TARANTO. LUNEDI' 22 OTTOBRE ASSEMBLEA IN PIAZZA GARIBALDI
AIA ALL'ILVA, RITORNO AL FUTURO.
TARANTO - Siamo di nuovo al punto di partenza. Può sembrare strano, ma è la dura realtà dei fatti a dircelo. E’ come se tra il 5 luglio del 2011 e il 18 ottobre 2012, non fosse accaduto assolutamente nulla.
Due Conferenze dei Servizi, una per concedere la prima AIA all’Ilva dopo ben 7 anni di “lavoro” della commissione IPPC, la seconda, quella odierna, per riesaminarla e “aggiustarla” per scongiurare la chiusura del siderurgico tarantino. Nei giorni scorsi, più volte abbiamo analizzato i vari dettagli tecnici: sarebbe inutile ripeterci ancora una volta.
Anche perché, come abbiamo più volte sostenuto su queste colonne, il discorso è viziato sin dalle sue fondamenta: riesaminare un’autorizzazione concessa meno di un anno fa ad un’azienda che ha ricorso al TAR contro le prescrizioni più “stringenti” in essa contenute (soltanto dopo l’intervento della magistratura istituzioni e sindacati hanno avuto il coraggio di dire che quel testo altro non era che un compromesso politico, a scapito dell’ambiente e della salute aggiungiamo noi), e che oggi vede l’intera area a caldo e ben sei impianti diversi sotto sequestro preventivo per il reato di disastro ambientale colposo, i cui proprietari sono agli arresti domiciliari, ci sembra abbastanza per poter sostenere la tesi secondo cui non andava assolutamente presa in considerazione un’eventualità del genere......
Molto semplicemente, siccome siamo in Italia, procediamo di nostra iniziativa infischiandocene delle regole: che esistono e non ce le siamo inventate noi su due piedi.
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Riportiamo la conclusione
.........Che strano, però. Perché proprio a partire dal 1 gennaio 2016 l’Ilva, come tutte le altre aziende europee, sarà obbligata a rispettare i nuovi parametri sull’inquinamento previsti dall’ultima direttiva europea dello scorso marzo. Che incredibile coincidenza, vero? Il Gruppo Riva sa molto bene cosa fare: oggi, domani e dopo domani. Ha un piano preciso da tempo. Ed ha la grande fortuna di essere in Italia e di avere a che fare con delle istituzioni e dei sindacati impresentabili, sotto ogni punto di vista.
Ed una popolazione lontanissima dall’aver preso coscienza del fatto che un altro futuro ed un’altra economia sono davvero possibili.
Ma la Storia è strana ed imprevedibile.
E per nostra
grande fortuna, non ha mai guardato in faccia nessuno al momento della
resa dei conti. Sono caduti i più grandi imperi e gli imperatori
apparentemente più invincibili. Vuoi vedere che alla fine cadrà anche il
più grande impero economico dell’acciaio del nostro paese? Ad maiora. E
buona Conferenza.Gianmario Leone (TarantoOggi del 18 ottobre 2012)
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......LA REAZIONE DI LEGAMJONICI - Per Daniela Spera, coordinatrice di Legamjonici, è “inaccettabile il rilascio dell’Aia ad un’azienda priva dei requisiti minimi per poter produrre senza inquinare”. Sottolinea la Spera: «Numerose prescrizioni inserite si riferiscono ad interventi strutturali sostanziali senza i quali, in qualunque altro Stato europeo, nessun impianto siderurgico a ciclo integrale potrebbe essere autorizzato ad operare.
E’ inoltre evidente il ‘gioco dei tempi’ che permette all’Ilva di vivere ancora fino all’agosto del 2017″.
Guardate il video e ascoltate le parole di Angelo Bonelli:
"MA QUESTO E' IL MODO DI TRATTARE I CITTADINI? "
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