COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE.

QUESTO BLOG UTILIZZA COOKIES ,ANCHE DI TERZE PARTI.SCORRENDO QUESTA PAGINA ,CLICCANDO SU UN LINK O PROSEGUENDO LA NAVIGAZIONE IN ALTRA MANIERA ,ACCONSENTI ALL'USO DEI COOKIES.SE VUOI SAPERNE DI PIU' O NEGARE IL CONSENSO A TUTTI O AD ALCUNI COOKIES LEGGI LA "COOKIES POLICY DI UNITIPERLASALUTE".

29 aprile 2012

MA QUANTO CI COSTA IL CARBONE?????

Tratto da La Repubblica

"Un italiano muore ogni giorno
per colpa delle centrali a carbone"

Rapporto di Greenpeace sul costo sociale dell'energia prodotta con combustibile fossile. Ogni anno persi 1,7 miliardi di euro........  

di ANTONIO CIANCIULLO

Un morto al giorno e 1,7 miliardi di euro all'anno. E' il prezzo che l'uso del carbone comporta per gli italiani. Lo ha calcolato Greenpeace sulle centrali Enel prendendo a modello uno studio dell'Agenzia europea per l'ambiente (Eea) che nel novembre scorso ha pubblicato un'analisi sugli impatti sanitari, ambientali ed economici prodotti, sotto forma di inquinamento atmosferico, dai principali impianti industriali europei.
Nella classifica dei 20 impianti più inquinanti troviamo una sola presenza italiana: la centrale termoelettrica dell'Enel di Brindisi Sud.  
Secondo le valutazioni dell'Agenzia europea per l'ambiente questo solo impianto, nel solo 2009, ha prodotto danni sanitari, economici e ambientali stimabili tra i 536 e i 707 milioni di euro.
Fin qui gli esperti europei. Greenpeace ha deciso di applicare gli stessi strumenti di analisi a tutte le centrali Enel alimentate a combustibili fossili in Italia. Obiettivo: calcolare il costo occulto del carbone, quello che fa lievitare voci di spesa non riconducibili alla bolletta elettrica (spese sanitarie, spese ospedaliere, giornate di lavoro perse, danni all'agricoltura).


Risultato: "Le morti premature associabili alle emissioni della produzione elettrica con fonti fossili di Enel in Italia per l'anno 2009 sono 460.I danni associati a queste emissioni sono stimabili come prossimi a 2,4 miliardi di euro", si legge nelle conclusioni della ricerca. E il carbone è il responsabile numero uno: "causa 366 morti e oltre 1,7 miliardi di euro".



Uno studio che l'Enel
considera scientificamente errato e diffamatorio... ...."Enel è il principale produttore di elettricità con il carbone in Italia: genera circa il 70% dell'elettricità realizzata con questa fonte", ribatte Giuseppe Onufrio, direttore di Greenpeace. "Inoltre i dati utilizzati sono del 2009, un anno in cui la centrale a carbone di Civitavecchia ha funzionato molto poco. Rifacendo lo studio oggi i morti da carbone salirebbero a 400 l'anno e i danni a oltre 2 miliardi di euro l'anno".


Greenpeace infine sottolinea il fatto che la produzione di elettricità da carbone sia aumentata in Italia, tra il 2010 e il 2011, passando dal 34 al 41% del totale della produzione Enel.  Se il progetto di riconversione a carbone della centrale di Porto Tolle verrà completato, "la situazione peggiorerà ulteriormente perché il carbone ha un impatto 6 volte superiore a quello del gas".
 

  (29 aprile 2012)
Leggi l'articolo integrale 

Leggi su Savona News

Greenpeace: La centrale di Vado Ligure farebbe un morto a settimana

La sola centrale di Vado Ligure (Tirreno Power - GDF Suez) sarebbe responsabile di 54 morti premature l'anno, secondo la proiezione della Fondazione Somo per Greenpeace Italia
Cinquantaquattro morti premature l'anno, più di una la settimana, è il tragico dato pubblicato in uno studio di Greenpeace Italia consultabile Qui.
Il Dato che riguarda Savona - Vado - Quiliano è a pag #9 (e riportato qui sotto) 
Leggi l'articolo integrale  direttamente su Savona News


__________________
Tratto da : Il Fatto Quotidiano

  “Il carbone dell’Enel fa un morto al giorno e costa due miliardi l’anno”

Greenpeace Italia anticipa al Fatto Quotidiano il suo rapporto su Enel, basato sulle ricerche della fondazione olandese SOMO e della European Environmental Agency (EEA). 
 Investimenti minimi nelle nuove rinnovabili, sostegno anacronistico al carbone e nucleare all’estero

 enel carbone interna nuova

Per il collegamento  alle slide di Greenpeace: Enel il carbone costa un morto al giorno 
( Clicca qui)
“Lo sviluppo delle fonti di energia rinnovabili unito alla perdurante stagnazione della domanda di energia elettrica sta rendendo difficile la copertura dei costi di produzione degli impianti convenzionali, mettendo a rischio la possibilità di tali impianti di rimanere in esercizio”. L’ha dichiarato un mese fa Paolo Colombo, presidente dell’Enel, seguito a ruota dall’amministratore delegato Fulvio Conti, che ha chiesto di “correggere le forme di incentivi per le fonti rinnovabili” calibrando meglio i sussidi nel prossimo decreto allo studio del governo nazionale, per “dare impulso ad altre filiere”.

Leggi l'articolo integrale su Il Fatto Quotidiano

Nessun commento: