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19 settembre 2011

1)Il far west dei gas serra in Europa 2)Tirreno Power e Maersk, alcune precisazioni del sindaco Caviglia .

Tratto da "Il Fatto Quotidiano"

Il far west dei gas serra in Europa Manca un organismo di controllo

La valutazione delle emissioni di gas serra si limita a una sorta di autovalutazione da parte degli Stati stessi, sulla base delle informazioni fornitegli direttamente dalle imprese. Così, in Europa sono sempre più frequenti le irregolarità nel calcolo delle emissioni

È vietato in tutta Europa da quasi due anni, resiste in atmosfera per quasi tre secoli ed è migliaia di volte più dannoso della CO2: è il trifluorometano, meglio conosciuto come fluoroformio. Ma come è possibile, come nel caso italiano, che per ben 15 anni non se ne sia rilevata la presenza? Il problema sta nell’affidabilità dei controlli. Invece di avere una autorità indipendente che verifichi i dati relativi alle emissioni di Paesi aderenti ad accordi internazionali come il protocollo di Kyoto, la valutazione delle emissioni di gas serra si limita a una sorta di autovalutazione da parte degli Stati stessi, sulla base delle informazioni fornitegli direttamente dalle imprese.
Così, in Europa sono sempre più frequenti le irregolarità nel calcolo delle emissioni di gas serra. E manca un vero organismo di controllo.

La quantità di gas climalteranti rilasciati nell’ambiente sarebbe infatti il doppio di quella dichiarata da alcuni dei Paesi membri dell’Unione. A rivelarlo è un rapporto dell’Istituto di ricerca svizzero Empa, che evidenzia in particolare il problema degli idrocarburi alogenati. Fra questi il trifluorometano (HFC-23), utilizzato come gas refrigerante e nella produzione di teflon, vietato nell’Ue dal 1 gennaio 2010 in quanto 15mila volte più dannoso per l’atmosfera della famigerata CO2.
Fra i colpevoli delle contraffazioni dei dati ufficiali relativi al rilascio di questo gas spicca proprio l’Italia. Che, virtualmente libera da HFC-23 dal 1996, secondo i dati Empa è invece responsabile di emissioni fra le 10 e le 20 volte superiori a quelle dichiarate.

In Italia ne è stato emesso in questi anni per un totale di ben 630.000 tonnellate di CO2 equivalente: quelle prodotte in un anno da una città di 75.000 abitanti. Ma il Belpaese è in buona compagnia: anche Gran Bretagna e Paesi Bassi, infatti, secondo l’Istituto di ricerca svizzero avrebbero manipolato i dati presentati.
Non solo un ennesimo schiaffo alla credibilità internazionale del nostro Paese, dunque, ma una piaga che riguarda tutta l’Europa occidentale. Tutta tranne Germania e Francia, gli unici Paesi, secondo Empa, a fornire misurazioni veritiere. Da segnalare poi la Romania, addirittura sospesa dal mercato delle emissioni del protocollo di Kyoto per irregolarità nella raccolta e presentazione dei dati.

L’introduzione di un organismo di controllo indipendente non è ancora presa seriamente in considerazione dai funzionari Ue. .......

Intanto, proprio dalla capitale danese arrivano importanti suggerimenti nella lotta alle emissioni inquinanti.
Per l’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), infatti, ridurre i gas serra sarebbe possibile anche e soprattutto grazie ad una migliore gestione dei rifiuti urbani. È quanto spiegato in una ricerca, intitolata “Waste opportunities – Past and future climate benefits from better municipal waste management in Europe, che stima in 78 milioni di tonnellate la quantità di CO2 equivalente che i 27 Stati Ue (con Norvegia e Svizzera) potrebbero tagliare entro il 2020.

Come? Riducendo i rifiuti prodotti ed aumentando il riciclaggio di quelli generati, soprattutto valorizzando la gran quantità di materiali organici che, ancora oggi, vengono mandati in discarica. Ad esempio utilizzandoli per la produzione di energia: a causa della loro digestione anaerobica, infatti, questi scarti producono elevate dosi di metano (altro potentissimo gas serra)......


