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06 agosto 2011

1) ITALIA:NEL BUIO TUNNEL DEL CARBONE NON VOGLIONO FARCI VEDERE L'USCITA.......2)Sud Africa: gare aperte per i progetti a base di rinnovabili.

NEL BUIO TUNNEL DEL CARBONE NON VOGLIONO FARCI VEDERE L' USCITA.........




Ecco il NUOVO CHE AVANZA PER L'ECONOMIA ITALIANA :CARBONE SEMPRE CARBONE E ANCORA CARBONE


Tratto da Asca
ENEL: CONTI, RISORSE PER NUCLEARE IN ITALIA ANDRANNO A SVILUPPO CARBONE


(ASCA) - Roma, 3 ago - Le risorse che Enel aveva previsto per le prime fasi di sviluppo del nucleare saranno utilizzate per i progetti di centrali a carbone. Lo ha spiegato l'amministratore delegato, Fulvio Conti , nel corso della presentazione dei risultati del primo semestre.
''Per quanto riguarda il nucleare in Italia - ha detto rispondendo alla domanda di un analista - noi restiamo nuclearisti convinti ma il referendum ci dice che non ci sara', per almeno una generazione se non di piu'''.
''Continuamo ad operare il nucleare in altri paesi'' ha aggiunto ''e i soldi allocati nel nostro piano industriale sul nucleare, per lo start up iniziale, saranno allocati in altri progetti come quello per la conversione a carbone pulito della centrale di porto Tolle''.
''Senza il nucleare - ha conclusoConti - il carbone rappresentera' la capacita produttiva di base di cui il Paese ha bisogno, e' molto semplice''.


Tratto da La Stampa.it
Dalla padella alla brace
Di Mario Tozzi

Chi si era chiesto come avrebbe fatto l’Europa a procedere senza più energia nucleare ha avuto la sua risposta.

Soprattutto accendendo nuove centrali a carbone e non spegnendo le vecchie. Non avete voluto il nucleare? Allora beccatevi il carbone, una logica che più miope non si può. La scelta viene giustificata dalle nuove tecnologie (il carbone pulito) e dal bisogno sempre più pressante di energia, fattori che si faranno risentire anche sul nostro Paese, che dipende solo per l’11% dal carbone, ma che vede diffusi tentativi di riconversione verso questo combustibile fossile.
Chiunque abbia preso mai in mano un pezzo di carbone sa che il carbone pulito non può esistere...... Il problema micidiale delle emissioni di anidride solforosa (cioè delle piogge acide) viene risolto soprattutto separandola dagli altri gas combusti o desolforando direttamente il carbone. Gli ossidi d’azoto possono essere significativamente limitati (denitrificazione) agendo sul processo di combustione o rimuovendoli dai gas combusti.Non c’è niente da fare, però: il carbone inquina, comunque aumenta l’effetto-serra, produce ceneri e, alla fine, è destinato a esaurirsi. ...

Bruciare carbone, poi, non libera dalla schiavitù dell’anidride carbonica, anzi, per questa via se ne produce di più che con qualsiasi altro combustibile fossile
, con i relativi problemi in termini di surriscaldamento dell’atmosfera che già conosciamo bene per il petrolio (e, in misura minore, anche per il gas).
Nessuna politica di opposizione al cambiamento climatico ha senso se non si rinuncia al carbone.
Senza contare la sgradevole sensazione di essere finiti dalla padella nella
brace.

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Leggi su Qualenergia

A quando la fine del carbone a buon mercato?


Presto il carbone potrebbe non essere più disponibile a basso costo, a causa dei consumi elevati della Cina e per l’esaurimento dei giacimenti più accessibili. E' in atto la tendenza a ridimensionare le riserve provate. Un'attenta analisi di questi dati sarà fondamentale per pianificare meglio il nostro futuro mix energetico.

.......Considerare il carbone una risorsa disponibile indefinitamente e a basso costo, come generalmente si tende a fare in ambito politico e industriale, costituisce un rischio per la pianificazione di un mix delle fonti energetiche futuro che si voglia equilibrato e sostenibile. Previsioni di investimento in tecnologie clean coal e CCS (Carbon Capture and Storage) viziate da un simile pregiudizio possono stornare artificiosamente enormi capitali da impieghi più efficienti dal punto di vista economico e ambientale, come per esempio nelle infrastrutture necessarie per lo sviluppo delle fonti rinnovabili.
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Tratto da Greenreport

Confindustria Livorno svela il segreto di Pulcinella: l'Enel vuol trasformare la centrale di Piombino a carbone

Un progetto da 1,2 miliardi di euro per trasformare a carbone "pulito" la centrale di Piombino di Tor del Sale. Il segreto di Pulcinella alla fine lo ha svelato oggi il presidente di Confindustria Livorno Andrea Gemignani...... «Enel, a più riprese , ha manifestato la possibilità di poter trasformare a carbone "leggero" la centrale di Tor del Sale, con un investimento di circa 1,2 miliardi di euro....
«Credo che-.... aggiunge Gemignani - , sia doveroso, oltre che socialmente responsabile, valutare attentamente la possibilita' di investimento prospettata da Enel. ...

