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22 marzo 2012

.......COMMISSIONE ASCOLTI ANCHE MOVIMENTI AMBIENTALISTI E CITTADINI TARANTO

Tratto da Agenzia parlamentare

ILVA: BONELLI (VERDI), COMMISSIONE ASCOLTI ANCHE MOVIMENTI AMBIENTALISTI E CITTADINI TARANTO

(AGENPARL) - Roma, 22 mar - Il Presidente nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, in relazione all’audizione di alcuni rappresentanti dell'Ilva di Taranto tenutasi dinnanzi alla Commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti ha scritto ai Presidenti di Camera e Senato e al presidente della Commissione d’inchiesta sui rifiuti on. Gaetano Pecorella, chiedendo: “di ascoltare in Commissione, con la massima urgenza i rappresentanti delle realtà civiche e dei movimenti ambientalisti che sono stati gli artefici della denuncia e della scoperta del grave problema della diossina e degli altri inquinanti che, a Taranto (così come asseriscono anche le perizie, sia medica che chimica, disposte dal Gip, Patrizia Todisco), provocano alto tasso di inquinamento e morte”. “Invito l’on. Pecorella a convocare, quanto prima, sia i movimenti ambientalisti che tutte le realtà civiche per ascoltare le loro dichiarazioni e le loro posizioni, in quanto ritengo che l’audizione fatta da alcuni rappresentanti dell’Ilva in Commissione parlamentare abbia determinato parzialità". Dichiara, in una nota, Bonelli che aggiunge: "Inoltre tutte le obiezioni dei legali dell’Ilva crollano se viene applicato l’articolo 8 della normativa relativa all'AIA (Autorizzazione Integrata Ambientale dlgs 59/2005) sulle ‘Migliori tecniche disponibili e norme di qualità ambientale’ che recita: 'se, a seguito di una valutazione dell'autorità competente, che tenga conto di tutte le emissioni coinvolte, risulta necessario applicare ad impianti, localizzati in una determinata area, misure più rigorose di quelle ottenibili con le migliori tecniche disponibili, al fine di assicurare in tale area il rispetto delle norme di qualità ambientale, l'autorità competente può prescrivere nelle autorizzazioni integrate ambientali misure supplementari particolari più rigorose, fatte salve le altre misure che possono essere adottate per rispettare le norme di qualità ambientale'. “L'Ilva fa riferimento a ‘valori normativi vigenti’ sia per le Bref (documenti di riferimento per le migliori tecnologie disponibili) sia per le polveri sottili (PM10) opponendosi all'adozione di misure supplementari più rigorose che i periti della Procura fanno presente e che avrebbe dovuto richiedere in particolare il Sindaco di Taranto mediante il suo potere di esigere in sede di AIA prescrizioni più stringenti, tenuto conto della vicinanza dell'acciaieria al quartiere Tamburi (quartiere dove nel 2011 vi è stato lo sforamento dei limiti di legge del PM10, le famigerate polveri sottili contaminate). "La Procura e i suoi periti non vanno pertanto contestati in quanto agiscono sul solco dell'art. 8 del decreto legislativo 59/2005 -conclude Bonelli

Va invece contestato l'operato del sindaco di Taranto che non ha sentito il bisogno di applicare un articolo dell'AIA che era stato scritto proprio per quei siti inquinati come Taranto, in cui occorreva tenere conto ‘di tutte le emissioni coinvolte’"

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