
Forme di inquinamento
Come stiamo trattando la Terra su cui viviamo? Rifiuti, scarichi nocivi, inquinamento dove ci porteranno?
La nostra povera Terra sta soffrendo e di chi è la causa? Indovinate un pochino? Già proprio nostra, dell’essere umano e delle sue cattive abitudini, del suo sperpero di risorse, della cattiva gestione di acqua, energia, cibo ecc.
Tutti questi comportamenti negativi influiscono sul presente e assumeranno una valenza sempre più negativa nel futuro prossimo, “offrendo” ai nostri figli un pianeta malato e con tanti problemi.
Quali sono le principali forme d’inquinamento e i più grandi errori che compiamo praticamente nel quotidiano? Eccole, per renderci conto di ciò che stiamo facendo.
Cominciamo dall’oro nero, se da una parte il petrolio è fonte di energia e di risorsa per le nostre auto o camion, per il trasporto in generale, dall’altra può causare, se mal gestito, delle problematiche ambientali enormi. Ricordiamoci ciò che è successo nel Golfo del Messico, la Marea Nera a causa di cui centinaia di animali hanno perso la vita, completamente ricoperti da una massa oleosa e viscida che non permetteva loro di volare, nuotare e respirare. Qualche passo indietro nel tempo e possiamo citare le Isole Galapagos, in cui più di 120.000 tonnellate di petrolio greggio sono state versate nel mare e per cui flora e fauna ne hanno pagato le care conseguenze.
Senza arrivare alla gravità del petrolio scaricato, perso in modo più o meno “legittimo”, vi sono poi gli scarichi di sostanze chimiche, di materiale tossico di varia origine, soprattutto industriale, contaminazione di acqua che compromette la vita di micro e macro organismi.
Che dire poi del fenomeno meno conosciuto ma altrettanto grave di bio-accumulo, in cui sostanze come ad esempio gli idrocarburi aromatici policiclici si concentrano all’interno sia di tessuti animali che vegetali provocando danni irreparabili, come forme diverse di tumore, disequilibri ormonali, infertilità ecc.
Tra le forme più comuni e note di inquinamento vi è sicuramente l'inquinamento urbano, in cui i tubi di scappamento dei mezzi di trasporto “affumicano” naso, gola e polmoni di grandi e piccini già nelle prime ore della giornata e a quanto pare a poco servono le zone ZTL, la riduzione del traffico e il controllo della circolazione nelle zone del centro o l’uso dei mezzi pubblici.
Secondo l’OMS ogni anno a livello mondiale i morti a causa dell’inquinamento sono più di 2.000.000! Una cifra sbalorditiva! Quasi incredibile che tutte queste persone possano morire per ciò che si usa tutti i giorni.
L’incidenza di tumori, ictus ecc è direttamente proporzionale al livello di polveri sottili (PM 10), e inquinamento in generale, molti pediatri sostengono infatti che sarebbe necessario passare almeno il week end fuori dalla città per “ripulire” i polmoni dallo “sporco cittadino”.
Nel 1952 quasi 8.000 persone morirono a causa dell’inquinamento in un solo anno. La Cina avrebbe poi un record in questo senso, con sempre più numerosi casi di morti per inquinamento, una vera catastrofe non solo ambientale ma anche sotto il profilo umano.
Altro enorme problema ambientale è la radioattività, in cui l’elemento pericoloso è scatenate è invisibile, silenzioso e subdolo, dunque ancora più inquietante. Basti pensare alla catastrofe di Chernobyl del 1986 o alla tristemente famigerata “strada atomica” di Areva in Niger, in cui si sono superati i livelli massimi di radioattività di più di 500 unità: la gente del luogo in sintesi respirava uranio al posto dell’ossigeno.
I residui radioattivi si ritrovano a seguito di smantellamento di centrali nucleari, per la fabbricazione di armi atomiche, prodotti a livello farmacologico, prodotti usati nel quotidiano, combustibili ecc. La contaminazione da parte di rifiuti radioattivi incide non solo sul terreno, ma comprende l’effetto a catena cioè acqua e aria, poiché tutto in natura è collegato, anche la vita di noi uomini alla stessa natura e di radiazioni si può morire, basti pensare a tutte le forme di leucemia, anche infantile.
I rifiuti radioattivi non si possono eliminare come un fazzoletto usato, ma durano e perdurano nell’ambiente per secoli e secoli, quindi vanno ben oltre alla ragionevole preoccupazione per i nostri figli, ma arrivano ai nostri pronipoti!
Vi sono poi altre forme di inquinamento giudicate “minori”: il gas serra, ad esempio, oppure il mercurio. Quest’ultimo è ad esempio utilizzato nelle centrali a carbone, ma anche per produrre cemento o acciaio. Avrete sentito delle sogliole tossiche nel nostro mar Tirreno, questo perché il mercurio, così come anche altre sostanze, si accumula nei tessuti di animali e persone, nel terreno e nelle acque, per questo è emerso più volte che, come l’arsenico, si riscontrasse anche nelle acque potabili.
Forse è meglio allora meditare e comportarsi il più possibile in modo responsabile.
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Tratto da Peacelink
Fukushima. I genitori di fronte a una scelta terribile
Dopo lo scoppio del disastro nucleare di Fukushima, sei mesi fa, per i bambini il livello massimo di esposizione alle radiazioni è aumentato. Ormai si è stabilizzato allo stesso livello di quello fissato in molti paesi per le persone che lavorano nei siti atomici. E le autorità assicurano che i bambini non devono temere nulla. Molte famiglie però non sono state affatto rassicurate dai discorsi ufficiali e hanno deciso di lasciare la zona soggetta alle radiazioni di Fukushima. La maggior parte, tuttavia, è rimasta, riluttante a lasciare il lavoro e la loro casa per mettere definitivamente una pietra sul loro passato.
I bambini sono prigionieri
Nella città di Fukushima, non si vedono più bambini giocare fuori perché costretti a rimanere in casa, dato che emissioni radioattive continuano a sprigionarsi dalla centrale ad una sessantina di chilometri di distanza. La maggior parte delle scuole, in questa città di circa 300.000 persone, hanno proibito agli studenti di giocare a calcio, a baseball o fare il bagno nelle piscine all'aperto. Le finestre delle aule restano chiuse nonostante il gran caldo estivo.
Secondo l'Ufficio della Pubblica Istruzione di Fukushima, dallo scorso mese di aprile oltre 300 bambini hanno lasciato le scuole elementari e medie. Lo stesso ufficio informa che, entro il prossimo settembre, il municipio cittadino fornirà ad ogni studente un dosimetro per calcolare la quantità di radiazioni che sta assorbendo. Gli esperti concordano nel dichiarare che i bambini sono soggetti ad un maggior rischio rispetto agli adulti sia per lo sviluppo di tumori che di altre malattie. Ma "nessuno può prevedere con precisione quale sarà il vero impatto finale delle radiazioni sulla popolazione di Fukushima," riconosce il pediatra Makoto Yamada.Leggi tutto
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