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12 febbraio 2012

Wildpoldsried: dove la Sostenibilità diventa l’imperativo di vita di un’intera comunità.

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Wildpoldsried: quando la Sostenibilità diventa l’imperativo di vita di un’intera comunità.

WildpoldsriedA corollario del recente articolo sull’approccio tedesco al Sostenibile, vorrei qui presentare un esempio di felice e prospera applicazione dei principi che ne stanno a fondamento: una realtà ecologica, non compromessa dall’antropizzazione, nella regione di Allgäu, fra la Baviera e il Baden-Württemberg, nella parte sud della Germania.

Il villaggio agricolo di Wildpoldsried, una comunità di poco più di 2.500 anime, si trova nel Land della Baviera, poco distante dal confine con l’Austria. Quando nel 1997 il neo-eletto Sindaco, concordemente al Consiglio del Villaggio, pensò alla proposta di un nuovo modello di industria fondato sulla promozione ed il mantenimento delle iniziative locali, aveva da tempo capito che per portare nuove entrate nelle casse del Comune non si sarebbe dovuto creare nessun debito. Una considerazione intelligente ma non scontata che riteneva avrebbe richiesto molti decenni prima di poter essere attuata; ma l’esempio della politica nazionale “restituita” agli investimenti nelle energie rinnovabili, al contrario, non trovò nessun ostacolo né da parte dei suoi concittadini né a livello statale giacché anzi la presentazione del nuovo programma energetico riscosse un immediato successo nella stampa federale e poi internazionale, destando l’interesse degli addetti ai lavori e facendo sì che l’esempio di Wildpoldsried venisse emulato anche da altre piccole realtà tedesche. Oggi Wildpoldsried, è considerato da molti un modello per raggiungere la sostenibilità della comunità del 21° secolo – e contemporaneamente liberarsi dal giogo economico dei debiti – e un esempio felicissimo che si imporrà negli anni a venire tra quelli che stanno effettivamente scrivendo la storia della conservazione del patrimonio ambientale.
Pochi mesi fa, nel maggio 2011, il sindaco in carica, Arno Zengerle, poteva finalmente esprimere, nel corso di una riunione in municipio con la comunità cittadina, la sua soddisfazione: si iniziavano a raccogliere i frutti dei sacrifici e degli investimenti fatti negli ultimi quattordici anni. Nella stessa sede elencava con orgoglio ai giornalisti accorsi una lista incredibile di realizzazioni architettonico-sostenibili, comprendenti nove nuovi edifici pubblici (compresa la scuola, la palestra e la sala comunale) completi di pannelli solari, e di impianti ecocompatibili, come quattro digestori di biogas con un quinto in fase di costruzione, sette mulini a vento, 190 impianti privati dotati di apparecchiature per lo sfruttamento dell’energia solare, una rete di teleriscaldamento con 42 collegamenti, tre piccole centrali idroelettriche, il controllo ecologico delle acque reflue e di un intero sistema naturale.
Wildpoldsried oggi produce energia 321 volte maggiore di quella di cui ha bisogno e sta generando 4,0 milioni di Euro di fatturato annuo: un risultato notevole per una comunità agricola modesta che ha trasformato un paese “senza industria” in un modello nel settore delle energie rinnovabili, soprattutto con l’aiuto degli imprenditori locali, dei veri e propri pionieri dell’età contemporanea, i quali, associandosi in piccole imprese, sono riusciti a vendere ed installare le nuove tecnologie e così a fornire a tutti i servizi necessari ai nuovi impianti.
Nel 1999, il Consiglio di Villaggio redasse una dichiarazione d’intenti – il WIR-2020, ‘Wildpoldsried Innovativ Richtungsweisend’ (la Leadership dell’Innovativo a Wildpoldsried) – a fondamento del quale furono posti l’ascolto e l’attenta valutazione delle richieste di tutti i cittadini, singoli o associati, purché orientati nella direzione dello sviluppo futuro e della crescita sostenibile: un modo per coinvolgere la totalità della cittadinanza e non permettere che le decisioni fossero solo appannaggio dei soliti o comunque di un’elite chiamata a decidere per gli altri. Così gli orientamenti, spiegati con un linguaggio facilmente comprensibile, iniziarono ad ispirare i singoli, convincendoli a mettersi in gioco e a “pensare verde”, crearono posti di lavoro in nuove imprese locali permettendo a tutti di poter rimanere a vivere dignitosamente nella propria città senza essere costretti ad emigrare altrove e a lasciare che la piccola comunità agricola deperisse e potesse nel tempo estinguersi.........

La cittadina bavarese è così balzata agli onori della cronaca, è da tutti riconosciuta un vanto nazionale in termini di sostenibilità e un esempio da seguire da parte della comunità internazionale quanto ad applicazione fortunata degli imperativi della “green energy”. La Germania sta spianando la strada alla Sostenibilità e per la prima volta in assoluto, nel 2011, le sue fonti di energia rinnovabile hanno prodotto più del 20% della potenza necessaria all’approvvigionamento energetico del Paese e sebbene il cammino verso l’annientamento al 100% delle emissioni nocive sia ancora lungo, si muove con crescente successo nella giusta direzione dell’Ecologia ragionata. E perciò questo villaggio del sud della Germania, prima sconosciuto, si impone in questo contesto perché caso unico in cui si riesce a sfruttare al 100% “energia verde”, rinnovabile, ed a ridurre quasi completamente le tanto deprecate e dannose emissioni nocive. Ciò è reso possibile dall’utilizzo congiunto, dal mix energetico  di solare-eolico-idrico-geotermico-biogas. Non c’è alla base nessuna coercizione ma l’entusiastica collaborazione di tutti i singoli che compongono la comunità, per il bene di ambiente, natura, clima: una democrazia “verde”, un laboratorio ecologico, un workshop continuo dove, come è facile immaginare, avendo la possibilità di dire la propria opinione e di usare la propria intelligenza o le proprie braccia, ciascun individuo si sente realizzato perché consapevole di essere parte attiva di un progetto che interessa la collettività.
“Quello che la gente trova sorprendente nella nostra storia è che nessun progetto è visto dalla comunità come un peso. Ogni decisione presa dal Consiglio di Villaggio si basa sulla fattibilità finanziaria e la redditività del progetto stesso”, dice ancora il sindaco; e ancora: “Questo modello non può essere forzato da un solo lato della società civile, quello rappresentativo, eletto e che ha potere decisionale. Dedichiamo sempre molto tempo per parlare ai nostri visitatori su come riuscire a motivare gli abitanti al pensiero diverso, ecologico. I nostri ospiti ci lasciano con la consapevolezza che le cose possono funzionare bene solo quando si ha l’entusiasmo e la convinzione e la compartecipazione di tutti”.
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