Il Cadmio nuoce alla salute: a Sassari i massimi esperti in materia
SASSARI. L'esposizione al cadmio e
ad altri metalli pesanti, l'inquinamento ambientale che può provocare e i
rischi sulla salute umana derivanti dalla contaminazione sono per la
prima volta al centro di un congresso internazionale, "Cadmium
Symposium", che si svolgerà a Sassari l'8 e 9 giugno,.......Al simposio parteciperanno i
maggiori esperti al mondo della materia provenienti da 20 diversi paesi
tra cui Cina, Stati Uniti, Sri-lanka, Turchia, Francia, Germania,
Inghilterra, Svezia, Lituania, Polonia, Croazia, Repubblica Ceca e
Slovacchia. I lavori si svolgeranno presso la Sala Conferenze
dell'Ersu.
In Sardegna l'attenzione
sui danni provocati dal cadmio è particolarmente alta per la presenza di
metalli pesanti nell'area militare della Quirra e per le attività
minerarie nel Sulcis Iglesiente. "I rischi per la salute riguardano non
solo chi sta a stretto contatto con il metallo per ragioni di lavoro e
assorbe sostanze tossiche principalmente per vie respiratorie – precisa
Roberto Madeddu, Presidente del Congresso e docente di Istologia dello
stesso Dipartimento e ricercatore I.N.B.B. - ma chiunque perchè il
cadmio si può assimilare anche attraverso la via digerente.
L'utilizzo
di questo metallo è molto diffuso. Basti pensare a sigarette, batterie,
vernici, estrazione dello zinco.....Questo significa che il cadmio è presente nell’aria,
nell’acqua e nel suolo, e quindi negli alimenti, con ricadute sia in
patologia umana che veterinaria. Nel corpo può restare depositato tra i
dieci e i trenta anni, con conseguente accumulo nei tessuti e numerose
patologie correlate".
"L'evento ha assunto una portata scientifica che non immaginavo –
aggiunge Madeddu – intorno a questo appuntamento, negli ultimi sei mesi,
si è concentrato un interesse straordinario di studiosi e ricercatori
di fama mondiale con percorsi molto diversi che renderanno ancora più
interessante il dibattito...... Tra i lavori spiccano
quello del gruppo di ricerca dell’Università La Sapienza di Roma che ha
condotto uno studio sul terreno e sugli animali nell’area militare del
poligono interforze del Salto di Quirra e quello di Agneta Akesson del
Karolinska Institute di Stoccolma, luminare mondiale dell’epidemiologia
dei metalli pesanti che ha condotto uno studio sul rischio di
osteoporosi, fratture e tumori ormono-correlati e l’esposizione a lungo
termine al cadmio assunto tramite gli alimenti su centomila soggetti,
concludendo che vi è una associazione tra cadmio e tumori al seno,
all’endometrio ed alla prostata.....
IL CARBONE AVVELENA NOI E IL NOSTRO AMBIENTE
Anche le centrali a carbone più moderne, permettono di
abbattere solo una parte delle sostanze inquinanti quali gli Ossidi di
Zolfo e di Azoto nettamente superiori rispetto a quelle di una centrale
di pari potenza a ciclo combinato a gas. I livelli di anidride solforosa
risultano ben 140 volte quelli emessi da una centrale a gas. Le
emissioni di Polveri fini (PM), anche con l’introduzione di filtri, ben
71 volte superiori rispetto a quelle a gas, e penetrano nei nostri
polmoni facendo aumentare malattie e mortalità. La combustione del
carbone è una delle principali cause di inquinamento da Mercurio, che
penetra nella catena alimentare incidendo sulla salute neurologica delle
persone. Una centrale a carbone rilascia anche altre decine di sostanze
tossiche, tra cui Arsenico, Cromo e Cadmio che sono causa di gravi
patologie.
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