Talmente buono da richiedere l'impegno della Giunta, del Consiglio regionale del Veneto e addirittura del Governo in sede di Finanziaria per farlo procedere.
E tutto ciò a fronte di un'indagine della magistratura a carico dei vertici Enel e di alcuni componenti delle commissioni VIA regionale veneta e nazionale per l’ipotesi di abuso d’ufficio per le procedure e i documenti che avevano permesso alle medesime di dare l’ok al progetto di riconversione e di una sentenza del Consiglio di Stato che boccia la stessa.
Non ci si dica che ciò viene proposto per i posti di lavoro, visto che nella stessa Finanziaria erano previsti tagli, fortemente voluti dal Ministro della semplificazione Calderoli, degli incentivi alle fonti rinnovabili con una perdita di 250000 posti di lavoro da qui al 2020 e la distruzione dell'unico settore che "tira" economicamente con un giro d'affari corrispondente a quel punto di PIL che è pure la crescita prevista a livello nazionale per l'anno corrente.
Non ci si racconti che è per abbassare il costo dell'energia elettrica visto che l'Autorità per l'energia elettrica e il gas ha appena comunicato che in Italia, a fronte di un costo superiore in bolletta rispetto al resto d'Europa (per l'industria iil 26% in più, ad
esempio), se depurato dalle tasse, il costo di produzione è in linea con la media europea.
Non è più semplice dire: li si usa il carbone perché così piace a noi e le leggi ce le tagliamo e cuciamo come vogliamo, chiaro?
Anche certe leggi comunque sono impugnabili e chissà che in Regione Emilia Romagna, dove di carbone non ne vogliono sapere, qualcuno non ci stia già pensando.....
Vanni Destro Movimento 5 Stelle Rovigo
Leggi su Blogeko.il Journal
Conversione a carbone di Porto Tolle. Legge “ad centralem” nella manovra economica
Nella manovra economica .... è entrata una legge ad centralem, per rendere liscia come il velluto la riconversione a carbone della centrale Enel per la produzione di energia elettrica a Porto Tolle, nel Parco del Delta del Po. Un tempo bruciava olio combustibile, ora è ferma.
La norma si aggiunge alla legge ad centralem che la Regione Veneto ha in gestazione: dovrebbe essere sottoposta all’approvazione del Consiglio regionale in questi giorni.
Una manovra a tenaglia, insomma, per smontare i due capisaldi in base ai quali il Consiglio di Stato ha imposto lo stop alla centrale a carbone.
La sentenza del Consiglio di Stato, in sostanza, dichiarava illegittimo per due motivi il decreto con cui nel 2009 il ministero dell’Ambiente aveva dato parere positivo al progetto di riconversione.Leggi tutto
Nessun commento:
Posta un commento