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01 dicembre 2012

“L’Aia non si preoccupa dei rischi per la salute”

Tratto da Il Fatto Quotidiano

Ilva, dal gip no al dissequestro: “L’Aia non si preoccupa dei rischi per la salute”

Ancora respinta una richiesta di revoca del provvedimento sull'impianto. Il giudice: "La produzione dello stabilimento è tuttora altamente pericolosa". Per il magistrato i tempi di realizzazione della nuova Aia sono “incompatibili con le improcrastinabili esigenze di tutela della salute" di cittadini e lavoratori

Ilva, dal gip no al dissequestro: “L’Aia non si preoccupa dei rischi per la salute”

La nuova Aia per l’Ilva non è fondata su “specifici studi o accertamenti di tipo tecnico-scientifico” in grado di “confutare le evidenze probatorie” che denunciano “l’esistenza, nella zona del Tarantino, di una grave ed attualissima situazione di emergenza ambientale e sanitaria” imputabile alle emissioni dell’Ilva. 
Per questo il gip del tribunale di Taranto Patrizia Todisco ha respinto l’ennesima istanza di dissequestro dell’area a caldo dell’Ilva da parte della società guidata dalla famiglia Riva. L’istanza era stata presentata dai legali del’Ilva di Taranto dopo che già nei mesi scorsi una prima richiesta era stata bocciata dallo stesso gip, sempre con parere negativo della Procura. Per il gip la nuova Aia per l’Ilva “non si preoccupa affatto della attualità del pericolo e della attualità delle gravi conseguenze dannose per la salute e l’ambiente”. L’attività produttiva dell’Ilva è “tuttora, allo stato attuale degli impianti e delle aree in sequestro, altamente pericolosa”.
I tempi di realizzazione della nuova Aia, insomma, sono “incompatibili con le improcrastinabili esigenze di tutela della salute della popolazione locale e dei lavoratori del Siderurgico” scrive il gip. Tutela che “non può essere sospesa senza incorrere in una inammissibile violazione dei principi costituzionali” (articoli 32 e 41)Come è possibile, sulla base di quanto emerso dalle indagini, “autorizzare comunque l’Ilva alle attuali condizioni e nell’attuale stato degli impianti in sequestro, a continuare da subito l’attività produttiva”, senza “prima pretendere” gli interventi di risanamento?......
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