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13 marzo 2012

Vendola, Florido e Stefàno soltanto ora invocano la riapertura dell’AIA


E ARRIVA IL MOMENTO CHE.......  I NODI  GIUNGONO  AL PETTINE.
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Lettera aperta
Clini ritiri l’AIA di Ilva e Sebastio indaghi su Commissione IPPC Vendola, Florido e Stefàno soltanto ora invocano la riapertura dell’AIA
12 marzo 2012 - Biagio De Marzo (Presidente Altamarea) 

Sulla vicenda dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata all’Ilva di Taranto il 4 agosto 2011 dal Ministro dell’epoca Stefania Prestigiacomo si è scatenata una retromarcia impudica. Apprendiamo che il Presidente della Regione Nichi Vendola, il Presidente della Provincia Gianni Florido ed il Sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, applauditi da sindacati, confindustria, forze politiche di destra, centro e sinistra, hanno chiesto all’attuale Ministro Corrado Clini di riconsiderare l’AIA..........
Noi esortiamo con forza il Ministro Clini di guardarsi dagli appelli “pelosi”. Tutti, tranne noi, plaudirono entusiasti al rilascio dell’AIA, salvifico per Taranto e tarantini, avvenuto con il loro contributo determinante mentre ora, a caccia di verginità elettoralistiche, diventano pseudo difensori della salute dei cittadini.
Essi hanno permesso il rilascio di un’autorizzazione abnorme e inefficace per l’assenza di vere prescrizioni atte a ridurre effettivamente il nefasto inquinamento emesso dagli impianti Ilva. 
 Grazie alla regia del Dirigente ministeriale, Responsabile Unico del Procedimento e realisticamente “pilotato” dal ministro Prestigiacomo, essi hanno approvato con gli altri il “Parere istruttorio conclusivo” elaborato dalla Commissione IPPC, nominata dallo stesso ministro Prestigiacomo. Essi hanno  ignorato osservazioni, prescrizioni e allarmi contenuti nei documenti presentati ufficialmente dal “pubblico interessato” durante i quattro anni di traccheggio sull’AIA, rilasciata solo quando è diventata un must senza il quale era impossibile per Ilva ottenere i finanziamenti europei richiesti.

La conclusione della procedura di rilascio dell’AIA a Ilva Taranto
Il punto sul rilascio dell’AIA a Ilva fu fatto nella Conferenza dei Servizi del 22 febbraio 2011 presso Minambiente. AltaMarea, in qualità di “pubblico interessato”, presentò la relazione generale concordata con 6 associazioni e comitati della provincia di Taranto e accompagnata da specifiche relazioni di dettaglio. La conclusione di quella argomentatissima relazione fu: “Analizzato alla luce del D.Lgs 59/05, della “Guida alla compilazione della domanda di Autorizzazione Integrata Ambientale” rev. febbraio 2006 e del DM 7 febbraio 2007 del Ministro dell’ambiente, il Parere IPPC edizione 2010 è erroneo, ingannevole, inidoneo e del tutto inadeguato al rilascio dell’AIA.”  Contro il parere del legale di Ilva, la Conferenza, all’unanimità, deliberò, come è scritto a verbale, che le “osservazioni presentate debbano essere prese in esame puntualmente dalla Commissione IPPC, che dovrà esprimersi in merito”. 
I lavori della Conferenza dei Servizi continuarono senza “pubblico interessato” estromesso d’autorità. 
 A conclusione dei lavori durati oltre 7 ore, “La Conferenza all’unanimità delibera di aggiornare i propri lavori, dando mandato alla Commissione IPPC di esaminare puntualmente, entro trenta giorni, quanto concordato in corso di seduta, eventualmente aggiornando il parere istruttorio conclusivo”.

