Tratto da Noalcarbone
30 agosto 2012
LA CENTRALE BRINDISI NORD PUO' ANCORA FUNZIONARE A CARBONE?
LETTERA APERTA AI SINDACATI ELETTRICI
La ripartenza dell'esercizio della
centrale Brindisi Nord ha rinfocolato le preoccupazioni di molti
cittadini, soprattutto quelli che vi abitano nel raggio di pochi
chilometri e di conseguenza ha stimolato le reazioni dei rappresentanti
politici. Anche i lavoratori hanno espresso le loro preoccupazioni di
fronte alle proteste, per il giustificato timore di perdere il posto di
lavoro. L'attuale localizzazione della Centrale è stata decisa in tempi
in cui non erano forse noti, con la precisione attuale, gli effetti
negativi sulla salute di lavoratori e cittadini residenti nelle
vicinanze di impianti termoelettrici a carbone.
La polvere nelle case e sulle colture nei pressi delle centrali proviene dai carbonili che sono inspiegabilmente scoperti.
La polvere di carbone, secondo l'Agenzia
Internazionale per la Ricerca sul Cancro, provoca malattie
dell'apparato respiratorio come la pneumoconiosi (una fibrosi massiva e
progressiva dei polmoni), alterazioni pleuriche, enfisema, bronchite
cronica, rapida perdita della funzione polmonare, ma anche tumore al
polmone e tumore allo stomaco.
Le malattie respiratorie si generano per
esposizione cumulativa, cioè è determinante la dose di polvere nel
tempo: più tempo si aspetta e maggiore è il rischio a cui si espongono
gli esposti. Una misura di reale prevenzione può essere solo l'immediata
cessazione della dispersione di polvere di carbone. Si tratta di una
evidenza già nota che non richiede, per essere confermata, la conta di
ulteriori morti e malati.
Ma non ci sono solo le polveri di carbone.
Il progetto della Comunità europea EXTERNE ha dimostrato che il
costo di produzione di elettricità dal carbone raddoppierebbe qualora
fossero conteggiati i costi esterni, come i danni sanitari.
Lo studio afferma: “nel 2000
l’inquinamento atmosferico ha causato la perdita di circa 3 milioni di
anni di vita in tutta l’Europa. Questo corrisponde a più di 300.000
morti premature per anno. L’inquinamento da centrali elettriche
nell’Europa ‘a 25’ causa un impatto sulla salute, incluse la morbilità,
equivalenti a decine di miliardi di euro ogni anno… Questi inquinanti
riducono l’aspettativa di vita e danneggiano la salute dell’uomo
(malattie cardiache, asma, cancro)”.
Tutti devono essere consapevoli che
l'attività di produzione di energia con il carbone ha dei costi che
vengono pagati anche dalla collettività in termini di salute e di
riduzione di altre attività produttive, si pensi all'agricoltura ed al
turismo, di cui si deve tenere conto.
La qualità del carbone impiegato può
avere differenti ripercussioni sulla salute degli stessi lavoratori,
come dei cittadini esposti alle emissioni. I rischi per la salute
all'interno delle centrali a carbone sono differenti a seconda delle
postazioni e delle fasi produttive e manutentive. L'esposizione a
cancerogeni e a polveri è frequente e questo dovrebbe vedere istituiti
appositi registri con l'elenco dei lavoratori che vi vengono in
contatto. Sono stati istituiti?
Discutere di Brindisi Nord senza discutere della salute di chi ci lavora e ci abita vicino è estremamente riduttivo.
Associazione Salute Pubblica Brindisi
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