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10 marzo 2012

Taranto, prime sospensive al Tar per l'Ilva

  Leggi sul Il  Sole 24 Ore

Taranto, prime sospensive al Tar per l'Ilva 

 Il Tar di Lecce dà ragione all'Ilva di Taranto. E il gruppo Riva incassa una sentenza a favore e una sospensiva di alcuni aspetti dell'Aia dopo i ricorsi sugli interventi di bonifica per il polo siderurgico di Taranto. ...... Il disco rosso del Tar riguarda tre aspetti dell'Aia: sistemi di abbattimento di macro e micro inquinanti; piano di monitoraggio e controllo delle emissioni; revisione della rete di smaltimento delle acque reflue. Il giudizio di merito è fissato per il 6 giugno. «Non stiamo contestando tutto l'impianto dell'Aia – dice Perli - ma solo quello che palesemente non ci convince e ci danneggia»...... Da rilevare, però, che mentre l'Ilva ottiene un provvedimento favorevole dal Tar di Lecce, la stessa Aia firmata dall'ex ministro dell'Ambiente, Stefania Prestigiacomo, è in procinto di essere rivista. Dopo le due perizie consegnate al gip di Taranto, Patrizia Todisco, nell'ambito del procedimento giudiziario che vede fra gli altri accusati Emilio e Nicola Riva, rispettivamente ex presidente e attuale presidente dell'Ilva di disastro ambientale, le istituzioni locali hanno infatti chiesto al ministro Corrado Clini di riesaminare l'Aia all'Ilva rendendola più severa. Clini ha manifestato disponibilità e il 14 marzo terrà un primo incontro a Bari. Il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola esprime «soddisfazione per la tempestività con la quale il ministero dell'Ambiente ha accolto le nostre richieste».Leggi tutto



Ilva a testa bassa contro tutti

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L’ILVA insiste, davanti al TAR di Lecce, nella richiesta di sospensiva dell’AIA.
 Legambiente ritiene che il ricorso avverso il provvedimento di A.I.A. sia infondato sia in fatto che in diritto, così come specificamente dettagliato nell’atto di costituzione depositato in giudizio, e che a maggior ragione sia da rigettare l’istanza di sospensione, sia perché la materia posta al vaglio del TAR è di tale complessità tecnica che mal si concilia ad una decisione in sede cautelare, sia perché non sussistono i requisiti previsti dalla legge per il suo accoglimento, con particolare riferimento al cd. periculum in mora, essendo tutte le prescrizioni impugnate non suscettibili di applicazione immediata.
Si confida quindi che questa volta il TAR voglia accogliere le tesi difensive delle parti resistenti e rigettare l’istanza cautelare, anche perché un suo accoglimento, nella situazione attuale, risulterebbe davvero paradossale.
Legambiente Taranto

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Tratto dal Blog del comitato per Taranto

Ilva: ma il Ministro lo sa? L'ARPA si!

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Interpellanza urgente 2-01400
presentata da ALESSANDRO BRATTI

I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, per sapere - premesso che:

in data 2 febbraio 2012 il procuratore della Repubblica presso il tribunale di Taranto, dottor Francesco Sebastio, ha inviato una lettera al Ministro interpellato, al presidente della regione Puglia, al presidente della provincia di Taranto, nonché al sindaco del comune di Taranto, allo scopo di segnalare i recenti sviluppi dell'indagine avviata nei confronti dei responsabili dell'impianto siderurgico di proprietà dell'ILVA s.p.a.;

l'indagine ha ad oggetto gravi ipotesi di reato in danno della comunità, quali il disastro doloso e/o colposo, l'avvelenamento di terreni e sostanze alimentari, il danneggiamento aggravato, nonché remissione dolosa di cautele contro gli infortuni sul lavoro, a cui si aggiungono numerose violazioni della normativa in materia di inquinamento atmosferico;

la comunicazione del procuratore Sebastio riporta che il Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Taranto ha ammesso un importante incidente probatorio, disponendo una consulenza tecnica multidisciplinare, avente ad oggetto la ricostruzione dei fatti e le possibili conseguenze negative degli stessi sulla salute degli operai dello stabilimento e delle popolazioni che vivono nei centri abitati limitrofi;

nell'ambito dell'incidente probatorio in corso, è stata depositata dal primo collegio peritale una rilevante relazione scritta relativa alla composizione e qualità delle emissioni all'interno e all'esterno dello stabilimento;

come confermato dal procuratore Sebastio in sede di audizione avanti alla Commissione d'inchiesta sugli illeciti connessi al ciclo dei rifiuti in data 21 febbraio 2012, verrà a breve depositata anche la relazione avente ad oggetto gli aspetti sanitari dell'inquinamento, la cui discussione è stata fissata dal giudice per le indagini preliminari per il 30 marzo 2012;

la comunicazione del procuratore Sebastio, indirizzata anche, come visto, al Ministro interrogato, rileva segnatamente che: «Dal contenuto della relazione tecnica già depositata si desumono elementi conoscitivi tali da destare particolare allarme, ......e che «sta di fatto, però, che gli clienti fin qui accertati possono e debbono essere valutati dagli enti diretti destinatari di questa comunicazione, i quali sono titolari di specifici «poteri-doveri» di intervento in materia di tutela dell'ambiente e, soprattutto, in materia di tutela della salute ed incolumità delle persone, da esercitare senza ritardi».

se il Ministro interpellato sia a conoscenza della lettera sopra citata e, in particolare, dei preoccupanti elementi emersi, in sede di incidente probatorio, in merito alle sostanze pericolose che compongono le emissioni dell'impianto ILVA di Taranto e delle comunicazioni del 14 febbraio e 2 marzo 2012 in cui il servizio rischi industriali della regione Puglia fa rilevare che la perizia chimica introduce elementi nuovi rispetto all'autorizzazione integrata ambientale esponendo successivamente uguali perplessità in merito all'indagine epidemiologica;

quali iniziative urgenti di competenza intenda assumere a seguito di queste segnalazioni, in doverosa collaborazione con l'autorità giudiziaria e gli enti territoriali, in qualità di ente preposto alla tutela dell'ambiente e della salubrità delle condizioni di vita e lavoro della popolazione e se alla luce di quanto esposto non ritenga opportuno riaprire i termini che nell'agosto del 2011 condussero il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare pro tempore a concedere allo stabilimento siderurgico tarantino la concessione dell'autorizzazione integrata ambientale.
(2-01400)
«Bratti, Pecorella, Vico, Franceschini, Mariani».

Ed ecco cosa ha aggiunto l'ARPA Puglia a questa richiesta:


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