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15 gennaio 2012

Il carbone pulito non esiste. Il carbone è radioattivo.

Leggi su Noalcarbone Brindisi

Il carbone pulito non esiste.  

Il carbone è radioattivo.


                            Il carbone pulito non esiste. Il carbone è radioattivo.
"Il 90% degli elementi radioattivi emessi dalle centrali a carbone è costituito dal 210Polonio e dal 210 Piombo.
Il primo impiega più di quattro mesi a dimezzare la propria radioattività, il secondo 22 anni. Il che significa che quando una particella di 210-Piombo, trasportata dalle polveri emesse dalle centrali, si deposita nei polmoni o in qualsiasi parte del nostro organismo, irradierà le nostre cellule per buona parte della nostra vita.
Secondo uno studio dell’agenzia per la protezione dell’ambiente e per i servizi tecnici (APAT), la via principale di ingresso nell’organismo umano delle sostanze radioattive emesse dalle centrali a carbone è l’ingestione, cioè l'alimentazione, che complessivamente rappresenta il 78 - 98% di tutte le possibili vie di contaminazione, se si utilizzano, secondo alcuni modelli di simulazione, solo prodotti locali.
I prodotti alimentari più significativi ai fini della valutazione della dose di radiazioni sono i cereali e gli ortaggi." 
18 ottobre 2009 - Maurizio Portaluri (Medicina Democratica)
Nell'ottica di una capillare informazione riportiamo da un sito di "Agenda 21" della Regione Puglia ,  uno studio sulla radioattivita' del carbone :è un articolo lungo ma merita sicuramente la nostra attenzione. 
Per stimolarne la lettura vi antecipiamo una delle conclusioni :
In queste condizioni il problema della valutazione dei flussi di radioattività conseguenti all'esercizio delle centrali a carbone diviene di particolare interesse dal momento che in particolari condizioni metereologiche il pennacchio della centrale potrebbe raggiungere anche altezze notevoli. In tal caso i materiali volanti potrebbero coprire distanze molto grandi prima della ricaduta, determinando un contributo non solo a livello locale ma anche su scala globale.
                       Leggi lo studio tratto da" Agenda 21 della terra d'Arneo"

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