Carbone a Brindisi, parte il processo all'Enel. I più colpiti i bambini
Parte il processo che vede imputati 13
dirigenti Enel della centrale Federico II di Brindisi per getto
pericoloso di cose, danneggiamento delle colture e insudiciamento delle
abitazioni. Greenpeace lo inaugura con una efficace campagna
comunicativa. Secondo l’Agenzia Europea dell'Ambiente quelle emissioni
provocano 119 morti premature l’anno.
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Parte oggi a Brindisi il processo che vede imputati 13 dirigenti Enel della centrale Federico II per
getto pericoloso di cose, danneggiamento delle colture e insudiciamento
delle abitazioni. Intanto Greenpeace ha svelato il mistero di una serie
di manifesti anonimi comparsi da alcuni giorni negli spazi affissivi
della città, dove accanto all’immagine della centrale Enel di Cerano si
leggeva: “Sono in arrivo nuovi filtri per le centrali a carbone della
tua città”.
(Leggi su La Gazzetta del Mezzogiorno)
Una seconda serie di affissioni comparse oggi su quegli
stessi spazi, questa volta a firma Greenpeace, ritrae nuovamente la
centrale accanto ai primi piani di alcuni bambini di Brindisi.
Vi si legge “Le centrali a carbone della tua città hanno nuovi filtri. I polmoni di…”, dove la frase è completata di volta in volta con il vero nome del minore ritratto, di cui si specifica l’età. In calce alle foto, poi, il seguente messaggio: “Deficit nello sviluppo neonatale, deficit polmonari, malattie respiratorie, asma infantile, disordini dello sviluppo, patologie neuronali, cancro.
Gli 84 inquinanti emessi da una
centrale a carbone hanno molti effetti sui tuoi figli, ma una sola
soluzione: fermare il carbone”.
«Con questa campagna intendiamo richiamare l’attenzione su un dato che non deve essere mai dimenticato: gli impatti sanitari
delle centrali a carbone di Brindisi, come quelli di qualsiasi impianto
alimentato con la stessa fonte, sono enormi; e la popolazione più
esposta a quei mali sono i bambini, spesso colpiti dagli inquinanti
ancor prima di nascere» - dichiara Andrea Boraschi, responsabile della
campagna Energia e Clima di Greenpeace Italia.
L’Agenzia Europea per l’Ambiente ha segnalato nel 2011 la centrale Enel di Brindisi come il sito industriale più inquinante d’Italia. Secondo l’Agenzia dellAmbiente UE le emissioni di quell’impianto (in riferimento ai dati del 2009) determinano una mortalità prematura stimabile in 119 casi l’anno.
A questi andrebbero sommati gli impatti dell’impianto di Brindisi Nord
di Edipower, che ha appena ottenuto una nuova AIA (Autorizzazione
Integrata Ambientale) per tornare a lavorare a pieno regime.
In
riferimento alla popolazione di Brindisi, uno studio del 2011
realizzato dall’Istituto di fisiologia clinica del Cnr di Lecce e di
Pisa con l’Unità operativa di Neonatologia dell’ospedale Perrino di
Brindisi, la Asl di Brindisi e l’Università di Pisa segnala un eccesso nelle patologie neonatali
riscontrate nel capoluogo pugliese del 18 per cento rispetto alla media
europea, con uno scarto che raggiunge quasi il 68 per cento in
riferimento alle patologie congenite cardiovascolari.
Greenpeace chiede un progressivo abbandono, entro il 2030, del carbone:
una fonte energetica fortemente dannosa per la salute e la più
impattante sul clima globale.
Oltre allo stop ai nuovi progetti di centrale a carbone è assolutamente evidente che gli impatti di questa fonte sporca non sono più tollerabili e che è necessario da subito ridurre la produzione di elettricità da carbone che va progressivamente abbandonata.
Esistono tutte le condizioni per un dimezzamento entro il
2020 e un azzeramento entro il 2030.
Greenpeace ringrazia i bambini di
Brindisi e i loro genitori, che in nome della salute e dell’ambiente
hanno consentito la realizzazione della campagna di sensibilizzazione;
Greenpeace ringrazia inoltre le “Mamme No al Carbone”.
(da comunicato Greenpeace)
Tratto da Alternativa Sostenibile
Energia: Wwf, domani in aula per processo centrale a carbone
Wwf: "Domani in aula contro l'inquinamento nero". Al via domani presso il Tribunale di Brindisi il processo sulla centrale Enel a carbone di Cerano. Il WWF in aula per costituirsi parte civile.Leggi l'articolo integrale
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