Tratto da On linenews.it
Clini azzera la commissione Aia. Il ministero “autorizzava” l’inquinamento dell’Ilva
Con la certificazione Aia il dicastero dell’Ambiente autorizzava a produrre acciaio all’ex partecipata di Stato “dimenticandosi” dei valori dell’inquinamento ambientale su Taranto e i suoi cittadini
«Ho fissato per il 30 settembre la conclusione della procedura per
l’aggiornamento della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che
regolamenta l’esercizio degli impianti dell’Ilva di Taranto, rilasciata
il 4 agosto 2011 da Stefania Prestigiacomo d’intesa con il presidente
della Regione Puglia Vendola. L’aggiornamento è stato avviato nel marzo
scorso, dopo che erano emerse diverse e contrapposte criticità rispetto
alla autorizzazione del 4 agosto 2011». E’ la dichiarazione ufficiale
pubblicata e firmata dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini dopo il
vertice sull’Ilva avvenuto ieri in Prefettura a Taranto assieme al
collega dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.
Scarica le responsabilità
sul precedente ministro (Prestigiacomo) che a firma congiunta con
l’attuale governatore della Puglia Nichi Vendola hanno sottoscritto il
documento Aia, fondamentale per produrre acciaio senza il “problema”
dell’inquinamento.
Ma l’accordo tra politici nazionali e magistrati di
Taranto suggellato ieri ha trovato la quadra attraverso una nuova
procedura Aia.
Già dopodomani, lunedì 20 agosto, la commissione (una nuova perché i vecchi componenti dovranno essere azzerati, il ministro lo ha già deciso per ovvie ragioni di opportunità) più corposa (perché le nuove norme dovranno essere pronte entro e non oltre il 30 settembre) si riunirà per lavorare al nuovo impianto Aia.
Sono state accolte le «stesse cose che chiede il gip a parte la
chiusura». «I due percorsi – aggiunge -, quello del ministero e quello
della magistratura, sono paralleli. Spero che si incontrino presto e che
la questione si risolva».
«Non ho avuto alcuna comunicazione in proposito dal procuratore della Repubblica, né formalmente né informalmente – prosegue il ministro – ma ho letto le intercettazioni pubblicate sui giornali.
«Non ho avuto alcuna comunicazione in proposito dal procuratore della Repubblica, né formalmente né informalmente – prosegue il ministro – ma ho letto le intercettazioni pubblicate sui giornali.
Ho chiesto al direttore generale un rapporto
soprattutto per sapere se esistono dati che confermino eventuali
pressioni in occasione del rilascio dell’Aia del 2011. II punto non è se
ci fossero contatti fra amministrazione e impresa, che sarebbe del
tutto fisiologico. Ciò che bisogna accertare è se invece tale relazione
sia stata opaca».
Piccola precisazione ad onor di cronaca. Prima di
diventare ministro Corrado Clini per oltre un ventennio è stato
direttore generale dello stesso dicastero. Leggi tutto su Redazione Online News
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