Tratto da Il CambiamentoEmergenza energetica. Associazioni contrarie a riattivare Porto Tolle
9 Febbraio 2012
Greenpeace, Legambiente e WWF esprimono apprezzamento per il lavoro della magistratura riguardo al rinvio a giudizio
 disposto dal GUP di Rovigo per gli amministratori Enel e gli ex 
direttori della centrale termoelettrica a olio combustibile di Porto 
Tolle. 
Con questa decisione per gli imputati si apre il processo 
per la responsabilità del mancato adeguamento degli impianti durante il 
funzionamento della centrale, relativamente al periodo 1998-2004,  per 
ridurre le sue emissioni inquinanti; tale adeguamento sarebbe stato un 
obbligo di legge in base alle direttive dall'Unione Europea. Il mancato 
assolvimento sarebbe all'origine di gravi danni ambientali e sanitari.
 Come testimoniato da uno studio epidemiologico effettuato dalle Asl di 
Rovigo e Adria, per il periodo che va dal 1998 al 2006, sarebbero stati 
soprattutto i bambini, dagli 0 ai 14 anni, residenti nei comuni 
limitrofi, a mostrare un'insorgenza anomala e fortemente accentuata di 
patologie respiratorie. 
Le tre associazioni, costituitesi parte civile nel procedimento, dichiarano congiuntamente: "Secondo l’accusa la centrale Enel di Porto Tolle
 è stata gestita in modo illegale con conseguenze ambientali e sanitarie
 gravi ed è per questo che ci appare invece sconsiderata la volontà di 
riattivare questa centrale altamente inquinante per fronteggiare 
l'emergenza energetica di questi giorni. La gestione miope e 
conservativa delle risorse energetiche di cui il Paese dispone e che 
importa non può determinare la riattivazione di un impianto estremamente
 dannoso, sul quale sono in corso procedimenti penali della massima 
gravità".
Greenpeace, Legambiente e WWF ricordano inoltre come quella centrale sia oggi al centro di un progetto di conversione a carbone,
 già bocciato dal Consiglio di Stato, per favorire espressamente il 
quale si sono cambiate leggi nazionali e regionali. 
La centrale che Enel intende realizzare emetterebbe in un solo anno 10 milioni di tonnellate di CO2 (4 volte le emissioni di Milano), 2800 tonnellate di ossidi di azoto (come 3.5 milioni di nuove auto), 3700 tonnellate di ossidi di zolfo (più di tutti i veicoli circolanti in Italia), richiedendo lo smaltimento di milioni di tonnellate di gessi e altre sostanze residue.
La centrale che Enel intende realizzare emetterebbe in un solo anno 10 milioni di tonnellate di CO2 (4 volte le emissioni di Milano), 2800 tonnellate di ossidi di azoto (come 3.5 milioni di nuove auto), 3700 tonnellate di ossidi di zolfo (più di tutti i veicoli circolanti in Italia), richiedendo lo smaltimento di milioni di tonnellate di gessi e altre sostanze residue.
Fonte: Legambiente, Greenpeace, Wwf
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