Tratto da First on line
Carbone in crisi: Patriot Coal in bancarotta
La concorrenza del gas naturale e le costose misure di sicurezza stanno mettendo in difficoltà le società americane del carbone Martedì la bancarotta di Patriot Coal, che ha ottenuto la protezione del Chapter 11 - Cline Mining ha chiuso oggi una miniera in Colorado e gli analisti guardano con apprensione alla posizione debitoria di alcuni big.
Dopo due anni in rosso, con l’esercizio 2011-12 chiuso il 31 marzo in
perdita di 198,5 milioni di dollari, la società non ce l’ha più fatta. Grazie alle sue miniere nelle Appalachia Mountains e nell’Illinois
Basin, la società produce e commercializza carbone destinato a centrali
elettriche e ad acciaierie e può tuttora contare su riserve stimate in
1,9 miliardi di tonnellate.
Oggi invece è stata la volta della canadese Cline Mining, che ha deciso di chiudere la sua miniera di New Elk, nel Colorado, dove estrae carbone metallurgico di bassa qualità. ........Sul settore pesa ancora la disastrosa esplosione avvenuta nel 2010 in una miniera della Massey Energy, evento che ha imposto stringenti misure di sicurezza.
Tra gli analisti c’è chi ritiene molto solide le posizioni dei big Usa del carbone, come Peabody, Arch o Consol, ma c’è anche chi sposa una tesi opposta.
In effetti nell’aprile scorso, per la prima volta, il metano ha fornito negli Usa più energia elettrica del carbone. Un sorpasso che potrebbe
rivelarsi definitivo.(Coal no longer king of the power industryCommentary: Natural gas glut fuels change in power generation).
E se i due casi appena citati sono solo l’inizio, ecco che già si fanno i nomi delle società più a rischio: tra queste, la James River Coal, che infatti in borsa negli ultimi tre giorni ha perso nettamente terreno. Preoccupano anche i debiti di Alpha Natural Resources e di Arch Coal.
Su Arch e Peabody pende poi un altro rischio ...... Ora i costi per la messa in sicurezza e le eventuali penali da versare ai dipendenti delle miniere interessate potrebbero ricadere, almeno in parte, su Peabody e su Arch, un’eventualità che ha favorito le flessioni in borsa anche dei leader del carbone nordamericano.
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Oggi invece è stata la volta della canadese Cline Mining, che ha deciso di chiudere la sua miniera di New Elk, nel Colorado, dove estrae carbone metallurgico di bassa qualità. ........Sul settore pesa ancora la disastrosa esplosione avvenuta nel 2010 in una miniera della Massey Energy, evento che ha imposto stringenti misure di sicurezza.
Tra gli analisti c’è chi ritiene molto solide le posizioni dei big Usa del carbone, come Peabody, Arch o Consol, ma c’è anche chi sposa una tesi opposta.
In effetti nell’aprile scorso, per la prima volta, il metano ha fornito negli Usa più energia elettrica del carbone. Un sorpasso che potrebbe

E se i due casi appena citati sono solo l’inizio, ecco che già si fanno i nomi delle società più a rischio: tra queste, la James River Coal, che infatti in borsa negli ultimi tre giorni ha perso nettamente terreno. Preoccupano anche i debiti di Alpha Natural Resources e di Arch Coal.
Su Arch e Peabody pende poi un altro rischio ...... Ora i costi per la messa in sicurezza e le eventuali penali da versare ai dipendenti delle miniere interessate potrebbero ricadere, almeno in parte, su Peabody e su Arch, un’eventualità che ha favorito le flessioni in borsa anche dei leader del carbone nordamericano.
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