Tale impegno fu disatteso nei tempi e nei contenuti; AltaMarea ribadì a Vendola, Florido, Stefàno e Miccoli la propria posizione sull’inqualificabile operato della Commissione e delle sue lungaggini. Tale operato,  di fatto, ha permesso e permette ad Ilva di continuare a gestire gli impianti senza apportare riduzioni effettive dell'enorme carico inquinante che grava sulla città e sui lavoratori addetti provocando direttamente o indirettamente danni alla salute.”
Nella tarda mattinata di martedì 28 giugno 2011, nella sede del Consiglio Regionale, ci fu l’incontro tra una rappresentanza di AltaMarea e Vendola, Nicastro, Cervellera, Mazza e Antonicelli (dirigente regionale): fu assicurato l'impegno ad adoprarsi in sede di CdS per ottenere un’AIA che riducesse il carico inquinante complessivo attraverso prescrizioni dettagliate ed introducesse controlli severi e sanzioni esemplari e pesanti in caso di trasgressioni.
Il 29 giugno 2011 AltaMarea chiese al Ministero di partecipare alla CdS del 5 luglio in osservanza della Direttiva Comunitaria nr. 96/61 modificata dalla Direttiva Comunitaria nr. 2003/35, che, recependo i principi sanciti dalla Convenzione di Aarhus del 1998, ha stabilito il diritto ed accesso del pubblico alle informazioni, il diritto del pubblico ad influenzare le decisioni, nonché il diritto ed accesso alla giustizia, al fine di favorire la partecipazione del pubblico con l’impegno dell’Autorità competente ed in ossequio dell’art. 118, ultimo comma della Costituzione”. Altamarea è un’associazione regolarmente costituita, nel rispetto del codice civile e della legge 383/2000, e, nella fattispecie, ha la qualifica di “pubblico interessato”.
Il 4 luglio 2011 AltaMarea comunicò, anche via fax, a Ministero, Regione, Provincia e Comuni di Taranto e Statte i 10 punti irrinunciabili per il rilascio dell’AIA..........

“Le Istituzioni centrali, regionali e locali comunque presenti nella Conferenza dei Servizi del 5 luglio 2011 presso il Ministero dell'ambiente, decisoria per il rilascio dell'Autorizzazione Integrata Ambientale per lo stabilimento Ilva di Taranto, hanno la responsabilità storica di decidere sul futuro del territorio ionico e sulla salute dei suoi abitanti e dei lavoratori coinvolti direttamente o indirettamente”.

Al “pubblico interessato” non fu consentito di partecipare alla riunione della Conferenza dei Servizi decisoria del 5 luglio 2011. La Commissione IPPC, che non aveva esaminato puntualmente né si era espressa in merito alle nostre osservazioni e punti irrinunciabili, presentò un “parere istruttorio conclusivo” ancora peggiore del precedente. ......Con il consenso dei rappresentanti di Regione Puglia, Provincia di Taranto e Comuni di Taranto e Statte, la CdS approvò l’irricevibile “Parere istruttorio conclusivo” che il ministro Prestigiacomo fece proprio con il decreto del 4 agosto 2011.
Leggi la lettera  integrale.di cui pubblichiamo il finale............

Indagini penali a carico dei protagonisti?
Al Procuratore della Repubblica, al quale è pure indirizzata questa lettera aperta, chiediamo di valutare se, alla luce degli elementi presenti qui e nella nostra documentazione ufficiale acquisita dal Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare sono rilevabili comportamenti penalmente rilevanti da parte dei pubblici ufficiali protagonisti di questa pessima vicenda, con particolare attenzione verso i membri della Commissione IPPC, verso il dirigente del ministero dell’ambiente Responsabile Unico del Procedimento e verso i Sindaci di Taranto e di Statte, autori di un vergognoso voltafaccia nei confronti dei cittadini di Taranto rispetto agli impegni presi con la lettera al Ministero dell’ambiente del 29 gennaio 2009, da essi firmata insieme ad associazioni e comitati di volontariato.Leggi la lettera  integrale

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