Ma la riduzione delle emissioni, avvertono da Copenhagen, “dipende largamente dal modo in cui le nazioni implementeranno le politiche Ue sui rifiuti”. La speranza, viene da dire, è che non si ripeta quanto sta avvenendo con l’HFC-23 o il mercato delle emissioni. E che i Paesi dell’Unione siano finalmente disposti ad agire nel rispetto delle regole e della trasparenza.

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"Il Fatto Quotidiano"
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UNA PRECISAZIONE DA DOMENICA SERA 18 SETTEMBRE NON RIUSCIAMO PIU' A LEGGERE I DATI DEI MONITORAGGI SU AMBIENTE IN LIGURIA .

Il servizio che mette a disposizione del pubblico i dati di qualità dell’aria e gli indicatori statistici giornalieri, riferiti alle postazioni delle reti pubbliche di monitoraggio presenti sul territorio regionale.
BLACK OUT MOMENTANEO ?

LUNEDI' RIPORTAVA UN'IMMAGINE CON UNA MOMENTANEA DISFUNZIONE ....
OGGI ESCONO VARIE SCRITTE ,COME QUELLE SOTTO RIPORTATE MA ..... NESSUN DATO RECENTE O PASSATO.


Errore Connessione b.i.
[Microsoft][ODBC driver for Oracle][Oracle]ORA-12170: TNS:Connect timeout occurred
Errore Lettura Anno Operation is not allowed when the object is closed.
Microsoft VBScript runtime error '800a0009'

Subscript out of range: '[number: 1]'

/SiraQualAria/script/Pub3AccessoDatiAria13.asp, line 110

POTETE PER CORTESIA RIPRISTINARNE LA FUNZIONE?

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Tratto da Ivg

Tirreno Power e Maersk, alcune precisazioni del sindaco Caviglia .

Vado Ligure. “Quando si parla di danni alla salute dei cittadini, quello che non c’è non vogliamo si costruisca; quello che già c’è non bisogna ampliarlo, ma migliorarlo”. Sintetizza così il suo pensiero Attilio Caviglia riferendosi alle due spine nel fianco per la politica dell’esecutivo vadese, la piattaforma multifunzione Maersk e il progetto di ampliamento di Tirreno Power.

Il sindaco risponde alle frecciate dei detrattori: “Non contano tante parole, ma gli scritti e tutto quello che si può consultare nero su bianco. Sono le deliberazioni del consiglio comunale, che si è espresso contro il potenziamento della centrale, che contano. Inoltre, come tutti sanno, abbiamo votato contro in sede di conferenza deliberante. E tutti i documenti in nostro possesso li abbiamo mostrati nelle situazioni istituzionali adeguate. Siamo assolutamente fermi sulle nostre posizioni, non ci sono cambiamenti”.

“Quiliano e Vado hanno deliberato, si può dire all’unanimità, contro l’ampliamento della centrale termoelettrica ridabisce Caviglia – Amministrare Vado è un onore, quando vedremo che non saranno raggiunti i risultati che ci prefiggiamo, ci faremo da parte. Per ora mi sembra che molti cambiamenti siano avvenuti, anche a livello della piattaforma, che ha visto modifiche importanti promosse da questa amministrazione. Certo, c’è la partita grossa in corso ed è quella di bloccare l’opera”.

“L’occupazione è necessaria, come invocano molti, ma bisogna considerare quanto incide sulla salute e sulla vita quotidiana – aggiunge il primo cittadino.....

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Tratto da Città di La Spezia.com

SPEZIA VIA DAL CARBONE.....

Inoltre il comitato, in preparazione della assemblea dei cittadini, programmata per il prossimo 24 settembre alle 17, in SALA DANTE, e invita tutti i suoi sostenitori, e tutti i cittadini che ritengono che quella del carbone alla Centrale Enel sia una questione importante per il benessere dell’intera provincia della Spezia, a partecipare e rendersi disponibili per le attività necessarie ad una buona preparazione dell’assemblea.

Guarda su SPEZIA POLIS L' INVITO ALL'ASSEMBLEA PUBBLICA

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