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17 febbraio 2011

1)TEATRO CHIABRERA :POTENZIAMENTO A CARBONE PUNTO DI NON RITORNO?2)PORTO TOLLE WWF: UNA FOLLIA ECONOMICA E AMBIENTALE LA CENTRALE A CARBONE.



POTENZIAMENTO A CARBONE PUNTO DI NON RITORNO?

Finalmente il 18 febbraio è quasi arrivato,è lì dietro l'angolo che ci aspetta: l'appuntamento con i VALENTI MEDICI,con l'ESPERTO AMBIENTALE e con i loro Grandi Bagagli di Conoscenze e Competenze per chiarire i nostri dubbi ;
ma ci attende anche un' occasione per incontrare gli amici di CIVITAVECCHIA, TARQUINIA,BRINDISI,PORTO TOLLE,ROSSANO CALABRO CHE TANTI CHILOMETRI STANNO FACENDO PER PORTARCI IL LORO FORMIDABILE CONTRIBUTO DI CONOSCENZE,DI VITE VISSUTE CON L' INCUBO DEL CARBONE ( "di sempre più carbone" )E LA LORO STRAORDINARIA VOGLIA DI NON ARRENDERSI ma DI CONTINUARE A LOTTARE PER I LORO FIGLI E PER I LORO TERRITORI .
Li ringraziamo anticipatamente tutti per la loro straordinaria collaborazione ma..... vorremmo anche ringraziare tutti coloro che riterranno importante essere con NOI DOMANI SERA a dimostrare con la loro presenza CHE IL PROBLEMA non li lascia indifferenti ma ANZI , COME NOI CONFIDANO E RICERCANO UN DOMANI DIVERSO con forme di energia PIU' RISPETTOSE DEL NOSTRO AMBIENTE E DELLA NOSTRA SALUTE.

LE ALTERNATIVE ESISTONO...............




NON SONO PENSABILI ANCORA 40 ANNI COSI'.....





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Tratto da Italia news.it

PORTO TOLLE WWF: UNA FOLLIA ECONOMICA E AMBIENTALE LA CENTRALE A CARBONE

La riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle è una mera follia non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello energetico ed economico, ricorda il WWF Italia nel giorno della pubblicazione del decreto del ministero dello Sviluppo Economico che dà il via libera alla conversione a carbone della centrale termoelettrica Enel a Porto Tolle, in provincia di Rovigo.
A livello mondiale il ruolo del carbone è in progressivo declino,specie nei Paesi già industrializzati.
Negli USA, uno dei maggiori utilizzatori di tale fonte energetica, lo scorso anno non è stata costruita (o iniziata a costruire) NESSUNA nuova centrale a carbone mentre ne sono state dismesse ben 48.
Stando ad alcune proiezioni realizzate da società di analisi dei mercati, entro il 2015 negli Stati Uniti potrebbero essere fermate centrali a carbone per una potenza complessiva compresa tra i 30 e i 70 GW.

Perché l'Italia, in presenza di un surplus di gas a livello mondiale scelga il carbone sarebbe un mistero, se non fosse spiegabile con dinamiche tra l'Enel e altre compagnie.
Perché il Governo italiano lo consenta, a fronte di una gestione delle emissioni di CO2 inesistente, in un Paese che ha affrontato gli impegni di Kyoto senza uno straccio di piano credibile, non è invece comprensibile e accettabile.
Ancor più difficile da comprendere la Regione Veneto che, mentre rimane sorda alla preoccupazione non solo degli ambientalisti, ma di molti settori sociali per
la nuova centrale a carbone, che rappresenta una minaccia per la salute e per le attività economiche quali l'agricoltura -il carbone è la maggiore fonte di inquinamento da mercurio,
la Regione Veneto indice una moratoria per gli impianti fotovoltaici a terra, opponendosi allo sviluppo delle rinnovabili.
Questo non già in base a precisi criteri per minimizzarne l'impatto, come prevedono le Linee Guida apposite, ma in attesa di un futuribile piano energetico in cui, invece, la centrale di Porto Tolle rientrerà già a pieno titolo.

Insomma, il Veneto guarda al passato mentre il mondo va verso le rinnovabili e l'efficienza energetica.
Ci auguriamo che i cittadini del Veneto manifestino la propria opinione e si oppongano a tale logica, unendosi al WWF e tante altre associazioni (non solo ambientaliste ma che rappresentano anche importanti realtà economiche) che stanno lavorando da molto tempo contro questo progetto distruttivo, anche attraverso azioni giudiziarie e legali.

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