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23 novembre 2010

SOS da SAVONA :"Emma. E noi tutti . Perchè nessuno è al riparo.".2)SOS da Brindisi:“A casa mpicciata...mittinci fuecu ”

Emma. E noi tutti.
Perchè nessuno è al riparo.
Pubblichiamo il link ad un'immagine su Savona News ,dal " Punto di Mario Molinari" una testimonianza molto forte che ci ha profondamente colpiti .

Un articolo scritto con il cuore e con l'anima che rappresenta fin troppo bene il dramma di un' immagine vera ,purtroppo troppo spesso presente nelle nostre case.
Riportiamo le parole dell'autore :

"Le immagini cosiddette raccapriccianti non si dovrebbero pubblicare, salvo non contribuiscano in modo sostanziale a raccontare e sensibilizzare su una situazione che tutti riguarda. Si pubblica di molto, molto peggio.

Noi crediamo che l’ultimo volto di Emma altro non sia che un’immagine vera.

Non siete obbligati a proseguire nella lettura, e siete avvertiti – come si scrive in questi casi - le immagini qui sotto potrebbero urtare la vostra sensibilità. Pensateci ora.

Se decidete di guardare in faccia una realtà, una delle ipotesi che sarebbe preciso dovere civile, politico e industriale ridurre al minimo - o meglio annullare –andate avanti

....e leggetevi il pezzo integrale

Emma. E noi tutti


Perchè nessuno è al riparo..

Leggi Direttamente su Savona News



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Tratto da Noalcarbone Brindisi


“A casa mpicciata...mittinci fuecu ”

