E i nodi sono arrivati al pettine......
Tratto da La Repubblica
TARANTO
Ilva, la zona a caldo rischia lo stop incubo sequestro per 5mila operai
Nel giro di una settimana sono andati via il presidente del gruppo, Nicola Riva e il direttore dello stabilimento, entrambi indagati. E il cuore del siderurgico potrebbe presto fermarsi per volere della procura
di GIULIANO FOSCHINILEGGI IL MINISTRO CLINI CONVOCA UN VERTICE
Paura di non tenere più la fabbrica: se davvero, come si vocifera ormai da settimane all'interno e fuori dallo stabilimento, si potrebbe arrivare alla chiusura della zona con la produzione a caldo, cinquemila persone rischiano di trovarsi da un giorno all'altro per strada. "Un disastro " dicono i sindacati, la stessa parola che usano tutti gli altri "Un disastro "(cittadini, turisti, ambientalisti) quando guardano le ciminiere del siderurgico o il mare davanti all'Ilva.
A fare ingrossare la paura le scelte dei vertici Ilva. Nel giro di una settimana sono andati via il presidente del gruppo, Nicola Riva e il direttore dello stabilimento, entrambi indagati e probabilmente spaventati dagli atti che la magistratura porteranno da qui a breve.
L'accelerata all'indagine è arrivata dalle due perizie (chimiche ed epidemiologiche) presentate a marzo scorso da alcuni
Nei 7 anni presi in considerazione dalle indagini sono 174 i decessi avvenuti a Taranto e in particolare nei quartieri Tamburi e Borgo dovuti all'inquinamento. "È emerso - si legge nella perizia - un eccesso di mortalità per patologia tumorale (+11%), in particolare per tumore dello stomaco (+107), della pleura (+71), della prostata (+50) e della vescica (+69). Tra le malattie non tumorali sono risultate in eccesso le malattie neurologiche (+64) e le malattie cardiache (+14). I lavoratori con la qualifica di impiegato hanno presentato eccessi di mortalità per tumore della pleura (+135) e dell'encefalo (+111).
Il quadro di compromissione dello stato
di salute degli operai della industria siderurgica è confermato
dall'analisi dei ricoveri ospedalieri con eccessi di ricoveri per cause
tumorali, cardiovascolari e respiratorie" .
(12 luglio 2012)
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