Tratto da GreenReport
In piazza per le rinnovabili: «Seguire l'esempio della Germania, non quello della Spagna»
Ferrante: «Nelle slide di Passera manca quella della green economy»
Numerosi cittadini, associazioni, lavoratori e imprenditori delle
rinnovabili stanno manifestando a Roma davanti a Montecitorio per
chiedere al governo di rivedere i decreti approvati. Il senatore del Pd Francesco Ferrante ha
detto: «Tra le "slide" del ministro Passera utilizzate per illustrare
ai partiti che sostengono il governo il piano di crescita dell'Italia,
manca quella dedicata alla green economy. O meglio, il ministro ha
illustrato nei giorni scorsi un piano sulle rinnovabili, ma che ha tutte
le potenzialità per affossare un comparto che in questi anni di crisi è
stato positivamente in controtendenza. qualcosa non quadra: ieri il
ministro ha spiegato ai segretari dei partiti l'intenzione,
giustissima, di attirare investimenti dall'estero, ma qualche giorno
fa, presentando i decreti sulle rinnovabili ha scaturito l'effetto
opposto, perché con l'ennesimo cambiamento della normativa molte aziende
straniere valutano seriamente di spostare dall'Italia i propri
investimenti. Energia rinnovabile vuol dire innovazione, e l'Italia che
deve crescere non può farne a meno.
Per questo motivo i decreti sugli
incentivi devono essere corretti, perché in caso contrario ci saranno
ricadute gravi a livello di investimenti e occupazione per migliaia di
piccole e medie aziende».
Secondo Andrea Boraschi, responsabile della campagna clima e energia di Greenpeace,
«Ancora una volta gli amici del carbone e del petrolio cercano di
compromettere lo sviluppo delle rinnovabili in Italia: Enel è in prima
fila in questo ignobile killeraggio. ..... Il tentativo in atto di sabotare
le rinnovabili è dunque doppiamente osceno: per l'ambiente e per
l'economia».
Le aziende eoliche dell'Anev sono in piazza
«Per difendere il proprio comparto industriale, messo in pericolo........Anev dice che «Imprenditori, manager e dipendenti
appartenenti alle numerose aziende delle rinnovabili, vedono messi in
discussione la propria attività ed il proprio futuro, in un settore che
ha tutte le potenzialità per decollare, creando sviluppo, occupazione,
vantaggi economici per il Paese, miglioramento della bilancia
commerciale, maggiore indipendenza dall'estero e riduzione dei costi
dell'elettricità, ma che di fatto è stato messo in ginocchio. Infatti è
in corso una campagna mediatica che sta mettendo in luce solo i rischi e
gli impatti in bolletta di questa crescita e non gli enormi vantaggi
per il Paese, i cittadini e le aziende da una prospettiva di
investimento in un modello energetico pulito, efficiente, distribuito......Si auspica inoltre che decisioni di questo genere
vengano prese con un confronto trasparente e una seria analisi
costi/benefici, coinvolgendo i rappresentanti del settore nel processo
decisionale.
Non meno importanti sono gli aspetti legati alla
salvaguardia dell'ambiente: le rinnovabili stanno mutando il sistema
energetico mondiale sempre più votato al rispetto delle generazioni
future e alla qualità della vita. In questo contesto l'Italia rischia di
rimanere il fanalino di coda, pur avendo tutte le caratteristiche per
rappresentare un'eccellenza in materia di tecnologia e sviluppo delle
rinnovabili».
Il vicepresidente di Legambiente Edoardo Zanchini
sottolinea che....."Il Governo,
e in particolare il ministro Passera, hanno sbagliato nel metodo,
approvando i decreti senza alcun confronto con le associazioni di
settore, e nel merito, perché i testi sono pieni di impedimenti
burocratici e di barriere agli investimenti che avrebbero l'effetto di
fermare i successi realizzati in questi anni in termini di produzione di
energia pulita e di nuova occupazione. Proprio le fonti
rinnovabili termiche ed elettriche, il risparmio e l'efficienza
energetica sono la strada maestra per ridurre i costi delle bollette di
famiglie e imprese che sono stati alla base delle polemiche delle ultime
settimane. Pare, però, che per il governo la questione si sia ridotta
unicamente ai tagli alle rinnovabili, proprio come volevano i produttori
di energia da carbone, petrolio e fonti fossili.
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