«Se è vero che la Toscana può essere individuata come la sede di un moderno distretto energetico - prosegue - , è senza alcun dubbio questo il momento di verificarne la fattibilità! Attendismi e titubanze sarebbero imperdonabili specialmente nei confronti dei giovani e delle future generazioni verso i quali - conclude - abbiamo il dovere di garantire solide basi per lo sviluppo e l'occupazione».

Giova ricordare che con carbone "pulito" che Gemignani ribattezza "leggero", si allude non a un carbone diverso da quello che ci immaginiamo, ma solo al fatto che esiste - ma è ancora sperimentale - una tecnologia di stoccaggio della C02 prodotta dall'impianto. Non si tratta quindi di energia rinnovabile, né sostenibile, al limite alternativa - con molta fantasia - ma che pur sempre fonte fossile.

Come del resto sarebbe la più auspicabile conversione a gas, che comunque avrebbe altri impatti - più ridotti complessivamente - e che tuttavia Enel ha sempre escluso. Evidentemente la china presa a Porto Tolle, dove appunto la centrale elettrica verrà con tutta probabilità convertita a carbone, ha dato il là a questa uscita di Confindustria che capiamo dal punto di vista economico, ma che rimandiamo al mittente per tutto il resto.

Come purtroppo abbiamo imparato dai tanti precedenti, quando c'è crisi, l'ambiente va in secondo piano. Si pensa che in ragione della crescita tutto si possa sacrificare. .....Noi siamo favorevoli all'industria, ma non a questa. Come siamo favorevoli alla crescita, ma dipende da che cosa cresce e cosa decresce. L'uso del carbone non è tra certo tra le cose che vorremmo che crescesse. Il territorio di Piombino, vista la sua storia, crediamo altrettanto.

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Tratto da Greenreport

Riconversione a carbone della centrale di Piombino? Il sindaco Anselmi : «Non esiste»

Bocciatura senza appello. Il sindaco di Piombino Gianni Anselmi non usa mezzi termini sul rilancio da parte di Confindustria Livorno (vedi link) di accettare la proposta di Enel per la riconversione a carbone della centrale elettrica di Tor del sale.

Un progetto da 1.2 miliardi di euro in una fase certamente drammatica dell'economia sono una cifra ragguardevole, ma per il primo cittadino «la crisi non giustifica certo soluzioni di questo tipo - dice Anselmi a greenreport.it - I nostri programmi sono molto chiari a questo proposito, come abbiamo avuto modo di ribadire anche in passato».

«Non esiste la praticabilità politica rispetto a una simile ipotesi - aggiunge - , peraltro già rifiutata in modo netto dalla popolazione nel referendum dell'87».

Gemignani, leader degli industrili livornesi, ha parlato di carbone "leggero", altrimenti detto "pulito", ma Anselmi non cambia di una virgola la sua posizione: «Ammesso che si possa parlare di una versione "pulita" del carbone e di una riduzione delle emissioni inquinanti, l'ipotesi sarebbe comunque improponibile per l' impatto territoriale che comunque comporterebbe. Le scelte strategiche fatte sulla costa Est sono state improntate infatti allo sviluppo di un turismo sostenibile».
Quindi la chiusura e un'indicazione su quello che per il comune di Piombino dovrebbe essere il settore dove investire: «Il futuro sta nell'utilizzo di energia pulita, derivante da fonti meno inquinanti e rinnovabili che consentano l'abbattimento delle emissioni di gas nel rispetto dei parametri indicati dal protocollo di Kyoto e delle indicazioni regionali».

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Tratto da Rinnovabili.it

Sud Africa: gare aperte per i progetti a base di rinnovabili

Chiudiamo con un 'articolo che ci lascia ben sperare e .....Viene dal Sud Africa

Il governo ha in programma di fare affidamento sull’energia eolica, solare e del mini-idro per raggiungere i suoi nuovi obiettivi elettrici ed è pronto a stanziare 89 miliardi di euro per rimodernare la propria infrastruttura di distribuzione.
(Rinnovabili.it) – Nel tentativo di migliorare l’alimentazione energetica del proprio paese il governo sudafricano ha aperto una procedura di gara dedicata alle imprese private intenzionate a lanciarsi in progetti energetici “verdi”. Come comunicato in una nota ufficiale del Dipartimento dell’Energia, il bando è aperto a proposte nel campo dell’eolico, solare, mini idro e a progetti per la generazione di energia dal metano emesso da discariche e rifiuti biologici.

Il governo ha messo in agenda 860 miliardi di rand (89 miliardi di euro) per i prossimi due decenni con l’intento di impiegare questi fondi per riqualificare il sistema elettrico nazionale. Tra le proposte più ambiziose che finora pervenute, la creazione di quello che a regime potrebbe divenire il più grande progetto solare a mondo, ai margini del deserto del Kalahari.
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Sicuramente dal Sud Africa ci sta giungendo un bel esempio di riqualificazione energetica, sicuramente dobbiamo imparare a vivere e a crescere da quelli più lungimiranti di noi.

MA UNA VOLTA NON ERANO SINONIMO DI TERZO MONDO? O SI SONO INVERTITE LE PARTI?

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