COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

29 giugno 2011

1)Sigilli all'inceneritore di Parma 2)Ilva, l’ira ambientalista sulla Prestigiacomo 3)Energia? “Torni competenza esclusiva dello Stato”........

Tratto da Ecoblog:Sigilli all'inceneritore di Parma

sigilli all'inceneritore di parma

La notizia è arrivata da pochissimo: sigilli all’inceneritore di Parma, in costruzione a Ugozzolo. Il reato paventato è abuso edilizio. La riporta Parma Oggi che scrive:

La notizia dei sigilli era stata anticipata martedì scorso, dopo che gli avvocati Allegri e De Angelis avevano la settimana scorsa depositato in procura un esposto, “segnalando la micidiale lacuna riguardante il titolo edilizio.

A Parma, terra di eccellenze gastronomiche del Made in Italy fu deciso nel 2006 di far sorgere un inceneritore. Tra l’altro l’impianto si trova accanto a colossi della trasformazione agroalimentare. I comitati cittadini riuniti sotto le associazioni Gestione Corretta Rifiuti e Risorse di Parma hanno da subito contrastato il progetto.

Iren, titolare del progetto ha avuto 48h di tempo per presentare la documentazione richiesta da Francesco Manfredi assessore all’Urbanistica al Comune di Parma. Risveglio improvviso dell’amministrazione? No, ma semplicemente l’ondata di arresti risultato dell’operazione Green Money 2, ha probabilmente rimesso tutto in discussione.



Tratto da
Terra

Ilva, l’ira ambientalista sulla Prestigiacomo

INQUINAMENTO. Nei prossimi giorni è previsto l’incontro tra ministero e azienda per discutere l’autorizzazione integrata ambientale. Forti i timori di un accordo al ribasso che non tuteli la salute.

L'incontro è di quelli che non possono non suscitare sospetti e alimentare dietrologie. E vedi seduti sullo stesso tavolo il ministero dell’ambiente e i manager dello stabilimento Ilva di Taranto. L’autorizzazione integrata ambientale sarà il tema del summit, sul quale si sono alzate molte voci contrarie. Soprattutto per le modalità. Perchè è stato il ministero dell’Ambiente, secondo quanto ha dichiarato Elisabetta Zamparutti, deputata radicale in commissione Ambiente che sull’argomento ha presentato un’interrogazione parlamentare, a chiedere di incontrare il Gruppo Riva. Che, nell’occasione, presenterà oltre cento osservazioni sul parere espresso dalla commissione Ippc, di nomina ministeriale. In questo organismo, è bene ricordere, siedono rappresentanti del Comune di Taranto, della Provincia, della Regione, dell’Arpa Puglia e dell’Ispra.

Le oltre mille pagine del documento finale, frutto di un compromesso tra tutte le forze in campo, sono state però contestate dalle associazioni ambientaliste che hanno sottolineato l’esistenze di quelle che vengono definite «incongruenze». Per superare le quali hanno chiesto una cosa apparentemente molto semplice: «Vorremmo che nel documento venisse quantificato il beneficio dopo il rilascio dell’Aia», come afferma Alessandro Marescotti di Peacelink. Uno dei principi cardine che l’autorità che rilascia l’autorizzazione integrata ambientale deve seguire è che «devono essere prese le opportune misure di prevenzione dell’inquinamento, applicando in particolare le migliori tecniche disponibili». A far discutere è anche la tempistica della convocazione prevista per il 4 luglio.

Il giorno dopo, il 5, è prevista la conferenza dei servizi per il rilascio dell’Aia. Una coincidenza giudicata «irrituale» dalla Zamparutti e «ai limiti della legalità» dal fisico Erasmo Venosi che per conto del ministero dell’Ambiente aveva seguito la vicenda alcuni anni fa. Emergerebbe, inoltre, che dall’appuntamento del 5 luglio sarebbero state tenute fuori le associazioni ambientaliste. Che ieri hanno prodotto un ultimo, disperato tentativo. Esponenti dell’associazione Alta Marea sono stati ricevuti dal presidente della Regione Puglia Nichi Vendola, al quale è stato chiesto di stoppare l’iniziativa del gruppo Riva. Nei giorni scorsi, i carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) di Lecce avevano chiesto il sequestro di alcuni impianti dell’Ilva di Taranto....

________________________
Tratto da Zeroemission

Energia? “Torni competenza esclusiva dello Stato”.

Spunta una nuova proposta di legge costituzionale che mira a riportare la gestione del settore energetico sotto competenza esclusiva dello Stato. A lanciarla è stato il vicepresidente dei deputati del Pdl, Pietro Laffranco


La maggioranza che esprime il Governo attualmente alla guida del paese una ne fa cento ne pensa: le esperienze del recente passato, per quanto riguarda ad esempio le politiche energetiche, hanno però dimostrato che il suo ‘attivismo’ spesso non è centrato sulle reali esigenze del paese e produce proposte che lo avviano su un cammino incerto e pericoloso, come nel caso del rilancio del nucleare, da cui è stato poi necessario fare dietrofront, oppure che generano gravi conflitti come è stato nei mesi scorsi con la riforma degli incentivi alle fonti rinnovabili contenuta nel decreto 28/11 che recepisce la direttiva europea 2009/28/CE. Ora spunta una nuova proposta di legge costituzionale che mira a riportare la gestione del settore energetico sotto competenza esclusiva dello Stato. Come la accoglieranno gli enti locali che, invece, in materia di energia hanno sempre mostrato di voler dire la propria? E, soprattutto, come si armonizzerà il provvedimento con tutta una serie di disposizioni, emanate nel recente passato, che si poggiano invece sul principio sancito dalla riforma del Titolo V della Costituzione secondo il quale in materia di energia Stato e Regioni concorrono nel legiferare?Leggi tutto

Nessun commento: