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24 ottobre 2012

Ilva: «Sembra industria di 100 anni»

 Tratto da  La Gazzetta del Mezzogiorno

Ilva, Commissione ecomafie «Sembra industria di 100 anni»

BARI -“E' come se si fosse fatto un salto indietro, all’incirca di più di cento anni quando, in corrispondenza dell’inizio dell’era industriale, non esistevano le norme a tutela dell’ambiente e dei lavoratori e la produzione era l’unico obiettivo da perseguire”. E’ detto a proposito della emergenza sanitaria a Taranto nella relazione della Commissione parlamentare ecomafie che il presidente, Gaetano Pecorella, presenta oggi a Bari sulla situazione Ilva. All’incontro per la presentazione della Relazione della commissione, oggi a Bari, partecipano i ministri dell’ambiente, Corrado Clini, e della salute, Renato Balduzzi, e il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola.

SORPRENDENTE LA NON PRESENZA DELLO STATO
Rispetto all’attività governativa, e particolarmente del ministero dell’ambiente, nella relazione si sottolinea tra l'altro che la «ancora una volta» la commissione «ha dovuto constatare che solo l’intervento della magistratura ha determinato un effettivo impulso all’attività della pubblica amministrazione, il che è certamente inaccettabile, perchè la pubblica amministrazione dovrebbe orientare la propria attività nel rispetto delle regole a prescindere dall’avvio di una attività giudiziaria, che peraltro è il segno evidente della tardività dell’azione amministrativa».
 

Nella relazione si definisce “sorprendente” la “mancata partecipazione del ministero dell’ambiente, quale persona offesa, all’udienza celebrata innanzi al gip in sede di incidente probatorio”: “non era obbligatoria – si sottolinea – la presenza delle persone offese”, tuttavia “l'attualità delle problematiche ambientali, la situazione di allarme ambientale e sanitario, avrebbero dovuto costituire sufficienti ragioni perchè il ministero dell’ambiente partecipasse all’udienza”.

Per la commissione – che ha adottato la relazione all’unanimità nei giorni scorsi – la partecipazione all’udienza del ministero “avrebbe potuto costituire un momento di arricchimento conoscitivo attraverso l’acquisizione in quella sede di importanti informazioni in merito alle emissioni promananti dallo stabilimento Ilva” e “avrebbe anche, di certo, rappresentato un segnale di presenza dello Stato e dei suoi organi centrali rispetto a una problematica ambientale di dimensioni uniche in Italia”.

NON C'E' STATA STRATEGIA DI CONTROLLI

“Pare incredibile che nel corso degli anni non sia stata messa in atto una strategia di controlli, di prescrizioni, di verifiche che potesse garantire il perseguimento degli obiettivi produttivi dell’impresa senza alcun pregiudizio per la salute umana”. E’ detto nella relazione sulla della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. “Che cosa sia stato fatto dagli organi di controllo e dagli enti territoriali nel corso di decenni – si aggiunge al riguardo – non è dato sapere”. 
“Credo che sia nel buon senso di tutti che non si può produrre se questo determina la presenza dei tumori o la crescita del rischio morte addirittura del 14% e dell’8%”. Lo ha sottolineato il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Gaetano Pecorella. “La posizione mia ma anche quella della commissione – ha spiegato – è che la salute non è in vendita......


PECORELLA: «L'ILVA DEVE METTERE MANO AI RISARCIMENTI»“Prima di tutto credo debba mettere mano ai risarcimenti l’Ilva perchè la causa di tutto è l'Ilva”. Lo ha detto il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, Gaetano Pecorella, rispondendo ai giornalisti. 
“Naturalmente, non avendo controllato i pubblici amministratori e non essendo intervenuto lo Stato con leggi ad hoc – ha aggiunto – c'è una responsabilità che va al di là dell’azienda e poi ricade su tutti coloro che avrebbero potuto evitare un evento che non è stato evitato”.  
Quanto ai dati diffusi ieri sulla situazione della salute, Pecorella ha aggiunto che “sono dati drammatici, soprattutto per quel che riguarda le donne.  
Pensare che abbiano una perdita di salute così grave (100% in più che non in altre aree) significa che ci sono grandi responsabilità e non solo di oggi perchè a questo si arriva dopo che per molto tempo nessuno si è preoccupato della salute dei cittadini di Taranto”.
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