Tratto da La Gazzetta del Mezzogiorno
Ilva, Commissione ecomafie «Sembra industria di 100 anni»
BARI -“E' come se si fosse fatto un salto
indietro, all’incirca di più di cento anni quando, in corrispondenza
dell’inizio dell’era industriale, non esistevano le norme a tutela
dell’ambiente e dei lavoratori e la produzione era l’unico obiettivo da
perseguire”. E’ detto a proposito della emergenza sanitaria a Taranto
nella relazione della Commissione parlamentare ecomafie che il
presidente, Gaetano Pecorella, presenta oggi a Bari sulla situazione
Ilva. All’incontro per la presentazione della Relazione della
commissione, oggi a Bari, partecipano i ministri dell’ambiente, Corrado
Clini, e della salute, Renato Balduzzi, e il presidente della Regione
Puglia, Nichi Vendola.
SORPRENDENTE LA NON PRESENZA DELLO STATO
Rispetto
all’attività governativa, e particolarmente del ministero
dell’ambiente, nella relazione si sottolinea tra l'altro che la «ancora
una volta» la commissione «ha dovuto constatare che solo l’intervento
della magistratura ha determinato un effettivo impulso all’attività
della pubblica amministrazione, il che è certamente inaccettabile,
perchè la pubblica amministrazione dovrebbe orientare la propria
attività nel rispetto delle regole a prescindere dall’avvio di una
attività giudiziaria, che peraltro è il segno evidente della tardività
dell’azione amministrativa».
Nella relazione si definisce “sorprendente” la
“mancata partecipazione del ministero dell’ambiente, quale persona
offesa, all’udienza celebrata innanzi al gip in sede di incidente
probatorio”: “non era obbligatoria – si sottolinea – la presenza delle
persone offese”, tuttavia “l'attualità delle problematiche ambientali,
la situazione di allarme ambientale e sanitario, avrebbero dovuto
costituire sufficienti ragioni perchè il ministero dell’ambiente
partecipasse all’udienza”.
Per la commissione – che ha adottato
la relazione all’unanimità nei giorni scorsi – la partecipazione
all’udienza del ministero “avrebbe potuto costituire un momento di
arricchimento conoscitivo attraverso l’acquisizione in quella sede di
importanti informazioni in merito alle emissioni promananti dallo
stabilimento Ilva” e “avrebbe anche, di certo, rappresentato un segnale
di presenza dello Stato e dei suoi organi centrali rispetto a una
problematica ambientale di dimensioni uniche in Italia”.
NON C'E' STATA STRATEGIA DI CONTROLLI
“Pare
incredibile che nel corso degli anni non sia stata messa in atto una
strategia di controlli, di prescrizioni, di verifiche che potesse
garantire il perseguimento degli obiettivi produttivi dell’impresa senza
alcun pregiudizio per la salute umana”. E’ detto nella relazione sulla
della Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti. “Che cosa sia
stato fatto dagli organi di controllo e dagli enti territoriali nel
corso di decenni – si aggiunge al riguardo – non è dato sapere”.
“Credo
che sia nel buon senso di tutti che non si può produrre se questo
determina la presenza dei tumori o la crescita del rischio morte
addirittura del 14% e dell’8%”. Lo ha sottolineato il presidente della
Commissione parlamentare di inchiesta sul ciclo dei rifiuti, Gaetano
Pecorella. “La posizione mia ma anche quella della commissione –
ha spiegato – è che la salute non è in vendita......
PECORELLA: «L'ILVA DEVE METTERE MANO AI RISARCIMENTI»“Prima
di tutto credo debba mettere mano ai risarcimenti l’Ilva perchè la
causa di tutto è l'Ilva”. Lo ha detto il presidente della Commissione
parlamentare d’inchiesta sui rifiuti, Gaetano Pecorella, rispondendo ai
giornalisti.
“Naturalmente, non avendo controllato i pubblici
amministratori e non essendo intervenuto lo Stato con leggi ad hoc – ha
aggiunto – c'è una responsabilità che va al di là dell’azienda e poi
ricade su tutti coloro che avrebbero potuto evitare un evento che non è
stato evitato”.
Quanto ai dati diffusi ieri sulla situazione
della salute, Pecorella ha aggiunto che “sono dati drammatici,
soprattutto per quel che riguarda le donne.
Pensare che abbiano una
perdita di salute così grave (100% in più che non in altre aree)
significa che ci sono grandi responsabilità e non solo di oggi perchè a
questo si arriva dopo che per molto tempo nessuno si è preoccupato della
salute dei cittadini di Taranto”.
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