Il Comune di Spotorno su Tirreno Power
Con ricavi dellʼordine di 1500 milioni di euro lʼanno lʼazienda dovrebbe dimostrare maggiore attenzione verso i territori che la ospitano, investendo nella combustione del gas metano, molto meno inquinante, e sulle energie rinnovabili che ora, nonostante le belle dichiarazioni di intenti, costituiscono solamente circa il 3 % della sua produzione totale
Con il Comune di Spotorno a fare da capofila, i 4 Comuni del comprensorio “Il golfo dellʼisola” (oltre a Spotorno, Noli, Bergeggi e Vezzi Portio) hanno presentato istanza al Ministero dello Sviluppo Economico - Dipartimento per lʼEnergia - per essere convocati nella conferenza dei servizi relativa allʼautorizzazione per lʼampliamento della centrale a carbone “Tirreno Power” di Vado Ligure.
Questo atto importante è auspicabile in quanto i 4 comuni del comprensorio seppur non coinvolti territorialmente dai lavori di ampliamento della centrale, sono invece coinvolti nelle ricadute ambientali della centrale e per le quali riteniamo di dover esprimere le nostre perplessità e preoccupazioni allʼinterno della conferenza dei servizi per lʼampliamento della centrale.
La possibilità di vedere accolta la nostra istanza, per la quale il Comune di Spotorno fa da capo fila, deriva dalla legge 241/90 (art.14 e segg) e dalla direttiva comunitaria 85/337/CE (art.1) la quale include, nel “pubblico interessato” alla conferenza dei servizi, gli Enti che subiscono o possono subire gli effetti delle procedure decisionali, in particolare sotto il profilo ambientale.
Proprio le ripercussioni ambientali dellʼampliamento della centrale a carbone di Vado Ligure sono alla base della preoccupazione dei nostri cittadini e dei comitati attivi sui nostri territori, e richiedono che le rispettive amministrazioni portino queste preoccupazioni in ogni processo amministrativo al fine di vedere tutelati importanti diritti quali il diritto alla salute ed a vivere in un ambiente salubre......
Non vogliamo la chiusura della centrale, ma siamo convinti che la combustione del carbone non sia più tollerabile per gli enormi costi sanitari ed ambientali ignorati dallʼazienda e pagati dai territori e dai cittadini. Con ricavi dellʼordine di 1500 milioni di euro lʼanno lʼazienda dovrebbe dimostrare maggiore attenzione verso i territori che la ospitano, investendo nella combustione del gas metano, molto meno inquinante, e sulle energie rinnovabili che ora, nonostante le belle dichiarazioni di intenti, costituiscono solamente circa il 3 % della sua produzione totale.
Tirreno Power: i comuni di Spotorno, Noli, Bergeggi e Vezzi vogliono esserci
La conferenza dei servizi "conclusiva" sul dubbio ampliamento a carbone della centrale di Vado è prevista tra due settimane. I quattro sindaci dei paesi vicini alle note ciminiere - Calvi, Borgo, Repetto e Revello - scrivono al ministero dell' "ambiente"
"Chiediamo formalmente di essere invitati alla conferenza dei servizi in oggetto."
Poche parole, chiare, con le quali i quattro comuni turistici non intendono starsene alle decisioni che piovono da Roma, e che rischiano di compromettere ulteriormente il turismo a ponente del capoluogo, che include inezie come un'Area Marina Protetta e la Quinta Repubblica Marinara citata da tale Dante Alighieri in un raro opuscolo chiamato da qualcuno "Divina Commedia".
Già molte le deliberazioni delle Amministrazioni Locali comprensibilmente avverse al progetto oltre che i ricorsi ad adiuvandum presentati innanzi al TAR del Lazio che non sarebbero ad oggi neppure valsi un invito del Ministero dell "ambiente", forse impegnato a dipanar matasse come i numerosi avvisi di garanzia piovuti dalla Procura di Rovigo - Porto Tolle sui componenti della sua commissione di V.I.A. - la stessa che aveva dato già un bell'OK a Tirreno Power - Vado.
"Rilevante ed indubbio impatto che l'opera avrebbe sui nostri territori", precisano le quattro amministrazioni Comunali, se mai fosse necessario, legittimate secondo precise normative europee, a partecipare come enti che subiscono o possono subire gli effetti delle procedure decisionali, in particolare sotto il profilo ambientale.
E sanitario, lo aggiungiamo noi.
Viadalcarbone: anche Spezia si (ri)mobilita contro il carbone nella
centrale Enel?
Non più di 70 persone, nessun amministratore pubblico, ha partecipato Martedì scorso al convegno sulle centrali a carbone che si è tenuta nel salone della Provincia; con lo scopo di fare il punto della situazione della centrale Enel Eugenio Montale situata a La Spezia, sono stati affrontati gli aspetti energetici, sanitari e giuridici della vicenda che hanno assunto maggiore pregnanza anche grazie all’intervento degli esponenti del comitato Uniti Per La Salute di Savona che da anni si batte attivamente per liberarsi dal pestilenziale carbone che inquina pesantemente l’intera area del savonese.Leggi tutto
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