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27 giugno 2012

ARCIREPORT:Nelle aree interessate dalle emissioni della centrale a carbone si muore di più

 Il terzo articolo pubblicato da Arcireport  n° 22 a  pag 7 sulla centrale a carbone di Vado Ligure

Nelle aree interessate dalle emissioni della centrale a carbone si muore di più.

Si è visto negli articoli precedenti come la Regione Liguria abbia deciso di rilasciare l’intesa per un nuovo gruppo a carbone da 460 MW nella centrale di Vado Ligure Quiliano (SV).
 In seguito, nel marzo 2012, il Ministero dello Sviluppo Economico ha emesso il decreto autorizzativo.

Questo iter si è sviluppato nonostante le ferme prese di posizione dell’Ordine dei Medici, le evidenze della perizia giurata in tribunale,la contrarietà di 18 amministrazioni comunali, di importanti associazioni e comitati.
Questo iter autorizzativo si è sviluppato nonostante:
- la forte dichiarazione dei sindaci dei comuni
su cui insiste la centrale
(Vado Ligure e Quiliano), che, consapevoli delle loro responsabilità nei confronti dei cittadini e del territorio, hanno espressamente richiesto come azione indispensabile ed urgente «prima di ogni ulteriore determinazione» una valutazione di impatto sanitario (VIS) in riferimento alla Carta di consenso di Goteborg;

- le ‘discrepanze’ in relazione al verbale della conferenza dei servizi del luglio 2011 (atto
propedeutico all’autorizzazione), evidenziate dai Sindaci di Vado Ligure e Quiliano: «Si ritiene che tali divergenze alterino in maniera significativa quanto discusso in sede di Conferenza in riferimento agli elementi sopra riportati, rappresentando una versione non conforme a quanto effettivamente disquisito in merito» e ancora «è evidente come nella versione definitiva del verbale i sopra esposti interventi siano stati modificati». (Dichiarazioni che fino ad ora non risultano mai smentite o confutate da alcuno. Riteniamo trattarsi di una denuncia di enorme gravità che viene non da due persone qualsiasi ma da due sindaci nell'esercizio delle loro funzioni);
 
- non ci risultino misurazioni pubbliche sulle emissioni ai camini! Gli unici dati sulle emissioni in nostro possesso sono quelle rilevate dalla stessa azienda;

- analogamente non risultino misurazioni pubbliche sugli scarichi idrici della centrale (oltre 900 miliardi di litri nel solo 2010 fonte della stessa azienda). Scarichi che confluiscono alla foce del torrente Quiliano;
 
- Arpal nella relazione sull’attività di monitoraggio (2010) indichi proprio in quel tratto di mare inquinanti nei sedimenti con valori elevatissimi. L’Ordine dei Medici in un documento ufficiale scrive «La presenza di metalli pesanti e di idrocarburi policiclici aromatici a livelli enormemente maggiori rispetto alle altre aree liguri, anche portuali, e di oltre cento volte superiori rispetto ai riferimenti normativi, indica una molto probabile derivazione di tali inquinanti dalla centrale a carbone, che rappresenta sicuramente, nell’area, la principale fonte di idrocarburi policiclici aromatici derivanti dai processi di combustione e di metalli pesanti presenti nel carbone (si pensi a questo proposito anche alle grandi quantità di tali sostanze presenti nelle acque reflue della centrale)».

Quelle elencate sono solo alcune delle evidenze che inducono associazioni, comitati,partiti a battersi a tutela e difesa dei loro diritti e per la salute, ma crediamo basterebbero le dichiarazioni dell’Ordine dei Medici della Provincia di Savona «nelle aree interessate dalle ricadute delle emissioni della
centrale si osservano elevati tassi standardizzati di mortalità, rispetto alla media regionale e nazionale sia per tutte le cause, che per malattie neoplastiche, cardio e cerebrovascolari»

Al di là di ogni altra considerazione ribadiamo ancora una volta che ci pare logico e di elementare buon senso,che, prima di costruire altri impianti (per giunta a carbone), siano approfondite e migliorate la evidenze ambientali e sanitarie dell’intero territorio.
Info: unitiperlasalute@libero.it

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