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03 ottobre 2012

Ilva di Taranto: medici, tumori legati a inquinamento e ministri sbagliano


Tratto da Agi.it Ilva: medici, tumori legati a inquinamento e ministri sbagliano

(AGI) - Villasimius (Cagliari), 3 ott. -

 "I ministri possono dire quello che vogliono, ma la scienza parla chiaro: l'aumento di tumori a Taranto e' legato all'inquinamento". Cosi' i medici Filippo Anelli, segretario della Fimmg di Puglia e presidente dell'ordine dei medici di Bari, e Giulio Avarello, vicesegretario della Fimmg di Taranto, intervengono sulla vicenda Ilva e confermano la gravita' della situazione sanitaria a Taranto. 

I ministri Clini e Balduzzi, di fronte ai dati epidemiologici sui tumori, hanno detto finora che la certezza scientifica di una correlazione con l'Ilva non c'e' ancora, ma i medici sul territorio, al congresso Fimmg a Villasimius, sono categorici.
  "Questo aumento di tumori e' correlato all'inquinamento ambientale - spiega Anelli - i ministri possono dire quello che vogliono.  

A Bari c'era una fabbrica di amianto, e si e' registrato per anni un aumento di tumore al polmone, poi la fabbrica e' chiusa e il dato dei tumori si e' normalizzato. Via la fabbrica, via i tumori. Anche la magistratura d'altra parte la pensa cosi'". "E' pazzesco anche l'inquinamento alimentare - spiega Avarello - la diossina nell'ambiente, le polveri sottili, producono un aumento di tumori e di malattie respiratorie". Per non parlare del piombo: "Uno studio dell'Arpa regionale con i medici di famiglia, presentato a Oxford - aggiunge il medico - che non ha avuto una eco in Italia ha trovato un'alta percentuale di piombo nelle urine dei pazienti tarantini, ma il comune di Taranto dice che non e' dannoso. Invece e' un altro dato inquietante".
  I medici sul territorio hanno un polso chiaro della situazione: "In certi quartieri di Taranto aumentano notevolmente le prescrizioni per farmaci tumorali e per malattie respiratorie, e addirittura le autorita' regionali ci richiamano perche' si registra una spesa eccessiva di farmaci, che sfora i limiti prefissati". Ora i camici bianchi si mobilitano: sta partendo un progetto specifico sui problemi dell'inquinamento ambientale in collaborazione con il dipartimento di igiene pubblica, per "standardizzare i metodi di osservazione e cura dei soggetti a rischio nell'area di Taranto". Da un lato, quindi, la raccolta epidemiologica dei dati inviati dai medici sentinella, dall'altro interventi preventivi in termini terapeutici e diagnostici sulla popolazione a rischio. (AGI) , 

Tratto da Brindisi Sera                                                                                                                    Data articolo: 03/10/2012  
Situazione ambientale nel Brindisino, le audizioni in V commissione
La situazione ambientale nel territorio di Brindisi al centro delle audizioni della quinta commissione consiliare presieduta da Donato Pentassuglia.

Ad essere ascoltati questa mattina i ricercatori delle università di Bari e di Lecce, che insieme ai colleghi dei Cnr provinciali hanno offerto un quadro, seppur parziale, degli studi e dei progetti relativi alle zone interessate dalle emissioni inquinanti, con particolare riferimento alla centrale termoelettrica a carbone di Cerano.

Tra le criticità evidenziate, l'alta incidenza di tumori polmonari nelle donne residenti nei comuni di Ceglie Messapica e Torchiarolo, e un eccesso di malformazioni congenite (in particolare miocardie) a Brindisi, ritenute dai ricercatori “un indicatore sanitario importante".
Per quanto riguarda poi la contaminazione dei terreni circostanti le aree industriali del brindisino, la principale fonte di inquinamento risiederebbe "non nei camini (che convogliano le emissioni verso l'alto) quanto piuttosto nei parchi minerali e nello “spolveramento" dei nastri trasportatori, da cui il carbonile si diffonderebbe più direttamente ai campi agricoli e alle zone urbane". Da qui la necessità di approfondire gli studi scientifici, per avvalorare maggiormente “la correlazione netta tra inquinamento sanitario e danno ambientale".
Perché, come spiegato dal professor Cosimo Cardellicchio, la comunicazione e la messa in rete delle informazioni “è necessaria per completare il quadro delle conoscenze, ed è preliminare a qualsiasi progetto di risanamento".

Presente all'incontro anche il sindaco di San Pietro Vernotico, che è intervenuto per sottolineare la gravità degli effetti della presenza di industrie così altamente inquinanti nel territorio.

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