di PierPaolo Petrosillo
Stavo pensando ad un carissimo amico portato via dalla leucemia qualche mese fa: Piero Scialpi. Ed allo scritto che gli ho dedicato ricompreso tra quelli che conservo nel cuore. Aveva quarant’anni circa. Mai fumato, mai bevuto, mai vizi gravosi per la salute. Eppure .
Le malattie del sangue, e della pelle, e delle ossa, che consumano una vita umana, esisterebbero a stento, senza l’inquinamento. Specialmente per un giovane uomo. O per un giovane ragazzo : Giuseppe Di Totero. Aveva poco più di vent’anni, ed era, anch’egli, di Brindisi.
C’è, invece, chi la morte la vede testimoniarsi tutti i giorni. Come i dottori e gli infermieri definibili tali, che soffrono fuori e dentro, guardando quotidianamente quel cimitero abitato.
Come tutti i figli, tutti i fratelli, tutti i genitori, presenti, fino alla fine di un’agonia.
Lo sappiamo tutti, quello che sta succedendo. Così come sappiamo delle Industrie insalubri, che si sono mangiate il nostro territorio spolpandoselo fin quasi l’osso, che oggi, qualcuno, tenta di spezzare.
Queste, devono aiutarci col danaro perchè si sentono la colpa addosso. Devono aiutarci a soffrire. Aiutarci a morire. Aiutarci a tacere. Aiutarci a non capire, a non sapere. A tirare a campare. Non ci aiutano mai a mandarli via. Ma per campare, ci vuole una cosa che pulsi dentro, che nessuno deve toccare. Gli agnelli di Dio non devono togliere i peccati del mondo.
E i lupi peccatori dai nomi irraggiungibili , non possono non avere pietà.
Non ci sarebbe necessità di concertare intrattenimenti musicali in luoghi inospitali. Di organizzare visite guidate ai nostri figli in siti pericolosi. Di regalargli pretestuosi cappellini e magliettine di parte. Di sovvenzionare associazioni a tutela e salvaguardia della nostra salute.
Di sponsorizzare qua e là, come ha fatto da sempre, chiunque abbia speculato sul nostro territorio strafottendosene della nostra sanità.
Invece lo fanno. Fann’anche corsi di specializzazione ai nostri adolescenti, si infiltrano con messaggi benevoli nelle nostre scuole e nelle nostre case, da cui, spietatamente, pretendono pesanti bollette di corrente e gas, da chi le ha già pagate e la paga in altri modi e forme, a tariffe multimaggiorate.
E chissà perchè, lo fanno sulle magliette del Brindisi, che di energia elettrica, se n’è intesa da decenni
... Spargono le molliche di pane con la manina. Impongono stipendi da fame, se paragonati agli incommensurabili introiti societari ed agli inestimabili danni ambientali e territoriali causati. Ci costringono a una mente da salario.
Ma anche questo, tutti noi , lo sappiamo perfettamente. ... E allora perchè non alziamo il culo dalla sedia ? Perchè? Perchè non facciamo sentire i nostri sani urli di rabbia ?
Perchè non scendiamo in piazza soffocando la città ?
Perchè aguzziamo le spalle e ci rassegniamo? Perchè?
... Perchè stiamo bene. Stiamo davvero bene, imbottigliati nella nostra realtà virtuale. E ci sguazziamo dentro come “streusi nannaronchiuli” che gracidano nell’acqua ristagnante e putrida, in attesa che si consumi l’aria.
“Conciati per le feste” dai padroni di questa città.
Perchè quì arrivano padroni. Tutt’altro che Santi.
.............. Che decidono le nostre sorti. Dei nostri padri, delle nostre madri, di noi e di quelli del dopo. E forse anche della nostra politica locale così timorosa e mai lungimirante, che continua a subire o accettare, se non talvolta addirittura condividere, il detto,
“a casa mpicciata..mittinci fuecu”.
Questa, è l’opinione di chi vive lontano dall’amore per questa città.
... Ma le strade dello stanco paesone si stanno svestendo come un malato terminale prima di esalare l’anima.
La testa di Cervo sta sprofondando nell’acqua.
La nostra terra sta inaridendo.
E il sangue del nostro sangue, rallentando.
Che cos’è tendere la mano ad un bambino per fargli attraversare la strada proteggendolo.
Che cos’è lasciargliela subito dopo per consentirgli un suo cammino.
... Noi non lo sappiamo, che cos’è.
E non sappiamo perchè lo facciamo ancora in una realtà abusata e cruenta, come quella che ci opprime.
Di cui tutti, indistintamente,siamo colpevoli. Chi più, chi meno.
Proviamo a guardarci in faccia. Proviamo a parlarci. Proviamo a capire e proviamo, a fare. Una semplice minuscola goccia può creare una pozzanghera. Altre gocce ne creeranno altre. E altre altre ancora. Fino a far nascere un pantano scivoloso e inaccessibile, per chi vuole continuare a calpestare il nostro territorio.
E noi sappiamo, chi sono. Sappiamo dove cercare. Quello che non ci danno.
Cosa vogliono. O meglio, pretendono. E sappiamo che, noi stessi, con le nostre azioni o non azioni, li aiutiamo.
Mi piacerebbe tanto che ogni brindisino si trasformasse in una goccia insistente e perenne formando un mare invalicabile e florido che non imputridisca mai. Che tutte quelle gocce spegnessero i fuochi di dolore appiccati a sorte nelle nostre case.
Che altre gocce non cadessero mai dagli occhi.
Che nessuno debba essere vittima e nessuno assassino.
Mi piacerebbe tanto
Tutti sappiamo che i nostri più tragici reparti d’Ospedale sono stracolmi all’inverosimile.
Tutti sappiamo del nostro amico, del nostro parente, di un anziano, di quel bambino.
Tutti lo sappiamo, se siamo fortunati a saperlo.
Oppure, non lo vogliamo sapere perchè abbiamo paura, siamo dei codardi e dei menefreghisti. O semplicemente, siamo dei bambini che, come i bambini, si credono immortali.
Considerazioni di "UNITI PER LA SALUTE"
Non abbiamo parole solo la speranza che "TANTE GOCCE POSSANO FORMARE UN'OCEANO"e che cominciamo a crescere un pò tutti nella CONSAPEVOLEZZA che" IL NON LASCIAR FARE" dipende soprattutto dal non essere più bambini......NOI CITTADINI.
LO DOBBIAMO AI NOSTRI FIGLI ....E AL NOSTRO MONDO.

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