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21 agosto 2012

Tratto da Il Corriere del Mezzogiorno.

 Al via da oggi nuova Commissione Aia

ROMA – E' al lavoro da oggi la Commissione Ippc-Aia che entro il 30 settembre prossimo dovrà giungere alla revisione dell’autorizzazione integrata ambientale per l’Ilva di Taranto, secondo quanto ha annunciato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini che questa mattina ha insediato il “gruppo istruttore”.
 
Alla guida della commissione c'è adesso Carla Sepe, che ne faceva già parte. Il precedente presidente, Dario Ticali, il cui nome compare nelle intercettazioni che la procura di Taranto ha raccolto e depositato al tribunale del Riesame, ha fatto “un passo indietro”. Del nuovo gruppo fanno parte anche i rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico, del ministero della Salute, dell’Ispra, della Regione Puglia oltre che dell’Ilva. 
 Clini, al momento dell’insediamento, ha chiesto loro “l'impegno di lavorare intensamente nei prossimi giorni”. Dovranno definire sulla base delle migliori pratiche indicate dall’Unione europea quali interventi l’Ilva deve compiere per mettersi in regola anche sulla base delle precedenti prescrizioni che non sono state attese.
 La nuova autorizzazione, come ha avuto modo di spiegare Clini nel corso del vertice di Taranto di venerdì, avrà come riferimento anche le prescrizioni formulate dal gip per la riduzione dell’impatto ambientale delle produzioni.
E a proposito del rapporto consegnato dal Nucleo operativo ecologico (Noe) dei Carabinieri lo scorso anno al ministero e alla stessa commissione che aveva concesso l’autorizzazione, e nel quale si evidenziavano una serie di malfunzionamenti dell’impianto siderurgico, Clini oggi ha detto di non averne avuto riscontro: “ho chiesto stamani al procuratore della Repubblica informazioni aggiornate. Quando ha mandato nel febbraio 2012 le due perizie le ho lette e ho riaperto la procedura. Non le ho messe sotto il tavolo”.


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Tratto da Befan.it

ILVA: il Ministero dell’Ambiente sapeva tutto dal 2011, il rapporto del NOE era chiaro

Stefania Prestigiacomo ILVA: il ministero dellAmbiente sapeva tutto dal 2011, il rapporto del NOE era chiaroAncora polemiche sull'Ilva di Taranto, il NOEAncora polemiche sull'Ilva di Taranto, il NOE (nucleo operativo ecologico) dei carabinieri aveva inviato lo scorso anno al Ministero dell'Ambiente un rapporto sul pericoloso stato in cui giaceva lo stabilimento pugliese, ma passò inosservato.
20 agosto, 2012 di Elisa Chiodi
Il Ministro Prestigiacomo, allora titolare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, diede comunque corso all’approvazione dell’AIA (autorizzazione integrata ambientale) per lo stabilimento ILVA, non senza polemiche.  
La Prestigiacomo ora afferma non ci fu nessuna pressione a che l’AIA fosse approvata, anche se alcune intercettazioni telefoniche fanno credere il contrario.

Nel rapporto del NOE è stato registrato il fenomeno dello “slopping”, cioè la fuoriuscita di una nuvola rossastra di ossido di ferro, durante la colata dell’acciaio, dalle acciaierie 1 e 2. ...
L’indagine dei carabinieri si è occupata anche della gestione degli scarti ferrosi, e del loro recupero. Nelle aree, all’aperto, in cui veniva recuperato il ferro, nella notte si potevano osservare dei bagliori, cioè dei fumi non captati. 
Infine nel rapporto del NOE si parla anche della gestione dei gas di scarico, che invece di essere smaltiti correttamente, venivano convogliati nelle torce, dei sistemi d’emergenza, che li portavano direttamente in atmosfera.

Questo rapporto ignorato dal Ministro Prestigiacomo è lo stesso che ha portato alla sentenza del tribunale di Taranto, che comporterà alla chiusura dello stabilimento.
Durante il processo, nel novembre scorso, ai carabinieri del NOE fu chiesto di verificare lo stato del reparto cokerie. Nel rapporto si dice che durante la fase di scaricamento avviene la generazione di gas, che all’apertura dei forni per fare colare il coke distillato, invece di essere captati da appositi aspiratori/abbattitori, venivano lasciati liberi di fuoriuscire senza alcun controllo.

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