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19 agosto 2012

Clini azzera la commissione Aia. Il ministero “autorizzava” l’inquinamento dell’Ilva

Tratto da On linenews.it

Clini azzera la commissione Aia. Il ministero “autorizzava” l’inquinamento dell’Ilva



Con la certificazione Aia il dicastero dell’Ambiente autorizzava a produrre acciaio all’ex partecipata di Stato “dimenticandosi” dei valori dell’inquinamento ambientale su Taranto e i suoi cittadini
 
«Ho fissato per il 30 settembre la conclusione della procedura per l’aggiornamento della Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA), che regolamenta l’esercizio degli impianti dell’Ilva di Taranto, rilasciata il 4 agosto 2011 da Stefania Prestigiacomo d’intesa con il presidente della Regione Puglia Vendola. L’aggiornamento è stato avviato nel marzo scorso, dopo che erano emerse diverse e contrapposte criticità rispetto alla autorizzazione del 4 agosto 2011». E’ la dichiarazione ufficiale pubblicata e firmata dal ministro dell’Ambiente Corrado Clini dopo il vertice sull’Ilva avvenuto ieri in Prefettura a Taranto assieme al collega dello Sviluppo Economico, Corrado Passera.   
Scarica le responsabilità sul precedente ministro (Prestigiacomo) che a firma congiunta con l’attuale governatore della Puglia Nichi Vendola hanno sottoscritto il documento Aia, fondamentale per produrre acciaio senza il “problema” dell’inquinamento
Ma l’accordo tra politici nazionali e magistrati di Taranto suggellato ieri ha trovato la quadra attraverso una nuova procedura Aia.  
 Già dopodomani, lunedì 20 agosto, la commissione (una nuova perché i vecchi componenti dovranno essere azzerati, il ministro lo ha già deciso per ovvie ragioni di opportunità) più corposa (perché le nuove norme dovranno essere pronte entro e non oltre il 30 settembre) si riunirà per lavorare al nuovo impianto Aia.
Sono state accolte le «stesse cose che chiede il gip a parte la chiusura». «I due percorsi – aggiunge -, quello del ministero e quello della magistratura, sono paralleli. Spero che si incontrino presto e che la questione si risolva».
 «Non ho avuto alcuna comunicazione in proposito dal procuratore della Repubblica, né formalmente né informalmente – prosegue il ministro – ma ho letto le intercettazioni pubblicate sui giornali. 
Ho chiesto al direttore generale un rapporto soprattutto per sapere se esistono dati che confermino eventuali pressioni in occasione del rilascio dell’Aia del 2011. II punto non è se ci fossero contatti fra amministrazione e impresa, che sarebbe del tutto fisiologico. Ciò che bisogna accertare è se invece tale relazione sia stata opaca».

Piccola precisazione ad onor di cronaca. Prima di diventare ministro Corrado Clini per oltre un ventennio è stato direttore generale dello stesso dicastero. Leggi tutto su  Redazione Online News


Leggi anche su Il Fatto Quotidiano 

L’Ilva, la diossina e l’inesistente politica industriale italiana

 ..........Ne escono tutti malissimo: non solo i responsabili dell’Ilva, ma la maggior parte dei politici che hanno avuto responsabilità al riguardo.

  E’ un vecchio vizio, quello di favorire le grandi imprese nazionali a scapito dei cittadini. 

 In un articolo molto istruttivo sulla storia della fabbrica (‘La “cattedrale di metallo e vetro” dove si lavora come 50 anni fa’, Il Manifesto, 15 agosto 2012), Antonella De Palma cita il sindaco di Taranto che già nel 1964 chiese informazioni ai dirigenti aziendali dell’allora Italsider sulle misure che intendevano adottare per salvaguardare cittadini e lavoratori dall’inquinamento, per sentirsi opporre un segreto che, come disse: “se non è quello militare quasi lo raggiunge”.

 Il problema dei livelli di diossina presenti nell’aria di Taranto è stato dibattuto anche nel Parlamento Europeo

....Per chi aveva orecchie per sentire, il senso di quell’audizione era chiaro: il magistrato voleva mettere in guardia il legislatore, dopo avere informato sia l’esecutivo che gli enti locali. Mettere in guardia ma anche spronare ad intervenire preventivamente pensando al futuro e alla salute dei cittadini. Non ebbe seguito.

 Nella sua audizione il dottor Sebastio citò più volte la Costituzione, ed in particolare i diritti incomprimibili alla salute e alla vita.

 All’uscita fu salutato, da parte del presidente Pecorella, con una laconica citazione di Calamandrei: “il quale diceva che la Costituzione è un foglio di carta, che, se non lo si tiene bene in mano, cade.

IMMAGINE TRATTA DA IL FATTO QUOTIDIANO

 del 18 agosto:

 da "TUTTE LE ILVE D'ITALIA"

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