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04 dicembre 2012

TARANTO- ILVA: UNA MAMMA SCRIVE A NAPOLITANO: “VENGA A VISITARE I BIMBI AMMALATI”

Tratto da Vivavoceweb.com

ILVA, UNA MAMMA SCRIVE A NAPOLITANO: “VENGA A VISITARE I BIMBI AMMALATI”

 4 dicembre 2012 

Dopo la firma del presidente per l’ok al decreto legge. La donna: «I nostri figli sono devastati dal cancro»

TARANTO – «Venga qui, venga a visitare i nostri bambini devastati dal cancro (e non solo), li guardi negli occhi e sostenga il loro sguardo, se ci riesce, gli spieghi perché lo Stato ha preferito dare loro in pasto al mostro, quel mostro che ha distrutto il nostro mare, violentato la nostra terra, insozzato il nostro cielo». Lo scrive una cittadina di Taranto, Tonia Marsella, in una lettera aperta al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che ieri ha firmato il decreto che consente allo stabilimento siderurgico di continuare la produzione nonostante il sequestro della magistratura.

LA LETTERA«Dica alle mammeaggiunge l’autrice della lettera rivolgendosi al presidente della Repubblica che la malattia e la morte del loro figlio è necessaria, altrimenti cala il Pil». Tonia Marsella si chiede come sia possibile, dopo quello che è accaduto per la vicenda Ilva, «credere ancora nello Stato Italiano? Come credere nella politica e in chi dovrebbe difendere e promuovere il bene comune …e invece ci ha rubato anche il diritto alla vita?» 
Infine la cittadina, che ha divulgato la lettera tramite il Comitato «Donne per Taranto», chiede al capo dello Stato di sapere «cos’hanno di diverso i bambini di Genova rispetto ai nostri. Perché in quello stabilimento l’area a caldo è stata chiusa, in quanto considerata incompatibile con la città, e la produzione spostata a Taranto? 
Credevoconclude Marsella - che Lei avrebbe scelto la vita e non la morte. E invece ha firmato la nostra condanna».


Leggi su Affari italiani.libero.it

  Ilva, alta tensione sul decreto. A Taranto un neonato con tumore alla prostata.


"Qui i bambini nascono con il cancro". 
 E' da tempo che Giuseppe Merìco, primario nel reparto di pediatria dell'ospedale Santissima Annunziata, lo ribadisce: "A Taranto ci sono bimbi che vengono alla luce già ammalati".

"Dall'inizio del 2012 sono già cinque", spiega il medico. L'ultimo caso? Un neonato di tre giorni con un tumore alla prostata. In molti collegano il fenomeno all'inquinamento e ai veleni scaturiti dagli impianti siderurgici. Intanto continua la polemica sul decreto del governo. Due incontri tra sindacato e azienda. Leggi l'articolo integrale




Tratto da Il giornale.it
 
Legambiente ha criticato aspramente la decisione di Napolitano di avallare il decreto. "Aspettavamo un decreto Salva Taranto e invece abbiamo ottenuto un decreto esclusivamente Salva Ilva, pericoloso per Taranto e per tutta l’Italia". 
Il presidente ha detto che così facendo si trasforma l'Ilva "in un pericoloso precedente che modifica la legislazione ambientale in Italia". 
"D’ora in avanti sarà possibile scavalcare le disposizioni della magistratura".


Tratto da Il Tempo.it

Ilva: Peacelink, decreto e' tra violazioni piu' gravi della Costituzione

Taranto, 4 dic. (Adnkronos) - ''In soccorso dell'azienda e' sceso anche il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, firmando un decreto sull'Ilva di Taranto che da' al potere esecutivo una preminenza su quello giudiziario. E' uno dei piu' gravi tentativi di violazione della Costituzione mai avvenuti in Italia e va respinto perche' i poteri dello Stato devono rimanere indipendenti e non va consentito che il governo blocchi la magistratura''.
 Lo sottolinea il presidente dell'associazione Peacelink, Alessandro Marescotti. ''La situazione - prosegue - e' resa ancora piu' grave in quanto nel decreto le ragioni economiche dell'azienda acquisiscono priorita' sul diritto alla vita e alla salute dei cittadini, mentre la Costituzione Italiana subordina le ragioni dell'economia alla difesa della salute e della vita, ritenendo tali diritti inalienabili e incomprimibili. 
Tuttavia la partita non e' persa - assicura Marescotti - e puo' riservare grosse sorprese in quanto la Procura potrebbe sollevare il conflitto di attribuzione fra i poteri dello Stato, ossia fra governo e magistratura. In tal caso la questione passerebbe all'esame della Corte Costituzionale". "E' un procedimento lungo che durerebbe mesi, nei quali tuttavia gli impianti - precisa - non verrebbero dissequestrati. Infatti il conflitto di attribuzione nel frattempo 'congelerebbe' il procedimento in corso nello stato attuale, ossia mantenendo l'ordinanza che impone il sequestro senza facolta' d'uso degli impianti ritenuti 'pericolosi' dalle perizie commissionate dalla Procura. 
Se la Procura decidera' di sollevare il conflitto di attribuzione, il Decreto del governo avra' fallito nel suo intento immediato, ossia di restituire all'azienda la piena disponibilita' degli impianti per produrre come prima". (segue) 

Leggi anche su Il Fatto Quotidiano 

Napolitano: questo decreto sull’Ilva non ci piace

Il commento di Anna Lisa Mandorino, vice segretario generale di Cittadinanzattiva sul decreto Ilva.....

 

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