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12 novembre 2012

Profezia auto-avverata della Murray Energy:ha vinto Obama ed ha licenziato i dipendenti.....

‘Se vince Obama dovrò licenziarvi’. Profezia auto-avverata della Murray Energy

Il numero uno della più grande compagnia privata di estrazione del carbone negli Usa, Robert Murray, già accusato di avere obbligato i suoi dipendenti a finanziare Romney, ha lasciato a casa 163 dipendenti. Colpa, scrive in una lettera dai toni profetici infarcita di richiami biblici, di Obama e di chi l'ha votato.

robert murray
“Sono spaventati, hanno paura di perdere il lavoro. E io ho paura per tutti loro”, spiegava ai giornalisti il 14 agosto, indicando i suoi operai che si accalcavano ai piedi del palco su cui Mitt Romney aveva appena terminato il suo comizio alla Century Mine di Beallsville, in Ohio. Robert Murray, 72 anni, ceo e padre padrone della Murray Energy, la più grande compagnia mineraria privata degli Stati Uniti, è stato tra i più strenui sostenitori del candidato repubblicano nella corsa alla Casa Bianca, tanto da essere accusato di costringere i suoi operai non solo ad applaudire in quell’occasione Romney, ma a finanziarne la campagna elettorale a suon di migliaia di dollari. “Pena il licenziamento”, avevano raccontato a ottobre due dirigenti della compagnia. Ora, scrive il Washington Post, Murray ha licenziato 163 dipendenti e ha dato la colpa agli americani che hanno votato Obama.
“Se non vinciamo, l’industria del carbone verrà eliminata e la stessa fine farà il vostro lavoro”, scriveva Murray nel settembre 2010, in una delle decine di lettere con cui chiedeva soldi ai suoi dirigenti per finanziare il partito repubblicano. La seconda parte della profezia si è avverata. Mercoledì Murray ha inviato a 50 membri del suo staff una lettera pubblicata dal The Intelligencer in cui annuncia i licenziamenti: 102 alla Utah American Energy, 54 alla American Coal e altri 7 in compagnie satelliti tra l’Illinois e la West Virginia. 
La colpa? Di Barack Obama e della sua “guerra al carbone”.
Nemica dichiarata delle politiche energetiche di Barack Obama, negli ultimi anni Murray Energy, con i suoi 3.000 lavoratori, è stata tra i più importanti donatori del Grand Old Party. Lo scorso maggio il patron organizzò per Mitt Romney una raccolta fondi da 1,7 milioni di dollari e i suoi dipendenti donarono da soli 120mila dollari. E nel 2011 l’azienda, che ha base in Ohio, è stato il secondo maggior contributor nella corsa elettorale che ha portato John Boehner a diventare presidente della Camera dei Rappresentanti. “Riceviamo pressioni continue – raccontava a ottobre un manager della compagnia – e se non contribuisci, il tuo lavoro è a rischio”. E ora che Romney è uscito sconfitto dalla corsa per la Casa Bianca grazie anche al voto di un Ohio che ha scelto di rinnovare la fiducia al presidente, Murray ha deciso di far pagare il conto ai suoi dipendenti......


Il finale ha il tono della profezia, con il magnate del carbone che si dilunga nell’elencare le disastrose conseguenze della vittoria di Obama. I toni si fanno apocalittici. “Cosa vedo nel futuro dell’America – si legge – ‘Drastica riduzione dell’attività economica’; ‘arriverà una carbon tax a finanziare il governo e i suoi beneficiari (i sostenitori di Obama) e ciò comporterà la distruzione totale dell’industria del carbone non più tardi del 2030″. Il futuro è scritto: “Dovremo ristrutturare completamente la Murray Energy – conclude Murray – e ricostruirla daccapo”.

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