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01 settembre 2011

Ancora Carbone a Vado Ligure la solita storia, quella degli interessi di pochi che schiacciano quelli di molti..E' ORA DI ASCOLTARE .... I CITTADINI

Leggi su "Il Cambiamento"

Ancora carbone: a Vado Ligure raddoppia la centrale

La solita storia, quella degli interessi di pochi che schiacciano quelli di molti. Una storia che sa di prima rivoluzione industriale, il raddoppio di una centrale a carbone, quella di Vado Ligure, che vuole essere fatto passare come modernizzazione e che invece nella vita della gente significa soprattutto morte con statistiche doppie rispetto alla media italiana.

di Andrea Boretti - 31 Agosto 2011

Fin dagli anni sessanta a Vado Ligure esiste una centrale a carbone. Non si trova vicino a Vado o semplicemente entro i confini del Comune, si trova praticamente in centro alla città, a poche decine di metri da scuole, ospedali, supermercati. Da cinquant'anni quindi a Vado, ma anche a Quiliano, Savona e probabilmente a Genova - gli esperti dicono che gli effetti si sentono fino a 48 Km di distanza - vivono all'ombra di due ciminiere di quasi 200 m e respirano i fumi che ne escono.

L'ordine dei medici diffondendo i suoi dati annuali fa sapere che se in Italia ogni 100.000 decessi 57 sono causati da tumore ai polmoni, a Savona sono 97 i morti per questo tipo di tumore e a Vado Ligure sono 112. Praticamente il doppio.

La logica e il buon senso direbbero che dopo cinquant'anni si può anche chiudere una centrale, si può anche sostituire con qualcosa di meno inquinante e meno pericoloso per la salute della gente, ma la realtà è ben diversa: a Vado si è deciso di raddoppiare la centrale che nel frattempo nei cinquant'anni intercorsi dalla sua apertura è diventata una centrale termoelettrica grazie all'affiancamento ai due gruppi a carbone (320MW ciascuno) di due gruppi a gas naturale da 400MW ciascuno.

“Sarà realizzato un nuovo gruppo a carbone da 460 megawatt. - spiega Renzo Guccinelli, assessore alle Attività produttive della Regione Liguria - Ci vorranno sei anni. Allora si abbatterà uno dei due gruppi vecchi e, dopo altri tre anni, si abbatterà il terzo. A quel punto valuteremo l’opportunità di dare parere favorevole alla costruzione di un ulteriore gruppo per il quale non è previsto alcun automatismo”.

Insomma alla lunga, impianti nuovi al posto dei vecchi ma un aumento della potenza installata. “La Tirreno Power - la ditta proprietaria degli impianti - non era disposta a realizzare un impianto interamente a metano come chiedono i cittadini”, dice Renata Briano Assessore all'Ambiente della Regione, e siccome la Tirreno Power non era disposta allora gliene facciamo fare uno più grosso.

Gianfranco Gervino, dell'associazione di cittadini Uniti per la Salute, commenta così al Fatto Quotidiano: “I gruppi non potevano restare come sono, ma per legge e senza condizioni dovevano essere adeguati alle migliori tecnologie. Invece continuano a funzionare. In pratica si è contrattato l'ampliamento con il rispetto delle norme. È incredibile”. Ma la Tirreno Power “non era disposta” che ci vuoi fare?

Gervino è solo uno dei tanti cittadini dei 18 comuni interessati che ha deciso di mobilitarsi. 18 Comuni che hanno dato tutti parere negativo all'ampliamento e cittadini che hanno in questi mesi scritto diverse lettere di proteste affiancate praticamente da tutti i partiti... PD e PDL esclusi, ovviamente.

Gli interessi economici in gioco sono infatti notevoli, non tanto per Vado quanto per la Sorgenia (“l'energia sensibile” cita il pay-off dell'azienda) di De Benedetti in primis che detiene il 39% di Tirreno Power, ma anche Fabio Atzori, presidente dell'Unione Industriali che ha commentato: “Per Savona è come aver vinto al Superenalotto”.

I "maligni" fanno notare che Atzori è amministratore delegato di Demont che lavora con Tirreno Power e che il suo vice Giovanni Gosio è un manager proprio di Tirreno Power...

Viene da chiedersi inoltre quale sarebbe il premio di questa insperata vincita, i 36,5 milioni di euro - cifra calcolata dai medici dell'Associazione Moda utilizzando studi americani su una centrale equiparabile a quella di Vado - in danni alla salute e alle coltivazioni che ogni anno si abbattono su questi terreni e i suoi abitanti.

È la solita storia degli interessi di pochi che schiacciano quelli di molti. “Non uccideteci più, mettetevi una mano sulla coscienza” chiedono a Vado Ligure.

E' ora di ascoltarli




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INOLTRE VI VORREMMO CONSIGLIARE il LINK al Nostro post DEL 28 LUGLIO Che merita un'ATTENTA LETTURA per i molti aspetti trattati ...ANCHE relativamente alla PROBLEMATICA DEL CARBONE

1)DIRITTO AMBIENTALE. Voce ai cittadini: storica sentenza del TAR Piemonte 2)"Assalto del carbone sulla salute umana"

PER ESSERE SEMPRE INFORMATI SUI NOSTRI DIRITTI DI CITTADINI :UN PO' DI RASSICURANTE GIURISPRUDENZA AMBIENTALE

Tratto da Greennews.info

Voce ai cittadini: storica sentenza del TAR Piemonte

Con il commento dellAvv. Gianluigi Ceruti (Studio Legale Ceruti) Greenews.info inaugura una serie di interventi di taglio giuridico da parte di esperti di diritto ambientale. In questa prima puntata viene esaminata un’importante sentenza del TAR Piemonte: il cittadino ha diritto di sapere puntualmente dalle amministrazioni pubbliche perché le sue osservazioni non sono state accolte. La partecipazione del cittadino e dei comitati ai procedimenti amministrativi, con memorie e documenti, trova dunque ampia applicazione nelle valutazioni ambientali e nelle procedure di formazione degli strumenti urbanistici.
La sentenza n. 718/2011 del TAR Piemonte (Dott. Franco Bianchi, presidente, Dott. Ariberto Sabino Limongelli, estensore), pubblicata in questi ultimi giorni è una decisione che vorremmo definire esemplare perché pienamente rispettosa della funzione della partecipazione del cittadino al procedimento amministrativo attraverso la presentazione di osservazioni che, nel caso di mancato recepimento, debbono essere motivatamente controdedotte, nel provvedimento finale, dalla pubblica amministrazione procedente.Leggi tutto

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