Tratto da Paroleverdi.blogosfere.it
Quinto Conto Energia, ovvero il trionfo del compromesso.
Il testo del decreto del Quinto Conto Energia è
frutto di una serie di compromessi: accontenta, perciò, i politici, ma
scontenterà gli operatori
L'emanazione di un decreto interministeriale è un atto politico.
La redazione del testo è ad opera dei cosiddetti Tecnici, ma la decisione finale spetta, ovviamente, ai Ministri.
E', quindi, una decisione politica.E' la politica che interviene ancora una volta ad imporre le proprie regole al mondo reale, il mondo dei prodotti e dei servizi.
E' sempre così.
E lo è stato anche stavolta, con il Decreto del Quinto Conto Energia.
Il problema, però, è che, spesso, il compromesso politico provoca più danni nel mondo reale rispetto alla situazione preesistente.
Veniamo al Quinto Conto Energia.
Obbligo di iscrizione al registro.
Passera voleva un limite di 12 kW, Clini chiedeva 20 kW.
Il compromesso è stato 12 kW, con la concessione, per gli impianti da 12 a 20 kW, di accedere direttamente alle tariffe, rinunciando ad un 20% dell'incentivo.
Risultato: scoraggiare la generazione distribuita.
Le Regioni avevano avanzato una serie di richieste di modifiche, definendole come imprescindibili.Quali richieste sono state accolte?
Gli impianti fotovoltaici realizzati su edifici e terreni
della Pubblica Amministrazione non saranno soggetti all'obbligo di
iscrizione al registro.
Non solo.
Per questa categoria di impianti, il Quinto Conto Energia scatterà dopo il 31 dicembre 2012.
Perché questa disparità di trattamento tra impianti pubblici e privati?.....
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