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04 marzo 2012

Antonia Briuglia:L’EMERGENZA INDUSTRIALE SAVONESE....

L’EMERGENZA INDUSTRIALE SAVONESE
E LA CRISI POLITICO ISTITUZIONALE
I numeri dell’emergenza. L’elenco delle aziende in crisi nel savonese è terribilmente lungo e la crisi sociale prodotta dall’emergenza occupazionale che ne scaturisce potrebbe avere conseguenze drammatiche senza ritorno .
Un’emergenza che si chiama lavoro che, mentre induce ormai da tempo i giovani a trasferirsi anche solo in altre Regioni italiane che meglio hanno saputo gestire la loro politica territoriale, comincia anche a gravare in modo irreversibile sulle migliaia di lavoratori occupati della nostra Provincia.
Cosa accade a Savona proprio in questi giorni?

Nessuno mette sotto una lente le cause di tutto questo, le responsabilità degli industriali savonesi, poco coraggiosi ed poco efficienti, poco inclini all’investimento e forse più al facile profitto offerto talvolta proprio dal territorio, dalle amministrazioni locali, in chiave immobiliare o da territori lontani, dove la produzione  industriale passa sopra i diritti dei lavoratori e tutele territoriali.
Non lo fanno le forze politiche, PD in testa e neanche il Sindacato che, di fatto, proprio nel savonese ha assunto da troppo tempo un atteggiamento inadeguato e debole, appiattito e supino alle richieste di questo o di quel padrone e impegnato sui tavoli degli ammortizzatori sociali.
 Quale migliore occasione, infatti, avere a disposizione lavoratori arrabbiati per il rischio che stanno correndo per prendersela con un Sindaco colpevole solo di essersi opposto all’ampliamento, smodatamente caldeggiata dal sindacato e dai dirigenti del PD,  di una centrale a carbone che da quarant’anni,  autocertificandosi e autocontrollandosi nelle emissioni prodotte , inquina ...............
Quale occasione migliore, riuscire a strumentalizzare la rabbia contro un Sindaco, capro espiatorio, che si sta opponendo strenuamente, onorando il mandato elettorale dei suoi cittadini , all’ampliamento di una struttura che se potrà offrire una cinquantina di posti di lavoro, esigui e inutili a riparare i danni di crisi industriali volute da altri, garantirà profitti indiscussi alla  Gdf Suez ma anche, e guarda caso, a  Energia Italiana Spa e cioè Sorgenia, cioè Carlo De Benedetti (78%), ma anche a Hera, società dei comuni emiliano- romagnoli e Iren, municipalizzate con Torino e Genova in posizione di controllo, per la quale il Governatore Burlando ha già appoggiato l’operazione.

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