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04 maggio 2012

1) Energie rinnovabili: è lotta contro le lobby del fossile 2) Prospettive ambientali al 2050, allarme dell'OCSE

Tratto da News Attico


Energie rinnovabili: è lotta contro le lobby del fossile

Appello alle Regioni e alle aziende del settore rinnovabili di rimanere unite: con l’unità d’intenti si può affrontare la nuova sfida.
I governatori, in sede di Conferenza Stato-Regioni, esprimeranno le loro opinioni sul Quinto Conto Energia per il fotovoltaico e sul provvedimento che stabilisce gli incentivi per le altre rinnovabili elettriche (idroelettrico, geotermico, eolico, biomasse e biogas). È l’ultima possibilità di apportare delle modifiche a due decreti che, così come sono, ucciderebbero l’unico settore capace di creare occupazione e produrre reddito in questo periodo di crisi.
Infatti, lavoratori e imprenditori impauriti, operai già in cassa integrazione, titolari di aziende che temono l’ennesimo stop and go imposto da leggi in continua evoluzione: è questo lo scenario d’oggi. Gli impianti fotovoltaici hanno avuto risultato ottimali, ma di fronte ai vari cambiamenti legislativi, il mercato si ferma. Al di là dell’importo degli incentivi, quello che danneggia il settore è l’incertezza. Il taglio agli incentivi è consistente. A questo si aggiungono una penalizzazione della bonifica dei tetti in amianto e un eccesso di impedimenti burocratici e di barriere agli investimenti che potrebbero fermare i successi realizzati in questi anni in termini di produzione di energia pulita e di nuova occupazione.
Ecco perché bisogna restare uniti, perché uno dei maggiori nemici della causa delle rinnovabili continua a essere la lobby del carbone. Il settore, infatti, è oggi in grave pericolo per i “colpi di coda” dei grandi produttori di energia da fonti fossili, che si oppongono non solo alle rinnovabili, ma anche al nuovo modello di produzione energetica basato sulla generazione distribuita. Con il rischio anche che l’Italia non riesca a raggiungere gli obiettivi europei al 2020

Tratto da Casa e Clima

Prospettive ambientali al 2050, allarme dell'OCSE


Se non si cambia rotta il dominio dei carburanti fossili nel mix energetico aumenterà con effetti devastanti sull'ambiente

Se non verranno introdotti significativi cambiamenti nel mix energetico globale, nel 2050 le fonti fossili arriveranno a coprire circa l'85% della domanda di energia mondiale, e le emissioni di gas serra potrebbero aumentare del 50%.
A lanciare l'avvertimento è l'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE o OECD), che ha pubblicato lo studioEnvironmental Outlook to 2050: the consequences of inaction”.
In aumento la domanda di energia, acqua e cibo
Nel report viene stimato che al 2050 il valore dell'economia mondiale, nonostante l'attuale crisi economica, sarà quasi quadruplicato. L'innalzamento della qualità della vita in molte aree del mondo determinerà un aumento della domanda di cibo, di energia (+80%), e di risorse idriche (+55%), a causa della crescente richiesta del settore manifatturiero (+400%), delle centrali termoelettriche (+140%) e del comparto domestico.

Gli effetti sull'ambiente
Il forte consumo delle risorse naturali avrà come effetto l'incremento esponenziale dell'inquinamento e delle emissioni di gas nocivi, l'impoverimento ecologico e la distruzione degli habitat naturali.

Le misure da adottare
Per evitare o quantomeno mitigare queste conseguenze, lo studio propone l'adozione di una serie di azioni per rendere più eco-sostenibili l'industria, la produzione di energia, la fornitura di acqua e l'agricoltura.

Secondo l'Ocse, occorre rendere la produzione inquinante più costosa rispetto alle alternative ecologiche, aumentando le tasse ambientali e rivedendo i programmi di negoziazione delle emissioni. e sovvenzionando. 
 Inoltre, è necessario sovvenzionare l'innovazione amica dell'ambiente - fornendo sostegno pubblico agli investimenti in attività di RICERCA E SVILUPPO - e valorizzare e rendere più efficienti i servizi per il patrimonio naturale dell'ecosistema, come l'acqua, l'aria pulita e la biodiversità.
NOI DA CHE PARTE VOGLIAMO STARE?

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