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08 febbraio 2012

Tratto da "Il Sole 24 ore"

Politica energetica in cerca d'autore.

 

Il mercato globale dell'energia è un gioco da duri. Perché quando essa serve veramente, come in questi giorni di gelo, ci si accorge che le fantasie, pur virtuose, sui futuri possibili non impediscono ai tubi dell'acqua di gelare né producono l'elettricità indispensabile alla vita civile. E allora da un lato Putin ci informa che il gas russo, giustamente, deve innanzitutto soddisfare i russi, in particolare sotto elezioni. Dall'altro, nei Paesi importatori si ritorna a fare il conto dei MW di potenza di picco disponibili e dei milioni di metri cubi di gas giornalieri che si possono immettere nella rete dei metanodotti. Cioè si riconsiderano i fondamentali dell'equilibrio tra domanda e offerta di energia.

Nel compiere questo esercizio l'Italia può contare su alcune circostanze facilitanti

La prima è la crisi economica, il basso livello di attività dell'industria che comprime la domanda sia di gas che di corrente. 

La seconda è l'aver realizzato un nuovo rigassificatore in mare di fronte a Rovigo, che offre un potenziale afflusso aggiuntivo di 8 miliardi di metri cubi all'anno, circa un decimo del fabbisogno nazionale, consegnato via nave, cioè non dipendente da un fornitore obbligato.

La terza è la ripresa, recentissima, della produzione di gas libico da parte dell'Eni e della funzionalità del gasdotto che approda a Gela. Sono circostanze casualmente concomitanti, le seconde strutturali, la prima congiunturale e negativa, ma senza di esse la situazione sarebbe sicuramente più allarmante. .....

È una circostanza eccezionalmente favorevole per l'Italia, che ha costruito la sua industria di generazione elettrica principalmente sul gas. Una scelta giudiziosa, considerato che il ciclo combinato basato sul turbogas consente il più alto sfruttamento dell'energia chimica contenuta nel combustibile e insieme l'impiego della meno inquinante delle energie fossili, in attesa di un maggiore contributo delle rinnovabili. Finora questa scelta era stata penalizzata dall'alto prezzo del gas, ma oggi la situazione è cambiata. Occorre operare per stabilizzare questo cambiamento, moltiplicando le fonti di approvvigionamento del gas.


Anche oggi l'Italia ha tecnologie e competenze da offrire, insieme con un parco turbogas ragguardevole e una posizione geografica che ne fanno il potenziale operatore privilegiato nel transito del gas nel Mediterraneo. È un'occasione da non perdere, per gli operatori e per il Governo, ma anzi da inserire in una prospettiva di politica energetica in cui anche le fonti alternative e rinnovabili diventino, insieme, presidio di minore dipendenza dall'importazione e fonte di sviluppi tecnologici pensati e fabbricati nel Paese. 

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ANCHE  L' IMPORTANTE QUOTIDIANO ECONOMICO  "IL SOLE 24 ORE"  PUNTA SUL GAS (E SULLE RINNOVABILI........)

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