebbe nuovamente una guerra fratricida come fu per Acna.

Da una parte ci sarebbero gli operai, che vogliono la certezza di un posto di lavoro e sono pronti, loro malgrado, a chiudere un occhio sulla sicurezza e sulla salute, dall'altra i cittadini di Vado e Provincia, che intendono rivendicare, ora più che mai, la salute e la qualità della vita per loro e per le generazioni future.

ANTONIA BRIUGLIA

LEGGI L'ARTICOLO INTEGRALE

LEGGI ANCHE

Su Savona News

Italia Nostra risponde a Rossello (Cgil)


Su Savona News:

Pronto? Ma chi parla, scusi...? di Mario Molinari


SU IVG

Rossello e Di Tullio: ............o misteriosi interessi?

da U.C. SAVONA – L’U.C. Savona, Unione Comitati e Cittadini per la salute e l’ambiente, si dichiara BASITA dalle bizzarre ed imbarazzanti dichiarazioni del segretario provinciale CGIL, che minaccia uno sciopero se non proseguiranno, entro sue personali tempistiche, i progetti di ampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure e di costruzione della piattaforma multipurpose Maersk.
E si dichiara ancor più esterrefatta leggendo sui giornali di stamattina che il segretario provinciale del PD Livio Di Tullio intenderebbe appoggiare questa posizione,.......
Sia Rossello che Di Tullio sembrano ignorare, o non tenere in alcuna considerazione:LEGGI IL MOLTO INTERESSANTE ARTICOLO

Di MILENA DEBENEDETTI
Siamo alla pazzia
Ma che sta accadendo in questa città?
Sempre più ottenebrati, sempre più tignosamente accaniti a difendere i peggiori interessi privati, sbeffeggiando l’idea stessa di comunità civile.
.....Scioperare per avallare l’irresponsabile.

Difendere il diritto di devastare impunemente il territorio e la salute pubblica.

E’ il leit motiv del sindacato degli ultimi anni: massimo dispendio di energie, sì, ma solo per difendere pochi posti di lavoro, ma tanti tanti soldi e grossi interessi, e purché legati ad attività devastanti, inquinanti, o addirittura improduttive come il residenziale e la pletora di centri commerciali, con il massimo danno e il minimo vantaggio.

........Non prestiamoci a questi giochi, non assecondiamo questa china pericolosa, lanciamo un segnale forte di rifiuto, perché chi di dovere si soffermi a riflettere. Non riduciamoci a far sì che ci si debba vergognare di noi stessi e di questa città.

Non abbandoniamo – e non ho paura di apparire retorica – la città Medaglia d’Oro della Resistenza, la città di Pertini, a questa spirale ottusa e cinica di desolazione.

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TRATTO DA IVG del 27 FEBBRAIO2010

Inaugurazione monumento Acna, le le riflessioni di Burlando e Vaccarezza

Adesso finalmente il percorso di bonifica è conlcuso e credo che questo monumento significhi molto...E’ un modo semplice ma intenso per ricordare i compagni di lavoro... Cengio è una citta ferita, così come tutta la Valbormida, ma è una città forte che sicuramente ce la farà a rialzare la testa” conclude il presidente della Regione.

“Mi auguro che questo monumento metta un punto di svolta importante per la Valbormida. Questa valle ha pagato in modo particolare, negli anni passati, un prezzo altissimo. Le comunità locali, i comuni, la Provincia e la Regione hanno difeso, come forse era giusto in quel momento(nota di UPLS!!!!!!!!!!), il valore del lavoro,mettendo purtroppo da parte un valore era ancora superiore come quello della qualità della vita” spiega Angelo Vaccarezza.

.Considerazioni di Uniti per la Salute

FORSE OLTRE AD INAUGURARE MONUMENTI A MEMORIA SAREBBE E IMPORTANTE

IMPARARE

DALLA

STORIA ,

FARNE TESORO E

INIZIARE A METTERE IN PRATICA "QUEL SANO PRINCIPIO DI PRECAUZIONE TROPPO SPESSO DIMENTICATO "

FACENDO IN MODO CHE SIANO TENUTE IN MASSIMA CONSIDERAZIONE LE LEGITTIME ASPETTATIVE DEI CITTADINI

DI POTER FAR VIVERE I LORO FIGLI IN UN AMBIENTE SANO.....

E REALMENTE CONTROLLATO NON NELLE PAROLE...... MA NEI FATTI.

QUESTO NOI VORREMMO DAI NOSTRI AMMINISTRATORI.

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Tratto da IVG
“Qual è il contrario del partito dei no?”

E’ tornata in questi giorni – puntuale come l’influenza – l’ennesima citazione del “partito del no”, con cui si allude a un non ben identificato e diffuso gruppo di persone savonesi che direbbe sempre “no” a qualsiasi proposta finendo per affossare l’economia del nostro territorio.....


Mi rendo conto che sia molto più facile accusare il “partito del no” che costringere, ad esempio, Tirreno Power al mantenimento degli impegni presi e disattesi da anni.

Sarà più facile, ma così non si fa bella figura, né gli interessi di cittadini e lavoratori.

Invece, appena c’è da far approvare un nuovo gruppo a carbone che danneggerà la salute dei savonesi o una bella piattaforma che stroncherà oggettivamente l’economia turistica di mezza provincia facendo perdere centinaia di posti di lavoro e intasando ulteriormente l’autostrada ecco che saltano sempre fuori uno o più “memmeroni” che suggeriti o meno – tuonano contro il “partito del no che vuole tagliare le gambe al progresso economico della nostra provincia”. (Chi non sapesse cosa è un memmerone chieda a chi parla ancora dialetto savonese.)

Allora viene spontaneo chiedersi se davvero il “partito del no” così inteso remi contro la città o non faccia piuttosto gli interessi dei savonesi in merito a salute e lavoro.

E altrettanto spontaneamente viene da chiedersi come si debba chiamare il contrario di questo “partito del no”. Io propongo tre versioni che sono anche cumulabili e trasversali: “partito degli affari”, “partito degli yes men”, “partito dei memmeroni”.

Vorrei inoltre ricordare che non sempre i cittadini hanno torto quando si oppongono in massa – come sta succedendo – a queste porcherie. Anche se sono quegli stessi cittadini che hanno eletto rappresentanti che non ne tutelano salute e lavoro a meno che non sia estremamente facile e conveniente farlo.

Roberto Bazzano

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