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Nazioni Unite: benvenuti nel 2012, anno internazionale dell'energia pulita...
Fare a meno del carbone? Si può, si deve. E fa bene all'occupazione: ogni euro spostato dalle energie "tradizionali" a quelle rinnovabili comporta un aumento di tre volte i posti di lavoro. Mentre a Vado...
Con la risoluzione 65/151 l'Assemblea generale delle Nazioni Unite
le ha addirittura dedicato un anno: benvenuti signori, nel 2012, Anno
internazionale dell'energia pulita per tutti. Peccato che su questo tema
ci sia ancora chi fa orecchie da mercante: messa in soffitta - almeno
per ora - la lobby dell'atomo, si fa risentire senza timidezze quella
del carbone. Il combustibile a più alta emissione di carbonio è vivo e
vegeto nel nostro Paese con 13 centrali e quasi 40 milioni di CO2
l'anno, più altri sei siti che rischiano di aggiungersi.
Il più grosso inquinatore nazionale è l'impianto di Brindisi e il
grande padrone delle timiniere italiane si chiama Enel, con otto
centrali all'attivo e altre tre in costruzione. Come quella di Porto
Tolle, in attesa dì essere riconvertita al coke: proprio qui si sta
combattendo una battaglia legale di cui abbiamo più volte parlato. Ma
gli ambientalisti sono mobilitati anche su altri impianti in progetto
(Vado Ligure in Liguria, Saline Joniche e Rossano in Calabria, Fiume
Santo e Sulcis in Sardegna): il carbone, come si vede, è sempre in
agguato.
«L'Italia può e deve assolutamente fare a meno del carbone», spiega
Mariagrazia Mi-dulia, responsabile Policy Clima ed Energia del WWF
Italia, «bisogna innanzitutto porre un argine ai combustibili fossili
più inquinanti, quindi carbone e olio combustibile, e poi nel lungo
periodo diminuire progressivamente le centrali a gas. Deve essere
definito un piano di transizione di un intero settore perseguito a
tutti i livelli: dalla singola azienda, dai lavoratori e dalle
organizzazioni sindacali e infine dallo Stato».
L'alternativa al combustibile fossile, inquinante e costoso, è
consumare meno energia, farlo in modo più efficiente e attraverso
fonti rinnovabili.Secondo il World Energy Outlook 2011 entro il 2035 la metà della nuova capacità energetica globale proverrà proprio dalle fonti pulite. Ma per il WWF si può arrivare al 100% di energie rinnovabili entro il 2050. E l'ultimo report del WWF britannico anticipa questo obiettivo addirittura al 2030. Che il carbone sia il passato e le rinnovabili il futuro, lo dice anche il nuovo rapporto europeo Green jobs far the future: ogni euro del budget europeo spostato dai settori tradizionali a quelli verdi comporta un aumento di tre volte dei nuovi posti di lavoro.
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Stralcio da Asca.it
Ozono: Zanoni, da rapporto EEA Pianura padana maglia nera d'Europa
''Ormai i rapporti che denunciano la pessima qualita' dell'aria in Italia, e specialmente nelle regioni del Nord, non si contano piu' - continua l'Eurodeputato - Ma le autorita' regionali e locali, come in Lombardia e Veneto, continuano a ignorare il problema prendendo solo misure minori come le domeniche a piedi''. Secondo Zanoni, e' arrivata l'ora di affrontare i principali problemi dell'inquinamento dell'aria:
''Mi riferisco a strutture preistoriche come inceneritori e centrali a carbone, ecomostri che dovrebbero appartenere per sempre al passato''.....
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Tratto da Ecoo
Inquinamento dell’aria in Italia, il Nord detiene il record europeo
L’inquinamento dell’aria in Italia manifesta i suoi effetti soprattutto nel Nord del nostro Paese, che detiene il record europeo negativo in termini di qualità dell’aria. In particolare la Lombardia si rivela essere la regione con il livello più alto di inquinamento.
A fare il punto sulla situazione è stato uno specifico rapporto
dell’European Environment Agency, che si è occupato di effettuare delle
precise misurazioni dei livelli di ozono riscontrabili nell’estate scorsa.
La presenza dell’ozono ad alti livelli rappresenta una minaccia per l’ambiente, è in grado di provocare danni all’agricoltura e costituisce un pericolo per la salute. Il tutto accade perché l’ozono è capace di interagire con le altre sostanze inquinanti presenti nell’aria, creando dei composti che mettono in serio pericolo la sostenibilità ambientale e il benessere degli individui.
Fra questi composti ricordiamo per esempio gli ossidi di azoto o il monossido di carbonio, che sono emessi anche dall’industria, dai trasporti e dalle attività relative alla produzione di energia. A destare allarme è soprattutto la zona della Pianura Padana, dove i livelli di inquinamento stabiliti dalla legge vengono ampiamente superati.
Secondo gli esperti dell’Ocse, che hanno effettuato delle previsioni per il 2050, le conseguenze dell’inquinamento da questo punto di vista potrebbero essere tante e incidere sui cambiamenti climatici, sulla biodiversità e sulla qualità dell’aria e dell’acqua.
Il
nostro Paese dovrebbe trarre esempio da altri Stati, come l’Irlanda, il
Regno Unito e i Paesi Baltici, che hanno adottato tutte le strategie
possibili per migliorare la situazione. Suscita indignazione il fatto
che in Italia non si riesca a giungere ad una soluzione adeguata.
Eppure gli strumenti ci sono tutti: mobilità sostenibile, ricorso alle energie rinnovabili, consumo critico.
Basterebbe soltanto avere dei provvedimenti legislativi concreti, in
grado di far rispettare le leggi e accanto a questi dei controlli più
severi, affinché le norme non fossero trasgredite con tanta facilità.
Il rispetto dell’ambiente non è una questione da trascurare e finché in Italia ci si ritroverà imbrigliati nelle pastoie burocratiche la salvaguardia ambientale
non potrà essere attuata nel migliore dei modi. E’ inutile lanciare
delle iniziative singole, se poi non si provvede ad un piano generale e
valido per la lotta all’inquinamento.
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