... Spargono le molliche di pane con la manina. Impongono stipendi da fame, se paragonati agli incommensurabili introiti societari ed agli inestimabili danni ambientali e territoriali causati. Ci costringono a una mente da salario.
Ma anche questo, tutti noi , lo sappiamo perfettamente. ... E allora perchè non alziamo il culo dalla sedia ? Perchè? Perchè non facciamo sentire i nostri sani urli di rabbia ?
Perchè non scendiamo in piazza soffocando la città ?
Perchè aguzziamo le spalle e ci rassegniamo? Perchè?
... Perchè stiamo bene. Stiamo davvero bene, imbottigliati nella nostra realtà virtuale. E ci sguazziamo dentro come “streusi nannaronchiuli” che gracidano nell’acqua ristagnante e putrida, in attesa che si consumi l’aria.
“Conciati per le feste” dai padroni di questa città.
Perchè quì arrivano padroni. Tutt’altro che Santi.
.............. Che decidono le nostre sorti. Dei nostri padri, delle nostre madri, di noi e di quelli del dopo. E forse anche della nostra politica locale così timorosa e mai lungimirante, che continua a subire o accettare, se non talvolta addirittura condividere, il detto,
“a casa mpicciata..mittinci fuecu”.
Questa, è l’opinione di chi vive lontano dall’amore per questa città.
... Ma le strade dello stanco paesone si stanno svestendo come un malato terminale prima di esalare l’anima.
La testa di Cervo sta sprofondando nell’acqua.
La nostra terra sta inaridendo.
E il sangue del nostro sangue, rallentando.
Che cos’è tendere la mano ad un bambino per fargli attraversare la strada proteggendolo.
Che cos’è lasciargliela subito dopo per consentirgli un suo cammino.
... Noi non lo sappiamo, che cos’è.
E non sappiamo perchè lo facciamo ancora in una realtà abusata e cruenta, come quella che ci opprime.
Di cui tutti, indistintamente,siamo colpevoli. Chi più, chi meno.
Proviamo a guardarci in faccia. Proviamo a parlarci. Proviamo a capire e proviamo, a fare. Una semplice minuscola goccia può creare una pozzanghera. Altre gocce ne creeranno altre. E altre altre ancora. Fino a far nascere un pantano scivoloso e inaccessibile, per chi vuole continuare a calpestare il nostro territorio.
E noi sappiamo, chi sono. Sappiamo dove cercare. Quello che non ci danno.
Cosa vogliono. O meglio, pretendono. E sappiamo che, noi stessi, con le nostre azioni o non azioni, li aiutiamo.
Mi piacerebbe tanto che ogni brindisino si trasformasse in una goccia insistente e perenne formando un mare invalicabile e florido che non imputridisca mai. Che tutte quelle gocce spegnessero i fuochi di dolore appiccati a sorte nelle nostre case.
Che altre gocce non cadessero mai dagli occhi.
Che nessuno debba essere vittima e nessuno assassino.
Mi piacerebbe tanto
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