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17 agosto 2012

Dal Fatto Quotidiano:Ministro, il conflitto sull’Ilva è tutto suo.....

Ilva, un padre sul palco mostra la foto del figlio malato di cancro: “Basta”

Il gesto di Mauro, militare tarantino che da 3 anni vive a Firenze per curare il suo bambino, emoziona le oltre 2mila persone presenti in piazza a Taranto: "Io spero che Lorenzo continui a vivere. Voglio però anche dire che i bambini della città devono vivere serenamente e in salute"

“Lorenzo,ha un tumore al cervello dalla nascita e ha perso la vista. Io spero che continui a vivere e sono qui perchè condivido la protesta della gente. Voglio però anche dire che i bambini della città devono poter vivere serenamente e in salute: bisogna fermare questo massacro”. Sul cartello nel quale espone la foto di Lorenzo, ha scritto: “Mio figlio, 3 anni, cancro. A quanti ancora?!”

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Tratto da Il Fatto Quotidiano

Ministro, il conflitto sull’Ilva è tutto suo

Forse il ministro Clini non capisce o non conosce la Costituzione. Non so. Ma dire:
 “In Italia nessuna legge attribuisce il compito di monitoraggio ambientale e di rilascio delle autorizzazioni all’autorità giudiziaria” e far derivare dai provvedimenti della magistratura di Taranto un’incertezza sui ruoli e le competenze che pone “a rischio l’intero sistema industriale italiano” (Audizione alla Camera del 14 agosto) dimostra che il problema c’è.
Art. 112 Cost: “Il Pm ha l’obbligo di esercitare l’azione penale”. Obbligo, non facoltà.
......Se Ilva ammazza bisogna fare un processo, non ci sono santi. Naturalmente fare un processo significa provare, tra l’altro, gli elementi oggettivi del reato.  
Che, nel caso di Ilva, sono la morte di un certo numero di persone (migliaia) e il nesso di causalità tra queste morti e un impianto che emette veleni.
Il che è stato fatto con un incidente probatorio (perizia). 
Dopo di che non resta che procedere nei confronti di quelli che ne sono stati responsabili. 
 Il che sta avvenendo. Se la magistratura si fosse limitata a questo, forse Clini non avrebbe avuto nulla da obbiettare. Ma il problema è che Ilva, quando funziona, emette veleni ogni giorno e quindi ammazza ogni giorno. La morte vera e propria avverrà magari tra qualche anno; ma le malattie degenerative provocate da Ilva iniziano e si aggravano ad ogni emissione di veleni.
 E qui, ragionevolmente, il codice di procedura (art. 321) prevede che si deve (non si può, si deve) disporre il sequestro delle cose che possono aggravare le conseguenze del reato o agevolare la commissione di altri reati. 
Quale potrebbe essere l’alternativa? Attendere che le persone muoiano e quindi iniziare nuovi processi nei confronti di chi le ha ammazzate? Ovviamente no; semplicemente gli si impedisce di continuare ad ammazzarle. Come? Sequestrandogli l’arma con cui le ammazza. A questo punto il compito della magistratura è finito......
L’arma del delitto è sequestrata e non potrà essere utilizzata per ammazzare ancora. Tutto il resto non riguarda i giudici. 

Che, Clini ha proprio ragione, non fanno “monitoraggio ambientale” né“rilasciano autorizzazioni”. Questo avrebbe dovuto essere fatto (e non è stato fatto) dal cosiddetto esecutivo. Quello in carica nell’ultimo trentennio, si capisce.  
E se fosse fatto ora, non sarebbe male. A questo punto l’ultima nozione. Art. 101 Cost: “I giudici sono soggetti soltanto alla legge”. Il che vuol dire che i loro provvedimenti non possono essere modificati o disapplicati dal ministro Clini e dai suoi colleghi. 
Se sono sbagliati, la legge prevede una serie infinita di ricorsi ed appelli. E forse, nel rispetto della legge, potranno esservi modifiche o annullamenti.
 Ma certo, tra i motivi di possibili annullamenti, mai ci potrà essere un preteso conflitto tra i progetti industriali del Paese e i provvedimenti giudiziari o i rischi economici che ne derivano (art. 104 Cost:” I giudici sono autonomi e indipendenti da ogni altro potere”).
C&C (Clini &C), rassegnatevi: questa rogna ve la dovete grattare da soli. I giudici non c’entrano niente.
Il Fatto Quotidiano, 16 agosto 2012


Tratto da Savona News

Salta Dario Ticali, il presidente AIA che Tirreno Power Condivide con Taranto. Ora, reistruire la pratica (mai finita) anche qui. E spegnere il carbone dannoso e obsoleto, nel frattempo.

Leggi l'articolo integrale su Savona News


Tratto da  Il Fatto Quotidiano

Taranto, Ilva mette altri 146 milioni. Passera ai pm: “Ci aiutino ad ammodernare”

 .....
Ministro Clini: “Entro settembre nuova Aia”
Parla di una ”reazione positiva dell’Ilva” il ministro dell’Ambiente, Corrado Clini. E nel corso della conferenza stampa, al termine del vertice che si è svolto oggi a Taranto, spiega anche che la nuova Aia – che sarà rilasciata entro la fine di settembre – “recepisce le prescrizioni del gip fatta eccezione di quelle sulla fermata degli impianti”.  


Il ministro ha detto di aver già “preso atto della decisione spontanea e non richiesta di alcuni membri (della commissione che ha stilato l’Aia 2011, ndr) di mettere a disposizione il loro mandato”. Clini ha fatto probabilmente riferimento ad uno dei componenti della Commissione, Ticali, che compare proprio nelle intercettazioni sull’inchiesta Ilva bis.  
E comunque, spiega ancora Clini, la Commissione che si occuperà della nuova Aia non è uguale a quella che si occupò dell’Aia 2011..........Leggi tutto

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