Tratto da Noalcarbone Brindisi
INCONTRO DIBATTITO
LA SALUTE VICINO ALLE CENTRALI A CARBONE
Incontro dibattito promosso da Salute pubblica, Mercoledì 7 Novembre alle ore 18, presso il Centro Culturale a Tuturano in via Vittorio Emanuele.
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Riceviamo da SpeziaViaDalCarbone
AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
Centrale Enel della Spezia
Centrale Enel della Spezia
Conoscere per decidere
Venerdì 9 Novembre ore 16,3o
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........E LA SALUTE VICINO ALLE MINIERE DI CARBONE
Tratto da Il Manifesto
Coal rush, il segreto dell'America
Marina Forti
Dunque un film che documenta la battaglia di una intera comunità locale per la giustizia.
E così facendo svela uno dei segreti meglio tenuti d'America: il massiccio inquinamento provocato dall'estrazione del carbone, una sorta di tragedia continuata e anche risaputa dai tecnici - ma taciuta al pubblico. Nel film infatti apprendiamo che per oltre un decennio la compagnia mineraria ha smaltito i fanghi tossici di carbone (il residuo del «lavaggio» con acqua e sostanze chimiche a cui è sottoposto il carbone estratto prima di poterlo mettere sul mercato) semplicemente iniettandoli nelle gallerie sotterranee via via dismesse. Si tratta di 1,4 miliardi di galloni, pari a 5,3 miliardi di litri di coal slurry, questo fango tossico: nel corso del tempo le sostanze chimiche sono percolate nelle falde acquifere, nei torrenti che scendono da quelle bellissime montagne boscose, sono entrate nei pozzi e neglio acquedotti da cui traggono acqua da bere gli abitanti della contea di Mingo - tra cui molti di coloro che lavorano per la stessa compagnia mineraria.
Avvelenati silenziosamente: finché poco a poco gli abitanti si rendono conto che non sono fatalità le malattie che hanno cominciato a devastare la comunità - polmoni, fegato. ...
Il solo numero di malatie e decessi attorno alla zona contaminata doveva allertare le autorità pubbliche, commentano abitanti e minatori (o ex minatori): ma non è successo.
L'azienda ha cercato di negare l'evidenza: polmoni anneriti dal carbone, acqua contaminata, malattie.
Il solito «non ci sono dati scientifici credibili per provare un collegamento tra i fanghi iniettati sottoterra e qualsiasi impatto sanitario per gli umani».
Ma quando un abitante dice a uno dei funzionari statale di bere un bicchier d'acqua del suo rubinetto, quello rifiuta - pur continuando a ripetere che non c'è alcun pericolo.
La contaminazione alla fine è innegabile.
Nel film si vede l'avvocato Kevin Thompson - che ha condotto quella causa legale - mentre si rivolge a due abitanti, un minatore (quarta generazione di minatori di carbone) e sua moglie: «Non lasciate che vi convincano che non sapevano cosa c'era in quei fanghi di scarto: lo sapevano benissimo».
Nell'estate del 2011, dopo 7 anni di battaglia legale e solo alla vigilia del processo vero e proprio in cui avrebbe avuto la peggio, Massey Energy ha offerto un risarcimento che ha messo fine alla causa: 35 milioni di dollari.....Leggi l'articolo integrale su Il Manifesto
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