Leggi su Trucioli Savonesi
L’EMERGENZA INDUSTRIALE SAVONESE
E LA CRISI POLITICO ISTITUZIONALE
I numeri dell’emergenza.
L’elenco
delle aziende in crisi nel savonese è terribilmente lungo e la crisi
sociale prodotta dall’emergenza occupazionale che ne scaturisce potrebbe
avere conseguenze drammatiche senza ritorno .
Un’emergenza
che si chiama lavoro che, mentre induce ormai da tempo i giovani a
trasferirsi anche solo in altre Regioni italiane che meglio hanno saputo
gestire la loro politica territoriale, comincia anche a gravare in modo
irreversibile sulle migliaia di lavoratori occupati della nostra
Provincia.
Nessuno mette sotto una lente le cause di tutto questo, le responsabilità degli industriali savonesi, poco coraggiosi ed poco efficienti, poco inclini all’investimento e forse più al facile profitto offerto talvolta proprio dal territorio, dalle amministrazioni locali, in chiave immobiliare o da territori lontani, dove la produzione industriale passa sopra i diritti dei lavoratori e tutele territoriali.
Non lo fanno le forze politiche, PD in testa e neanche il Sindacato che, di fatto, proprio nel savonese ha assunto da troppo tempo un atteggiamento inadeguato e debole, appiattito e supino alle richieste di questo o di quel padrone e impegnato sui tavoli degli ammortizzatori sociali.
Quale migliore occasione, infatti, avere a disposizione lavoratori arrabbiati per il rischio che stanno correndo per prendersela con un Sindaco colpevole solo di essersi opposto all’ampliamento, smodatamente caldeggiata dal sindacato e dai dirigenti del PD, di una centrale a carbone che da quarant’anni, autocertificandosi e autocontrollandosi nelle emissioni prodotte , inquina ...............
Quale occasione migliore, riuscire a strumentalizzare la rabbia contro un Sindaco, capro espiatorio, che si sta opponendo strenuamente, onorando il mandato elettorale dei suoi cittadini , all’ampliamento di una struttura che se potrà offrire una cinquantina di posti di lavoro, esigui e inutili a riparare i danni di crisi industriali volute da altri, garantirà profitti indiscussi alla Gdf Suez ma anche, e guarda caso, a Energia Italiana Spa e cioè Sorgenia, cioè Carlo De Benedetti (78%), ma anche a Hera, società dei comuni emiliano- romagnoli e Iren, municipalizzate con Torino e Genova in posizione di controllo, per la quale il Governatore Burlando ha già appoggiato l’operazione.
Cosa accade a Savona proprio in questi giorni?
Nessuno mette sotto una lente le cause di tutto questo, le responsabilità degli industriali savonesi, poco coraggiosi ed poco efficienti, poco inclini all’investimento e forse più al facile profitto offerto talvolta proprio dal territorio, dalle amministrazioni locali, in chiave immobiliare o da territori lontani, dove la produzione industriale passa sopra i diritti dei lavoratori e tutele territoriali.
Non lo fanno le forze politiche, PD in testa e neanche il Sindacato che, di fatto, proprio nel savonese ha assunto da troppo tempo un atteggiamento inadeguato e debole, appiattito e supino alle richieste di questo o di quel padrone e impegnato sui tavoli degli ammortizzatori sociali.
Quale migliore occasione, infatti, avere a disposizione lavoratori arrabbiati per il rischio che stanno correndo per prendersela con un Sindaco colpevole solo di essersi opposto all’ampliamento, smodatamente caldeggiata dal sindacato e dai dirigenti del PD, di una centrale a carbone che da quarant’anni, autocertificandosi e autocontrollandosi nelle emissioni prodotte , inquina ...............
Quale occasione migliore, riuscire a strumentalizzare la rabbia contro un Sindaco, capro espiatorio, che si sta opponendo strenuamente, onorando il mandato elettorale dei suoi cittadini , all’ampliamento di una struttura che se potrà offrire una cinquantina di posti di lavoro, esigui e inutili a riparare i danni di crisi industriali volute da altri, garantirà profitti indiscussi alla Gdf Suez ma anche, e guarda caso, a Energia Italiana Spa e cioè Sorgenia, cioè Carlo De Benedetti (78%), ma anche a Hera, società dei comuni emiliano- romagnoli e Iren, municipalizzate con Torino e Genova in posizione di controllo, per la quale il Governatore Burlando ha già appoggiato l’operazione.
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