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13 marzo 2012

Il fantasma di Porto Tolle

 Leggi su La Repubblica

Il fantasma di Porto Tolle

Un fantasma si aggira sul delta del Po.  

E’ la centrale di Porto Tolle, oggetto di uno scontro durissimo tra l’Enel, che vuole riconvertire l’impianto a carbone, e gli ambientalisti che considerano questo progetto un disastro pianificato nel cuore di uno dei parchi simbolo dell’Italia. Da oggi la centrale di Porto Tolle è diventata un fantasma: appare solo a tratti, in circostanze speciali. Nel bilancio Enel 2012 – 2016 è stata cassata. Ma nelle dichiarazioni dei dirigenti dell’azienda elettrica – che assicurano la piena compatibilità ambientale del progetto – riappare come possibilità, da proiettare in un futuro imprecisato, non prima comunque di un paio di anni, il tempo necessario per far ripartire l’iter iniziato nel maggio 2005 e fermato da un muro di proteste.
  ...........E ora, ad aprile, il Consiglio di Stato dovrà tornare a dire la sua.
“La scelta del carbone va in direzione opposta alla riduzione delle emissioni serra chiesta dall’Unione europea e la riconversione della centrale di Porto Tolle produrrebbe danni ambientali per mezzo miliardo di euro l’anno”, accusa Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace.
Anche per l’eurodeputato Idv Andrea Zanoni la riconversione a carbone della centrale elettrica di Porto Tolle è
“un progetto fallimentare: produrrebbe 10 milioni di tonnellate di CO2 all’anno, un inquinamento che fa a pugni con la nuova road map europea per un’economia a bassa emissione di carbonio che prevede una riduzione di circa il 90% di CO2 entro il 2050, strategia che verrà votata proprio giovedì prossimo a Strasburgo”.

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