Enel:Porto Tolle:12 indagati per pareri "Via Nazionale"su riconversione a Carbone
(ANSA) - ROVIGO, 26 MAG - A pochi giorni dal 'no' del Consiglio di Stato sulla centrale Enel di Porto Tolle spuntano i nomi di 12 indagati nel filone d'inchiesta della Procura rodigina sulla riconversione a carbone dell'impianto.Dieci sono componenti della commissione Via nazionale e di quella regionale, due sono i nomi degli ad di Enel, Fulvio Conti, e di Enel Produzione, Leonardo Arrighi. Nel mirino dei magistrati vi sarebbero le procedure e i documenti che hanno permesso alle commissioni Via di dare l'ok alla riconversione a carbone, prima della stop del Consiglio di Stato.(ANSA).
Leggi l'articolo anche sul Gazzettino, disponibile QUI
Scrive il Gazzettino: "I PM hanno formalizzato i reati (ma si è in attesa di una perizia conclusiva) sospettando che Enel abbia prodotto documenti ideologicamente falsi per sostenere che il carbone non avrebbe avuto impatto negativo sul delta del Po con prestazioni migliori rispetto ad altre fonti di energia. I componenti delle commissioni VIA avrebbero avvalorato (d'intesa con i vertici dell'Enel) la stessa linea."
E leggi su Savona News
Carbone: 12 indagati per la tentata "riconversione" della centrale di Porto Tolle. Sette loro omonimi firmarono la VIA per Vado Ligure
Nel mirino della Procura della Repubblica di Rovigo anche 7 componenti della Commissione di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) del Ministero dell' "Ambiente". Tutti e sette omonimi dei firmatari di analoga pratica per la centrale di Vado Ligure
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Tratto da QUALENERGIAStop al carbone di Porto Tolle, la soddisfazione degli ambientalisti
Per il Consiglio di Stato il progetto della centrale a carbone di Porte Tolle è il peggiore sotto il profilo ambientale che potesse essere proposto; non aveva ottenuto valutazioni positive da parte degli organismi tecnici competenti; ha violato la normativa regionale, statale e regionale. Ora bisognerà lavorare per una soluzione alternativa.
“Non si vede come sia possibile sostenere che, sotto il profilo ambientale, l’alimentazione di questa centrale a carbone sarebbe preferibile al metano, tra l’altro ampiamente disponibile nella zona” – hanno dichiarato le associazioni e i comitati vincitori del ricorso al Consiglio di Stato.
La sentenza del Consiglio di Stato conferma quindi quanto ripetutamente ribadito dai ricorrenti, e invece ostinatamente negato da Enel e dai suoi ciechi sostenitori, e cioè che questo progetto è il peggiore sotto il profilo ambientale che potesse essere proposto, che non aveva affatto ottenuto valutazioni positive da parte degli organismi tecnici competenti, che ha violato la normativa regionale, statale e regionale..
Leggi il comunicato congiunto di Italia Nostra, Greenpeace, Legambiente, WWF Italia
“Non si vede come sia possibile sostenere che, sotto il profilo ambientale, l’alimentazione di questa centrale a carbone sarebbe preferibile al metano, tra l’altro ampiamente disponibile nella zona” – hanno dichiarato le associazioni e i comitati vincitori del ricorso al Consiglio di Stato.
La sentenza del Consiglio di Stato conferma quindi quanto ripetutamente ribadito dai ricorrenti, e invece ostinatamente negato da Enel e dai suoi ciechi sostenitori, e cioè che questo progetto è il peggiore sotto il profilo ambientale che potesse essere proposto, che non aveva affatto ottenuto valutazioni positive da parte degli organismi tecnici competenti, che ha violato la normativa regionale, statale e regionale..
Leggi il comunicato congiunto di Italia Nostra, Greenpeace, Legambiente, WWF Italia
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Tratto da Legheautonome.it
Politiche ambientali e produzione di energia da fonti rinnovabili
In allegato il documento.
Autorità per l’energia elettrica e il gas - Memoria per l’audizione alla Commissione Ambiente della Camera dei Dep utati - 19 maggio 2011
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