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12 novembre 2010

Benzo(a)pirene, l’allarme dei pediatri

Tratto da Terra
Benzo(a)pirene, l’allarme dei pediatri

VELENI. Riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera inviata al premier, ai ministri interessati, ai Parlamentari italiani ed europei sul rischio salute per i bambini a seguito dei recenti provvedimenti del governo Berlusconi.

Paolo Siani, presidente Associazione culturale pediatri
Annamaria Moschetti, Acp Puglia e Basilicata
Alberto Ugazio, presidente Società italiana di pediatria
Giuseppe Mele, presidente Federazione Italiana Medici Pediatri

Stupisce molto aver appreso che il nostro Governo il 13.8.2010 con il Decreto Legislativo n. 155 abbia spostato al 31 dicembre 2012 il divieto di superamento del livello di 1 nanogrammo a metro cubo per il benzo(a)pirene. Tale divieto era in vigore dal 1-1-1999 per le aree urbane sopra 150.000 abitanti. Stupisce perché i danni, anche severi e irreversibili, sulla salute umana e dei bambini in particolare, conseguenti all’esposizione a sostanze chimiche sono oramai noti e documentati da ampia letteratura scientifica. L’impegno prioritario dei Governi pertanto è quello di controllare e ridurre quanto possibile l’immissione di sostanze tossiche nell’ambiente.

Molto in questo senso è ancora da fare, ma molto è stato fatto grazie alla normativa europea e anche italiana a dimostrazione di una costante e doverosa attenzione dei Governi al problema. Tale decreto legislativo di fatto mantiene ancora per 2 anni i cittadini italiani al rischio di esposizione a livelli elevati di questo pericolosissimo inquinante, svincolando le aziende inquinanti dall’obbligo di abbattere le emissioni in eccesso. In particolare, mantiene in questa inaccettabile situazione di rischio i cittadini ed i bambini di Taranto, città in cui l’acciaieria più grande d’Europa, l’Ilva, immetterebbe, secondo i calcoli dell’Arpa Puglia, il 98% del benzo(a)pirene presente nel quartiere più vicino.

Desta preoccupazione inoltre osservare che, ai sensi del Decreto Legge, il valore obiettivo, 1 nanogrammo al metro cubo, anche dopo la data indicata, dovrà essere osservato purché ciò non comporti “costi sproporzionati”. E' compito della comunità scientifica porre all’attenzione del Governo i “costi umani” dovuti all’esposizione al benzo(a)pirene che, come recita la direttiva 2004/107/CE del Parlamento europeo, è agente cancerogeno genotossico.

Ci preme inoltre ricordare che la letteratura scientifica dimostra che l’esposizione in gravidanza ad elevati livelli di benzo(a)pirene comporti il rischio di ridurre il Quoziente Intellettivo del neonato, aumenti il rischio di malattie respiratorie del bambino e, poiché il feto può essere fino a 10 volte più suscettibile al danno del Dna, possa tramite esposizione prenatale incrementare molto il rischio cancerogeno. Si chiede pertanto, in considerazione dei rischi per la salute sproporzionati ed inaccettabili derivanti dall’esposizione a livelli elevati di tale agente cancerogeno, che il Governo riveda le sue decisioni con la massima urgenza e ripristini integralmente la precedente normativa sul benzo(a)pirene.

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Tratto dal blog del Comitato per Taranto

La petizione sul benzo(a)pirene alla Camera


Inquinamento atmosferico: Legambiente domani alla Camera dei Deputati presenta la petizione sul benzo(a)pirene
Tra i primi firmatari Cogliati Dezza, Realacci, Vendola, Poli Bortone, Schittulli, Stefàno, Camusso e Landini


Nomi illustri della politica di tutti gli schieramenti, del sindacato e del mondo scientifico hanno firmato la
petizione sul benzo(a)pirene lanciata un mese fa da Legambiente per chiedere al Governo di rivedere con urgenza il decreto legislativo 155/2010, meglio noto come

“legge salva Ilva”,

che ha peggiorato la normativa sulla presenza di questo inquinante killer nell’aria delle grandi città italiane......

“Nonostante il benzo(a)pirene sia un potente cancerogeno - ricorda Stefano Ciafani, responsabile scientifico di Legambiente - il Governo con un decreto approvato in piena estate ha prorogato al 31 dicembre 2012 la scadenza per ridurre la sua concentrazione nell’aria sotto la soglia di 1 nanogrammo per metro cubo. È una proroga imperdonabile che prolunga l’esposizione di milioni di cittadini ad un inquinante killer in città come Taranto, Trieste, Venezia o Padova o aree metropolitane come quelle di Milano e Torino. Per questo chiederemo alla Commissione ambiente della Camera dei deputati di attivarsi per convincere il governo a fare marcia indietro”....

La riduzione delle emissioni di benzo(a)pirene deve essere ottenuta con interventi sugli impianti industriali e sulle altre fonti con costi anche rilevanti,

perché il diritto alla salute dei cittadini e dei lavoratori va garantito in ogni caso.

Solo con un’industria innovativa e davvero sostenibile infatti il nostro Paese sarà in grado di affrontare in modo efficace la crisi economica e occupazionale, esorcizzando disastrose ipotesi di delocalizzazione degli impianti”.

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