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08 luglio 2011

1)Richiesta urgente Infrazioni Commissione Europea Ambiente 2) Briano & Briano, carbone italiano: Ordinanza per tutelare la salute dei cittadini ... )

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RACCOMANDATA - RICHIESTA URGENTE
Chiudere subito gli obsoleti gruppi a carbone 3 e 4 della centrale Tirreno Power di Vado Ligure - Quiliano per il rispetto della normativa vigente IPPC AIA non applicata dal 2007

La LEGGE ITALIANA VIGENTE (art. 29-bis, comma 1 del D.lgl. 128/2010), pone precisi valori di emissione a camino per poter considerare un impianto esistente a carbone rispettoso delle BAT (Migliori tecnologie disponibili).

➢ I VALORI DI EMISSIONE A CAMINO SONO STABILITI DAI documenti della
Commissione Ue di Siviglia 2005 sulle BREF (Linee guida per le BAT), che sono punto di riferimento della Legge italiana (D.lgl. 128/2010) ed Europea.


➢ .. OGGI NON VENGONO RISPETTATI DAI GRUPPI 3 E 4 I VALORI TABELLARI PER LE BAT CHE NON VERREBBERO NEMMENO RISPETTATI DAI GRUPPI A CARBONE ANCHE SE VENISSERO RISTRUTTURATI

Scritto da Agostino Torcello,Virginio Fadda, Maria Caterina Vincenti e Nicolò Bolla.

Leggi la Diffida integrale su Uomini Liberi

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Tratto da
Savona News

Briano & Briano, carbone italiano: Ordinanza per tutelare la salute dei cittadini dalle inadempienze di Italiana Coke

Tirreno Power non pervenuta. “L’obiettivo del provvedimento – spiegano – è quello di tutelare la salute dei cittadini secondo quanto previsto dalle normative attualmente in vigore. In particolare le difformità rilevate, alcune delle quali segnalate anche alla Procura, interessano il riutilizzo nel ciclo della lavorazione di sottoprodotti che sconfinano nel rifiuto, l’eccessiva accensione della torcia generale e lo sversamento illecito di sostanze”

“Italiana Coke deve rispettare i vincoli ambientali e attenersi a quanto richiesto dalla Regione Liguria per tutti gli aspetti che interessano aria, scarichi e rifiuti”.

Lo dice a chiare lettere l’assessore all’ambiente della Regione Liguria, Renata Briano insieme al sindaco di Cairo Montenotte, Fulvio Briano che oggi ha firmato l’ordinanza in cui si obbliga l’impresa di Cairo a attenersi alle normative attualmente in vigore dal punto di vista ambientale.

“L’ordinanza firmata oggi dal sindaco di Cairo – spiegano assessore e sindaco - richiama il parere della ASL e quindi è riconducibile a problemi strettamente igienico sanitari pur dipendendo da criticità ambientali”.

“A seguito infatti dei sopralluoghi effettuati a giugno dall’ARPAL – continuanosono emerse delle incongruenze fra quanto previsto dall’AIA, l’autorizzazione integrata ambientale e quanto effettivamente attuato dall’azienda. E in attesa del nuovo atto provinciale che richiede un certo tempo per essere revisionato, l’ordinanza del Comune obbliga subito l’azienda a rispettare le norme in materia ambientale”.

“L’obiettivo del provvedimento – spiegano – è quello di tutelare la salute dei cittadini secondo quanto previsto dalle normative attualmente in vigore. In particolare le difformità rilevate, alcune delle quali segnalate anche alla Procura, interessano il riutilizzo nel ciclo della lavorazione di sottoprodotti che sconfinano nel rifiuto, l’eccessiva accensione della torcia generale e lo sversamento illecito di sostanze”. A questo proposito l’ordinanza del sindaco di Cairo prescrive “controlli in continuo in atmosfera per ottenere risultati specifici per i contributi della cokeria”.

“Tutelare l’ambiente – conclude l’assessore Renata Briano – non vuol dire cancellare le attività industriali, ma vigilare affinché rispettino i vincoli previsti dalla corretta gestione. In questo caso la collaborazione tra Regione, Comune, ARPAL e ASL ha permesso sia di intervenire tempestivamente, sia di fornire una panoramica completa dei possibili impatti ambientali”.


Tratto da Savona News

Italiana Coke risponde a Comune di Cairo e Regione mostrando i dentini (neri)

Attraverso il suo ufficio stampa (la Barabino & Partners) lo stesso di Assocarboni e uno dei più influenti d'Italia la ridente Italiana Coke anzichè scusarsi minaccia. Peccato che...

I due Briano (sindaco di Cairo e assessora regionale all'Ambiente) non han fatto quasi a tempo ad annunciare l'ordinanza a tutela della salute pubblica che ecco prontissima la risposta di Italiana Coke.

Questa la nota della Barabino and Partners:

"Con riferimento all’ordinanza emessa in data odierna dal Comune di Cairo Montenotte, Italiana Coke manifesta la propria sorpresa, pur confortata dalla consapevolezza di operare in conformità a quanto contenuto nell’Autorizzazione Integrata Ambientale e nel rispetto delle prescrizioni previste dalle leggi vigenti in materia ambientale.

L’azienda, inoltre, si riserva di esaminare i dati sulla base dei quali è stata formulata l’ordinanza e di agire per le vie più opportune a tutela della propria serenità e di quella dei sui collaboratori - sia diretti che indiretti – e degli ingenti investimenti in atto."

Permetteteci però un breve commento, perchè esagerare sugli alveoli degli astanti pare un po' troppo: Gli "ingenti investimenti" dei quali vorremmo avere un'ordine di cifra esatto rispetto ai profitti, sono affari dell'azienda.

La legge è uguale per tutti, anche per Italiana Coke, che pensa di condizionare i giornali attraverso piogge di comunicati stampa nei quali si arriva a tesserne le lodi per l'installazione (bontà loro) di ben 2 (DUE) centraline per il monitoraggio delle emissioni....

In questo caso plaudiamo apertamente all'iniziativa del Sindaco di Cairo e dell'assessore all' ambiente della Regione Liguria Renata Briano, volta a ripristinare com'è logico il primato della salute pubblica su qualunque interesse privato. Ci auguriamo che Renata Brianoadotti gli stessi pesi e le stesse misure nei confronti del carbone di Vado Ligure, visto che le cointeressenze di questi insalubri insediamenti sono legate tra loro molto più di quanto appaia.

Sempre che questa regione non abbia firmato una servitù perenne all'inquinamento da carbone.

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